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Focus On – Bologna, ripartire quasi da zero

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credits: Bologna FC


Che le cose fossero diventate complicate lo si era capito già ad inizio stagione, quando la strada era in salita e i punti e le prestazioni faticavano ad arrivare. Poi, con l’esonero di Mihajlovic – che comunque ha diviso – tutti hanno sperato in una svolta. L’uomo scelto dalla dirigenza felsinea è stato Thiago Motta, che però sta ancora faticando ad entrare nel cuore del popolo rossoblù. Le prestazioni, di certo, non stanno aiutando. 

Prima la pesante sconfitta interna subita contro l’Empoli, poi la batosta in casa della Juventus. Nonostante le due avversarie dal calibro diverso, contro i toscani la squadra di Motta ci ha almeno provato, non ha concretizzato ma ha cercato di costruire diverse occasioni importanti. La gara dell’Allianz, invece, ha dimostrato tutt’altro. Un evidente passo indietro rispetto alla gara contro l’Empoli, non per il risultato ma per la (non) prestazione. Un cambio di modulo che non sta convincendo, gli attori che sono soltanto comparse ed un allenatore che sta facendo fatica ad innescare i meccanismi giusti. Certo, poi in campo vanno i calciatori e a Torino, in molti, hanno dimostrato di essere in un momento di down totale. In Serie A non ci si può permettere tutto questo, non si tratta di aver staccato la spina: la spina, fino ad ora, non è mai stata attaccata. Forse, il problema è proprio questo: manca quella mentalità che però dovrebbe essere inculcata dal proprio allenatore.

Ed è questo, forse, il primo problema che Thiago Motta deve risolvere. Poi si può parlare di campo e tattica, ma il brasiliano deve innanzitutto provare ad entrare nell’inconscio dei propri calciatori, per far sì che essi siano tutti sulla stessa linea d’onda. Già in passato abbiamo assistito a squadre che, pur avendo capacità limitate, hanno comunque superato i propri limiti proprio perché hanno fatto valere il concetto di squadra. Un gruppo, una famiglia. E’ questo il primo passo che dovrebbe essere compiuto: eliminare la confusione mentale che si sta riversando sulle prestazioni in campo. Poche, davvero poche le note liete fino ad ora. Con l’arrivo di Sartori, Saputo ha voluto dare una prima scossa: la rivoluzione sarà attuato nel giro di un triennio, ora però bisogna mettere le basi per evitare di ritardare quel processo di crescita che la dirigenza attende da un bel po’. Perché Saputo ha ammesso di voler provare ad alzare lo step, ma bisogna iniziare ora, ripartendo quasi da zero e provando qualcosa di nuovo, di innovativo. Quando una strada non ti porta da nessuna parte bisogna cercare un’alternativa, e questo sarà proprio il primo, arduo compito che spetterà a Thiago Motta.

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