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Thiago Motta: ”Il Bologna sta crescendo. Torino squadra difficile da affrontare”

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crediti immagine: Damiano Fiorentini per 1000 cuori rossoblu

Questo pomeriggio, a due giorni da Bologna-Torino, ha parlato in conferenza stampa Thiago Motta.
Di seguito le sue dichiarazioni.

Su Juric.

”Lui non sarà in panchina, ma ci sarà il suo vice con il quale sono stato al Genoa. Ivan trasmette tantissimo alla sua squadra e vuole vincere sempre. Il Torino è molto competitivo, avremo di fronte una squadra tosta da affrontare”.

Anche il Bologna sta avendo la sua identità.

”Il Bologna è in crescita, sono molto contento del lavoro che stiamo facendo”.

Le prossime tre gare possono dirci maggiormente chi è il Bologna e dove potrà arrivare?

”La squadra è già consapevole della sua forza, vivo il presente e il Torino è una squadra difficile da affrontare, è una squadra che non lascia giocare l’avversario. Hanno intensità, ritmo e vogliono attaccare, esigo molto domenica”.

Al netto dei dubbi, il Bologna ha trovato un suo equilibrio?

”Siamo sempre in movimento, non ci possiamo fermare. Guardiamo i singoli e i reparti, possiamo sempre cambiare ed è giusto che sia così. Bisogna vedere il miglior momento di ognuno e del reparto”.

Quanto è stato importante il gol di Orsolini per lui e per il gruppo?

”E’ l’esempio del calcio moderno. E’ difficile parlare di una squadra titolare con i 5 cambi, che possono e devono fare la differenza. Riccardo è importante per noi, ha caratteristiche uniche per me, e dipenderà da lui se partirà titolare o no. Anche nelle altre partite aveva fatto bene”.

Arnautovic titolare?

”Non lo so, Joshua ha fatto bene e anche Marko. Vediamo domani quale può essere l’opzione migliore. Chi inizia e chi subentra deve fare la differenza”.

La titolarità ha un impatto sui ragazzi?

”L’importanza dipende da tutti, anche quelli che non giocano stanno facendo allenamenti interessanti. Questa è una cosa che per crescere serve, tutto ciò funziona meglio con i risultati. Bisogna fare in modo che questo sia un qualcosa in più per il gruppo. Migliorando nei singoli miglioreremo anche nel collettivo”.

Il Torino è una squadra aggressiva, alza spesso il pallone. Il Bologna ha sofferto questo genere di partita, come l’avete preparata?

”Il Torino è difficile da affrontare, non solo per i duelli ma anche nelle seconde giocate. Noi dobbiamo essere pronti ad avere il giusto spirito, ad avere la giusta disponibilità ad andare sul duello. La base per giocare con il Torino è avere l’esigenza di arrivare nei duelli e nelle seconde giocate, per avere un tempo in più di gioco. Chiunque giochi, l’importante è essere della stessa idea”.

Si sta tornando alle marcature a uomo?

”Va di moda, quando giocando in questo modo si ottengono dei risultati si fa più attenzione. Alla fine dipende sempre da come trasmetti le cose. Juric trasmette ciò ai suoi giocatori, poi c’è chi gioca in modo diverso. Alla fine ognuno è libero di fare il suo gioco”.

Pensi di essere già un allenatore con una sua impronta?

”No ancora no. Miglioro giorno dopo giorno e sto imparando. Mi auguro di avere una bella carriera e metterci passione a ogni età, per fare un esempio Mourinho alla Roma e Spalletti al Napoli. Vedere loro per noi è straordinario. Secondo me è importante avere una propria impronta, ma la cosa fondamentale è la passione. Mi auguro di arrivare tra qualche anno e avere ancora questa passione. Questa è la base, se uno ce l’ha dentro alla fine è questo ciò che conta”.

Cosa le sta piacendo a livello di collettivo? E cosa invece a livello dei singoli?

”A livello collettivo mi piace vederli in sintonia, quando sono in difficoltà sono arrabbiati e mi piace quando parlano tra di loro in un certo modo. Singolarmente è difficile, stimo ognuno di loro.  Per un ragazzo è difficile dare il massimo in allenamento e dover aspettare il proprio momento per giocare. Tutti si allenano bene e aspettano di essere nella miglior forma possibile. Sono stato sorpreso da Aebischer, lo vedevo introverso, da dentro invece è un’altra cosa. Sorride, è sveglio e capisce subito ciò che gli viene chiesto. Non dico che sia una sorpresa ma è molto interessante”.

C’è da aspettarsi nell’undici titolare qualche sorpresa?

”No, saranno gli undici migliori per affrontare il Torino”.

Come sta Ferguson a livello fisico?

”Molto bene, l’ho visto molto attento, adesso abbiamo ancora tre partite e vedremo come sarà la gestione”.

Schouten è pronto a giocare dal primo minuto?

”Tutti quelli che porto penso che possano essere titolari. Altrimenti li lascio a casa per allenarsi e recuperare”.

In Coppa Italia hai messo Schouten mezzala, può essere un’idea diversa da Ferguson che invece si inserisce?

”Sono due giocatori diversi, la sola cosa che per me deve fare la differenza è che Ferguson attacca bene gli spazi, Jerdy invece sa muoversi e ha una buona tecnica e un buon passaggio. Da quando sono arrivato deve lasciarsi andare, è un grandissimo giocatore, riflette troppo. Ha già tanta esperienza e una grande tecnica, ha tutto. Vorrei vedere un Jerdy più spensierato ma sono convinto che ci darà tante soddisfazioni”.

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