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Esclusiva – Urbanski: “Skorupski è come un fratello. Mio papà mi ha dato la passione”

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crediti immagine: Bologna FC


Centrocampista proveniente dalla Polonia, a soli 18 anni è uno dei trascinatori della Primavera di Luca Vigiani. Nato a Gdańsk, ha esordito con la prima squadra della sua città il 21 dicembre 2019, diventando il secondo giocatore più giovane a giocare in Ekstraklasa, la massima serie polacca. Dall’anno scorso il club rossoblù aveva messo gli occhi su di lui e l’1 febbraio 2021 è ufficialmente arrivato sotto le Due Torri, diventando, il 12 maggio, il più giovane giocatore polacco a calcare il rettangolo della Serie A.

Come prima domanda, come sei arrivato nel mondo del calcio? Come hai iniziato? C’è stata una persona particolarmente importante?

Ho iniziato a giocare nel calcio quando avevo quattro anni più o meno, ma ho giocato sempre da bambino con mio papà che mi ha dato questa passione e penso che è grazie a lui se sono qua.

Com’è stato arrivare a Bologna? Ti trovi bene qua?

Sono arrivato due anni fa, mi trovo bene, mi piace la città e tutto questo. Mi piace  il cibo, mi piace l’Italia, il tempo. Sono contento di essere qua.

Hai un cibo italiano preferito?

Mi piace tutto, mangio tutto!

È stato difficile imparare una nuova lingua?

No, l’italiano non è difficile per me. Io ho iniziato quattro mesi prima di arrivare qua e quindi quando sono arrivato già capivo qualcosa, poi quando ho parlato coi ragazzi è stato più facile.

C’è qualcuno che ti ha aiutato a inserirti in Italia?

Sono arrivato qua con la mia famiglia e quindi è stato sicuramente più facile integrarmi con tutti. Poi già sapevo qualcosa in italiano, quindi era più facile.

Come ti trovi con mister Vigiani?

Col mister benissimo, sono contento che posso lavorare con lui, mi dà tanto, sempre.

Hai esordito in Serie a con Mihajlovic, hai qualche ricordo particolare del mister?

Quando mio papà mi ha scritto che il mister era mancato ero in aereo e non sapevo cosa stesse succedendo. Quelli col mister sono ricordi per me molto positivi, mi ha aiutato tanto, mi ha dato tantissimo e ho sentito qualcosa che non so come posso spiegare quando ho saputo che il mister era morto.

Com’è stato l’esordio?

Le emozioni erano fortissime, è stata una cosa grande, ma sono contento di aver fatto l’esordio in Serie A. Sono sicuro che posso fare di più e sono sicuro che farò di più.

Unire studio e sport non è facile: dovendo anche cambiare Paese, com’è stato per te?

Io ho studiato da solo qua perché sono rimasto in una scuola in Polonia, quindi è stato un po’ difficile. Però una settimana fa ho finito tutto, ho passato tutto l’anno e adesso mi manca solo la maturità. Sono contento.

Nel tempo libero cosa ti piace fare?

Cosa faccio? Sono con la famiglia, sono con mio fratello, andiamo fuori, ma giochiamo sempre a calcio!

Qual è il tuo sogno?

Il mio sogno è essere felice tutta la vita e essere in salute.

Hai un idolo?

Sono tanti: prima i miei genitori, sono i miei idoli. Poi nel calcio, Ronaldinho, Iniesta, Messi… tutti i fenomeni.

C’è qualche compagno con cui vai particolarmente d’accordo?

Io penso di parlare con tutti.

In Prima Squadra hai avuto un riferimento?

Si, quando ero in Prima Squadra sempre mi ha aiutato tanto Lukasz Skorupski perché parliamo sempre polacco. Per me è come un fratello, mi ha aiutato tantissimo.

La tua parola preferita in italiano?

Comunque.

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