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Stadio – A Firenze, per i rossoblù, il termine “complicazione” si dice difesa

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Damiano Fiorentini per 1000 Cuorirossoblù


A poche ore dal 156esimo Derby dell’Appenino, piove sul bagnato, anzi gradina sul reparto difensivo del Bologna: ai lungo degenti (ma che dovrebbero rientrare fra un paio di settimane) Kevin Bonifazi e Lorenzo De Silvestri, si aggiunge ieri, per un risentimento alla coscia destra, Adama Soumaoro.

E come se non bastasse le ipotetiche riserve (i giocatori della Primavera) che, almeno in parte, contribuirebbero a ridurre il problema, quantomeno per la panchina, sono out: Wisdom Amey, Riccardo Stivanello e Kevin Mercier non sono condonabili (nemmeno per l’altro derby, quello con in pari età del Cesena).

Ieri Thiago Motta si interrogava sulle contromosse, non essendo nemmeno riuscito (per il numero esiguo di elementi disponibili della rosa) a fare addirittura una partita 11 contro 11 per provare alcune soluzioni tattiche d’emergenza. Ma scorrendo i nomi ancora convocabili, le soluzioni rimangono due: accentrare Stefan Posch, con l’inserimento di Andrea Cambiaso per le scorribande sull’out destro, oppure lasciare Posch nel suo feudo della parte destra, dove ormai è signore incontrastato, o inserire Joaquin Sosa come centrale che, a parte l’errore “letale” a Roma in Coppa Italia contro la Lazio, non ha mai demeritato nelle partite giocate fino a qui.

Sulla fascia sinistra rimane un “affare” ellenico: o Charalampos Lykogiannis o Geōrgios Kyriakopoulos, da questo duo salterà fuori il titolare dal primo minuto.

A centrocampo il rientro di Nico Dominguez, insieme a Jerdy Schouten (più di Nikola Moro) e Lewis Ferguson, dovrebbero garantire quadratura difensiva e dinamicità a supporto degli avanti che dovrebbero essere Roberto Soriano, Joshua Zirkzee e Riccardo Orsolini, con Michel Aebischer e Musa Barrow pronti al subentro.

(Fonte Dario Cervellati – Stadio)

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