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Il Resto del Carlino – Bazzani: “Non farei drammi per la sconfitta con il Monza, c’erano assenze pesanti.”

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Crediti: bolognafc.it


Fabio Bazzani, ex calciatore e per sei mesi membro dello staff di Sinisa Mihajlovic, oggi voce di Dazn e di E’tv, è stato intervistato da Massimo Vitali per Il Resto del Carlino.

Sul k.o. contro il Monza – “Non farei drammi per la sconfitta, c’erano troppe assenze pesanti. Attaccare senza gli attaccanti non è facile, si è visto con Petagna quanto conta una punta di ruolo. La scelta di Ferguson non ha pagato. Se il tecnico fa delle scelte, avrà le sue ragioni. Mi chiedo se ci fossero altre scelte disponibili: credo di no. Thiago Motta allena i giocatori tutti i giorni. Evidentemente non si è fidato di Barrow, quasi sempre spento. Per come ha preparato la partita Palladino, non credo che avere Musa in palla avrebbe cambiato le cose.”

Sulla prestazione negativa di Ferguson -“Ferguson in area ci arriva sempre, ma partendo da lontano e non avendo dove giocare spalle alla porta. Se il Monza avesse affrontato la partita come la Fiorentina nel derby avere i tre davanti che si scambiano i ruoli avrebbe aiutato a mettere in difficoltà la squadra di Palladino.”

Si poteva dare una chance a Raimondo? – “Motta in allenamento li vede tutti i giorni, non so come veda oggi Raimondo. Un anno fa, quando ero nello staff di Sinisa, nella seconda parte di stagione Raimondo andava sempre a mille.”

Sui molti infortuni – “Alcuni infortuni in attacco stanno zavorrando il cammino della squadra. Il calcio ha delle specificità, altrimenti tutti i calciatori saprebbero fare tutto e sarebbero uguali, ma non è così. Apprezzo le analisi di Motta quando vuole fare passare il messaggio che, nonostante le assenze, non gli manchi nulla. Ma attaccare con Ferguson non è come attaccare con Arnautovic o Zirkzee.”

L’ex calciatore si è poi soffermato sulle scelte decisive nella vittoria del Monza.

La mossa vincente di Palladino? – “Credo che la mossa vincente sia stata aspettare il Bologna e togliere profondità alla squadra. Capisco l’autocritica di Thiago Motta quando dice che i giocatori dovevano fare girare meglio il pallone e fare cross più puliti ed incisivi. Ma anche se in area ci fossero stati Arnautovic, Zirkzee e Sansone non avevi comunque il giocatore in grado di fare i movimenti della punta. Le assenze pesano, e il Bologna ne aveva di pesanti. E alla fine il Monza ha vinto la partita con una giocata del centravanti, Peyagna, ruolo in cui il Bologna domenica era scoperto.”

Fonte: Il Resto del Carlino

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