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Bologna e Arnautovic, al bivio: l’austriaco vale ancora l’ingaggio percepito?

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fonte immagine: Damiano Fiorentini / 1000cuorirossoblu.it


Il 2023 fino a questo momento non si può dire che sia stato l’anno di Marko Arnautovic.  Il centravanti sta attraversando quello che è il momento più difficile della sua carriera. Lo dicono i numeri, mai tante assenze in carriera a causa di un infortunio.

Il numero 9 rossoblù arrivato ormai oltre un anno e mezzo fa a Bologna è stato per una stagione e mezza lo stellone del Bologna, l’uomo che trasformava in oro il lavoro degli altri. Ha mantenuto un rendimento che non ha bisogno di commenti, Marko ha giustificato fino in fondo l’ingaggio fortemente voluto da Sinisa Mihajlovic, ha giustificato a suon di giocate, non solo marcature, l’ingaggio che il Bologna gli garantisce. Una leadership tecnica riconosciuta anche dai compagni sul rettangolo verde.

Dall’inizio di gennaio però le cose sono molto cambiate. Marko, tra sfortuna e incomprensioni con Motta, è stato poco e niente in campo coi compagni. Assenze che lo tengono a secco di gol dallo scorso 12 novembre, quando segnò uno splendido gol contro il Sassuolo nel 3-0 che chiuse il 2022 rossoblù.
Al netto di tutte queste assenze, l’assenza di Marko in questo Bologna formato 2023 è quasi stata dimenticata. Nelle prime 14 gare di Serie A in cui Arna è stato in campo, infatti, il Bologna ha collezionato 16 punti in 14 gare, procedendo alla media di 1,14 punti a partita. Dall’inizio del 2023, Arnautovic è stato presente in campo solo in tre occasioni su 11, il campione dice dunque che senza il centravanti principe in campo nemmeno per uno scorcio, il Bologna ha collezionato 17 punti in 8 gare ovvero una media di oltre due punti a partita.

Freddi dati che certo non vogliono certamente affermare che il Bologna fa meglio con Arnautovic, ma ci dicono che il Bologna è una splendida realtà al di là dell’individualità di maggior spicco. Ed ecco che, in un discorso complessivo di costruzione della rosa della prossima stagione ed equilibrio dei bilanci, potrebbe essere anche lecito chiedersi quanto sia giusto e sostenibile mantenere l’ingaggio da 3 milioni netti l’anno di Arnautovic.
D’altronde il calciatore è arrivato sotto un’altra gestione tecnica e societaria, ha superato i 30 anni e il fisico, vuoi o non vuoi, sta lanciando piccoli campanelli d’allarme. Ovviamente il tempo e il modo per recuperare da questi ripetuti acciacchi c’è e ci sarà in vista di questo finale di stagione, ma alla lunga? Il rischio è quello di ritrovarsi a puntare una quantità ingente di denaro su un calciatore le cui prestazioni non corrispondono al suo ingaggio.

Il Bologna è a un bivio con l’austriaco. Prendere o lasciare. Prendere significa supportare Arnautovic, ricucire con la diplomazia gli strappi con Motta e inserirlo nel sistema che ha fatto 2,125 punti a partita per dare al Bologna una nuova dimensione. Viceversa le riflessioni del Bologna potrebbero portare ad un divorzio impopolare, che però potrebbe far spiccare le ali al talento di Joshua Zirkzee…

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