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Fenucci fa il punto: da Donadoni a Corvino, passando per stadio e futuro – 13 apr

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A margine della conferenza stampa, per il rinnovo dell’accordo di sponsorizzazione con FAAC, ha parlato Claudio Fenucci. Tanti i temi toccati dall’Ad rossoblu, da Donadoni al futuro, passando per la questione stadio. Sul mister rossoblu e sul suo futuro: “Donadoni ha un contratto con il Bologna ed è soddisfatto del rapporto che ha con il club. Lui si trova bene con noi e noi con lui, non vedo minacce all’orizzonte. La volontà è quella di avere un rapporto lungo con lui ed il suo staff. Poi, c’è anche l’idea di coinvolgerlo in alcune scelte che faremo in futuro e questo anche perché Donadoni è un allenatore che non si interessa solo dell’aspetto tecnico. È impegnato in un progetto Bologna al 100% e ci dà anche i suoi consigli su alcune situazioni, come quella relativa al innovamento del centro sportivo”. Passando al campionato, il punto ottenuto a Roma è sinonimo della reazione che tutti si aspettavano dalla squadra. “Avevo chiesto alla squadra di ritrovare quella determinazione che ci aveva portato a fare risultati importanti, anche con squadre di prima fascia. La squadra si è allenata sempre con grandissima professionalità, abbiamo dei giocatori che non hanno fatto mai mancare il loro impegno. I risultati positivi, raggiunti da un gruppo di ragazzi giovani, forse possono aver fatto abbassare il livello di intensità, a livello inconscio. A Roma la squadra ha reagito, ma il campionato non finisce a salvezza raggiunta. Questo rientra all’interno della filosofia del club, quella di fare sempre meglio. Le scelte per il futuro si fanno quando è stato consolidato l’obiettivo, questo non significa che non si lavori tutto l’anno per preparare alcune scelte, ma vuol dire che ci si mette attorno ad un tavolo per delineare la strategie, solo quando l’obiettivo della stagione viene raggiunto”. Poi, un accenno anche al futuro (con annessa la questione direttore sportivo), tra obiettivi raggiunti e nuove prospettive:“In questo percorso abbiamo avuto due obiettivi. Il primo riguardava la promozione in A, l’altro consolidarci nella massima categoria. Sotto il punto di vista della crescita del club, questa è una società che si è rinnovata profondamente. Il Bologna è un club in sicurezza finanziaria, non presenta debiti. A qeusto si aggiunga anche che ha già realizzato lavori allo stadio. Abbiamo fatto un progetto strutturando aree dello stadio per far sì che ci diano ricavi per gli anni futuri. In più, abbiamo portato tante aziende vicine, molte si sono riavvicinate al nostro settore. Credo che il lavoro sia stato positivo e mi sorprende vedere la confusione di alcuni media attorno al nostro club. Ho vissuto tutte le fasi di trasformazioni del nostro settore all’interno del calcio. Penso che i modelli di governance che il calcio italiano ha seguito per molti anni siano stati funzionali al raggiungimento di risultati sportivi. Lo facevano in un momento in cui le società avevano grandi disponibilità. Questo modello non funziona più, le risorse non ci sono perché le nuove proprietà, soprattutto le estere, non sono più disponibili a gestire club che abbiano come obiettivo solo quello del risultato sportivo. È il momento di attuare una trasformazione perché il calcio ha bisogno di capitali per investire nelle strutture. Per attirare capitali occorre una riorganizzazione, sia a livello di Lega che di club. A livello di club richiede una nuova governance, con condivisione di obiettivi, con linearità di processi interni e con una condivisione delle scelte. Oggi avere un budget solo per la parte sportiva significa poco e niente. Questo non significa che i vertici societari vogliano scegliere i giocatori, come ha detto qualcuno. Quando una società è forte, strutturata e organizzata con processi chiari, chiunque arriva può integrarsi all’interno di essa. Se mai si dovesse chiudere il rapporto con l’attuale direttore sportivo, faremo scelte funzionali al bene del club. Al momento il nostro direttore è Pantaleo Corvino. Dentro Casteldebole non ci sono muri nel club e se qualcuno non si trova in linea con le regole, i progetti e i processi del club può farcelo sapere. Se, e quando, questo accadrà ci metteremo a pensare al nuovo direttore sportivo. Fin quando la squadra non raggiunge l’obiettivo non vogliamo entrare nel merito di quello che accadrà in futuro”. Sullo stadio: “Fino ad oggi, per le autorizzazioni dei lavori l’amministrazione è stata efficiente. Siamo convinti che con loro possiamo avviare un percorso. Non sono i dieci-quindici giorni della sovraintendenza che ci preoccupano. Nessuno vuol fare operazioni che siano speculazioni immobiliari, chiamiamole così, vogliamo solo che l’operazione sullo stadio sia un’operazione economica-finanziaria sostenibile, anche per rafforzare il club e la competitività sportiva. Ad oggi non ci sono ipotesi alternative, oltre la riqualificazione del Dall’Ara. L’idea è quella di destinare parte dei ricavi aggiuntivi che lo stadio genera alla competitività del club”.

 

Sul futuro di alcuni giocatori: “Con Diawara stiamo discutendo il rinnovo del contratto. Anche Giaccherini fa parte di un progetto. Il club ha investito molto in questo anno e mezzo, siamo sopra i 40 milioni di euro. Una cifra molto vicina al fatturato del club. Anche in futuro le operazioni che verranno fatte dovranno essere compatibili col piano economico-finanziario, un piano condiviso con l’azionista. Questo non significa che il club ha bisogno di vendere giocatori. Le risorse che possono arrivare da eventuali cessioni, possono essere reinvestite per un ulteriore percorso di crescita”.



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