Tutti noi, negli ultimi mesi, abbiamo seguito con ansia, coinvolgimento e soprattutto euforia la bellissima favola dell’Alessandria, arrivata fino alle semifinali di Coppa Italia, nelle quali dovette arrendersi soltanto al Milan, contro cui disputò comunque due partite di straordinaria diligenza ed organizzazione tattica, dimostrando di meritare palcoscenici più importanti della Lega Pro. In mezzo ad un gruppo di ragazzi più o meno giovani ma tutti con la stessa fame e la stessa cattiveria agonistica c’era un giocatore di qualche anno più vecchio, taglio di capelli ben curato e ciuffo mai in disordine: Massimo Loviso. Massimo, nato a Bentivoglio e cresciuto nel Bologna, con il quale affrontò momenti più o meno sereni e visse parecchi alti e bassi, è finalmente riuscito a trovare una sua nuova dimensione, dopo una carriera comunque onesta e, a parer mio, senza eccessivi rimpianti. Regista ordinato che, col passare degli anni, ha riscoperto le sue doti da straordinario cecchino, trovando, con l squadra del Gubbio, ben 12 reti tutte su calci piazzati, a dimostrazione della incredibile capacità balistica del bolognese. Massimo a Bologna fece comunque bene, nonostante fosse giovanissimo, ma la retrocessione in serie b e il rapporto con Ulivieri lo costrinse a partire per il suo lungo viaggio per l’Italia calcistica, dove troverà fortuna soprattutto nelle serie minori. Tanti auguri Massimo!
(foto ilpallonegonfiato)
Nato e cresciuto in periferia, inizia a collaborare con 1000 Cuori Rossoblu nel novembre del 2015. Al momento gestisce tutto ciò che riguarda la Primavera del Bologna, tra approfondimenti, cronache dei match e calciomercato.
Calciatore fallito, aspirante giornalista.