Seguici su

Bologna

Atalanta-Bologna: Le parole di Reja e Donadoni – 20 mar

Pubblicato

il


REJA – Una vittoria fondamentale per l’Atalanta, commentata così da Edy Reja: “Aspettavamo questo risultato, ma non è finita. Mancano otto partite e dovremo sfruttare al meglio le gare casalinghe. Con lo spirito e la convinzione di oggi sarà dura per tutti fare risultato in casa nostra. Con questa vittoria speriamo di aver riacquistato serenità. Anche oggi abbiamo avuto un po’ di apprensione, dettata dal fatto di non aver siglato il 3-0. Le due espulsioni hanno agevolato la nostra gara. Oggi contava solo il risultato. Diamanti? Mi aveva chiesto lui il cambio a causa di un piccolo problema che aveva avuto. A lui non posso chiedere di rientrare, essendo una mezza punta, e per questo mi serviva un giocatore che potesse dare più equilibrio sulla parte destra. Da qui il cambio”.

DONADONI – Un Bologna quasi irriconoscibile, quello sceso in campo a Bergamo. Una squadra spenta e con poca cattiveria. Il mister rossoblu in conferenza ha parlato così: “Giacomelli ha commesso degli errori, lui come noi. Quello che mi interessa è guardare in casa nostra. Nel primo tempo abbiamo concesso due o tre situazioni di ripartenza, subendo due goal che hanno dell’incredibile. Abbiamo smarrito quella cattiveria agonistica  e per capire questo basta guardare alcune situazioni di gioco: arrivavamo sempre dopo su alcuni palloni”. Un commento anche  sui diversi stimoli delle squadre in campo: “Non deve essere la paura che ti spinge a fare qualcosa, ma solo l’ambizione di ottenere risultati. Avere la pancia piena non fa parte della mia filosofia. Bisogna pensare che ci sono otto partite, otto gare nelle quali tirare fuori tutto il meglio. Questo vuol dire fare il salto di qualità. Ognuno si gioca le proprie carte e se questo salto non dovesse arrivare, bisogna interrogarsi e risolvere in fretta questo discorso”. Sull’Atalanta: “Mi aspettavo questa gara dei padroni di casa, ma la differenza è nei dettagli. Quando vedi un giocatore che arriva prima su un pallone e segna e poi, dall’altra, vedi la nostra imprecisione sotto porta capisci molte cose. Non è una questione tecnica, è semplicemente mancata la cattiveria”. Sulla sosta: “Ci toglie alcuni giocatori, ma dall’altra ci permette di ritrovare energie fisiche e mentali. Dobbiamo ragionare da squadra indipendentemente dagli interpreti. Il ragionamento sembra essere individuale e non si percepisce quello che sta accadendo. Questo è il limite al momento”. Sul tema direttore sportivo: “Non penso che abbia condizionato la squadra. Siamo molto sereni, poi le decisioni le prenderà la società. Questo potrebbe essere solo un alibi per noi, ma non è cosi”.

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *