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NOVITA’: Bolognain.info e 1000CuoriRossoblu: inizia una bella partnership – 22 nov

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BolognaIn.info

E’ appena iniziata la collaborazione fra 1000CuorioRossoblu e www.bolognain.info, la testata che si pone come obiettivo non quello di raccontare Bologna, ma di spiegarla, parlando più volentieri di persone che di personaggi e lasciando la cronaca a chi la sa fare di più e meglio. Così, quando si è trattato di definirne la struttura ho pensato alla collaborazione con 1000 Cuori Rossoblu, che mi garantiva precisione, qualità e passione nel raccontare il mondo del Bologna 1909 FC come elemento fondamentale della vita quotidiana bolognese.

E in cambio, ma quello che mi è stato offerto da Francesco Costanzini è di valore difficilmente compensabile da me, ogni tanto proverò anche a dare qualche contributo diretto, anche se mi porto dietro una cultura cestistica di base che magari mi condiziona nei giudizi calcistici, altre volte mi aiuta. Come ora che cito Alfredo Cazzola, quello della Virtus più di quello del Bologna, quando sosteneva la teoria della “Panchina lunga, società corta”. Voleva dire: molti a giocare, pochi a comandare. L’esatto contrario di quello che accade oggi, con la Fondazione Virtus che non si sa bene chi deve dire la sua e la Fortitudo, di cui non si sa quasi niente e basta e non prendetemi per disfattista o ipercritico, ma non siamo né il Real Madrid né il Barcellona, quel tipo di struttura societaria da noi è improponibile.

Il Bologna, almeno, sfugge a questa regola: c’è uno solo che comanda e tre figure principali a cui delegare l’ordinaria amministrazione per le tre attività principali; riassumendo: quella amministrativa, quella tecnico-operativa e quella sportiva. Due scrivanie e una panchina, per Fenucci, Corvino e Donadoni. Più una figura di coordinamento fra i ruoli, in questo caso Di Vaio. Non me ne vogliano gli altri dipendenti del Bologna FC 1909, il cui operato è preziosissimo, ma questa società corta – che per Cazzola sarebbe stata ancora lunga – è la ragion d’essere dell’operatività e della funzionalità del gruppo. Come in un film: c’è un produttore, c’è un regista e un solo attore protagonista (due se sono uomo e donna), tutti gli altri, per quanto bravi, siano comparse o scenografi, stanno un passo indietro.

Chiaro che questa chiara distinzione dei ruoli e delle competenze non basta ad assicurare un successo che deve comprendere due voci: benessere economico (o minor sofferenza possibile) e sportivo (per quest’anno accontentiamoci di una tranquilla salvezza). Però aiuta e se non sbaglio le acque agitate più recenti il Bologna le ha navigate, rischiando il naufragio, quando con o dietro a Guaraldi c’erano un bel po’ di altri elementi che non facevano né l’unione né la forza. E magari qualcuno remava pure contro.

Franco Montorro

Direttore www.bolognain.info

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