Ieri sera, al triplice fischio finale di Tagliavento, Corvino era già uscito dalla tribuna del Braglia, mentre Fenucci sospirava visibilmente rinfrancato da questi tre punti arrivati sul fil di lana. Rossi (non Valentino, ndr) c'è, almeno fino a martedì sera. La querelle sulla sua panchina sta iniziando a diventare stucchevole, ma, dopo la partita vinta contro il Carpi, è giusto dare una prova d'appello all'Uomo di Torre Pedrera, che ieri ha avuto, per la prima volta per le mani, l'undici "cosiddetto titolare" e lo ha schierato. Poco importa se davanti avevamo una delle candidate alla retrocessione (l'altra potrebbe essere il Frosinone), per di più in 10 dal 38simo del primo tempo; la partita vinta ha ridato coraggio e saldezza alla panchina rossoblù e martedì sera, contro l'Inter di Mancini, Delio Rossi siederà al suo posto. Poi sarà l'esito di quel match (visto in chiave di cifra di gioco) a sentenziare il futuro dell'allenatore felsineo e mai poteva esserci prova più difficile di quella contro lo squadrone nerazzurro. Domani mattina patron Saputo atterrerà a Bologna: nella sua agenda, quali nominativi sostituti, ci sono Donadoni (in attesa, a sua volta, del match odierno fra Milan e Sassuolo, il cui esito negativo per i rossoneri potrebbe essere esiziale per la panchina di Mihajlovic) e poi una pletora di altri nomi che, onestamente, poco ci convincono: Corini, Stramaccioni e Delneri. E allora attendiamo martedì sera e la partita contro la squadra di Thoir: senza Krafth e Mirante ( e probabilmente Ferrari, reduce dalla gastroenterite), Rossi sarà chiamato all'ennesima prova di appello, mettendo in campo in campo la migliore formazione possibile. In bocca al lupo, Mister. Forza Bologna, sempre.
(foto Orsini)