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Presentato il libro “Romano Fogli. Classe e lealtà mondiali”. Presente anche Delio Rossi – 29 set

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È  stato presentato questa sera al Temporary Store in Galleria Cavour, il libro di Giuliano Musi “Romano Fogli. Classe e lealtà mondiali”. Il libro, edito da Minerva, appartiene alla collana ufficiale Inchiostro rossoblu e ripercorre le tappe della carriera di Fogli dagli esordi al debutto in A con il Torino, passando per gli anni trionfali a Bologna, fino ad arrivare alla gloria con il Milan e agli ultimi anni di carriera in quel di Catania. Presente, oltre al campione rossoblu, anche Delio Rossi, capitano di quel Foggia del 1983-84, squadra della quale Romano Fogli era allenatore.

GLI ANEDDOTI – I due si sono abbracciati e, poi, si sono divertiti a raccontare innumerevoli aneddoti. Da una cena ai tempi di Foggia, in cui la moglie di Rossi scambiò il vino con l’aceto, fino ad arrivare agli aneddoti più calcistici. Lo stesso allenatore rossoblu ha rivelato di essere andato a vedere un allenamento della Fiorentina (squadra in cui Fogli era vice di Trapattoni, ndr) che allora si allenava a Salerno, causa campo squalificato, e preparava lì la rifinitura per affrontare il Grasshoper. All’arrivo sul campo da gioco, Rossi vide Trapattoni e Fogli giocare la partitella nelle due squadre e più in la Batistuta in porta. Poi alcuni aneddoti su Edmundo e quella volta in cui se la prese con Rui Costa in un intervallo di Salernitana-Fiorentina, causa incomprensioni tattiche. In quella gara – in cui Gattuso esordiva con i granata – i viola al rientro in campo vinsero proprio con doppietta di Edmundo. Chiusa finale sulla figura di Fogli allenatore: “Era uno che si faceva rispettare, lo faceva sempre con serietà e professionalità”.

LE PAROLE DI ROSSI – A fine presentazione Delio Rossi ha concesso anche due battute sulla gara che attende il Bologna domenica. Dopo aver ricordato alcuni precedenti felici in quel di Torino, come la vittoria quando sedeva sulla panchina della Samp con doppietta di Icardi, ha ribadito quanto detto nel postpartita di Bologna-Udinese. “Non ho bisogno – ha detto l’allenatore rossoblu – che qualcuno mi metta in discussione, lo faccio io stesso nel momento in cui firmo un contratto”. Poi ha proseguito: “La Juventus quest’anno dimostra che quando costruisci una squadra c’è bisogno di tempo. Hanno perso tre giocatori importanti e ne sono arrivati degli altri che forse diventeranno più bravi di quelli che sono andati via. Credo che nella società bianconera abbiano messo in preventivo le difficoltà che si sarebbero trovati ad affrontare, per questo mi sembra ingeneroso giudicare un allenatore che si trova ad affrontare un tale salto generazionale”.


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