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EuropaCalcio.it – Premier: corsa a due per il titolo? – 15 gen

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Ancora un’esclusiva targata EuropaCalcio.it: è il turno Emanuele Corazzi, coordinatore di Fox Sport, che si è prestato a rispondere su temi che emergono dalla Premier League. Ecco, di seguito, l’intervista integrale.

 

Emanuele, ormai in Inghilterra sembra corsa a due per il titolo: Chelsea e City. Vedi altre che possono rientrare?

“No. Concordo sul fatto che la vittoria finale se la giocheranno queste due formazioni. Hanno lo stesso manager dello scorso anno e sono avanti a tutte le altre. Lo United non ha intoppi infrasettimanali, ma è la struttura stessa della squadra che ancora non consente di lottare per il titolo”.

 

Intanto proprio i Red Devils sono stati giustiziati a domicilio dal sempre più sorprendente Southampton. La favola dei Saints è destinata a durare?

“Io credo di sì. C’è stato un periodo in cui loro andavano male e tutti ci chiedevamo perché. In realtà il fatto è che hanno incontrato un calendario terribile. Koeman però è stato capace di fornire un’identità precisa a questa squadra, cambiando anche impostazione tattica quando serviva, per poi tornare sui suoi passi. Ad Old Trafford non hanno vinto a caso: sono andati là dicendo ‘We are not afraid of the name’. Non hanno timore di nessuno, giocano con autostima ed equilibrio mentale. Il successo contro il Manchester Utd è il coronamento di un percorso importante. Il loro approccio alla gara è determinante: sono davvero tosti e, ormai che ci sono, possono lottare per l’Europa, senza escludere un piazzamento champions”.

 

Però hanno il fiato sul collo dell’Arsenal e i londinesi possiedono tradizione e risorse economiche ben differenti.

“Senza dubbio l’Arsenal può aggiudicarsi il quarto posto, ma io penso che il Southampton continuerà a stupire, lottando fino in fondo. Nella corsa al quarto posto inserisco anche il Tottenham, mentre non credo che il West Ham possa farcela. Nemmeno il Liverpool può recuperare: con il ritorno di Sturridge forse cambieranno un po’ il passo, ma manca la continuità dei risultati”. 

 

In coda ci sono otto squadre in cinque punti: chi rischia di più?

“Difficile dirlo, perché c’è davvero un grande equilibrio. Il Qpr, ad esempio, riesce a recuperare punti importanti quando gioca in casa, perché ha un atteggiamento diverso. Se poi trattiene alcuni giocatori importanti, Austin in primis, può salvarsi. Non vedo una squadra che smette di lottare e si stacca dalle altre: poteva essere il Leicester, invece non è successo.L’Aston Villa segna pochissimo, ma può farcela. Per me, ad ogni modo, Crystal Palace e West Bromwich si salveranno”. 

 

Mercato: il City cerca Bony perché Pellegrini ha dato il benservito a Negredo. E’ l’uomo giusto?

“Loro hanno bisogno di una quarta punta e Bony, per altro, può giocare anche in Europa. Parliamo di un grande realizzatore, ma quando sei il principe di un gruppo poi è difficile calarsi in un’altra situazione, sotto il profilo della gestione psicologica. La pressione è diversa in un grande club e le cifre di cui si parla per lui sono importanti, quindi si aspetteranno molto. Lui dovrà essere bravo a sfruttare al massimo ogni occasione e non sempre è facile: dipende dalla testa”.

 

Falcao è davvero quella delusione che dipingono i tabloid?

“Direi di no. Nell’ultima partita che ha giocato ho visto un calciatore indemoniato, uno che ha mostrato una grande applicazione per la squadra. Ha propiziato due gol ed è andato pure a recuperare palloni importanti: per me è utilissimo”. 

 

Balotelli ha già concluso la sua avventura a Liverpool?

“Rodgers ci ha provato sino in fondo con lui. Era doveroso, dal momento che è stato pagato 16 milioni di sterline. Ora però mi sembra finito un po’ indietro nelle gerarchie, anche perché non sta benissimo fisicamente. Non vedo però grandi offerte per lui, almeno in questo momento”.

 

Pallone d’oro: sei d’accordo sul nome del vincitore?

“Assolutamente sì, ma faccio una premessa: a Neur va dato il premio della critica. Il portiere tedesco è un giocatore esaltante,fantastico, uno che ti fornisce un motivo in più per andare a vedere una partita. E’ davvero uno spettacolo continuo. Il vincitore però non poteva che essere Cristiano Ronaldo: al di là dei grandi numeri che si porta dietro, oltre la sua incredibile continuità di rendimento, lui è anche uno straordinario leader positivo. Non lo abbiamo mai visto prendersela con un compagno. Molti dei suoi gol sono anche semplici,  ma di un’importanza fondamentale. Ecco, se fossi Mourinho direi ad Hazard: ‘Prendi esempio da Ronaldo, resta concentrato tutto il tempo e dai sempre il massimo’. Comunque il belga sta migliorando ogni giorno di più”.

 

Cosa ci guardiamo su Fox Sport prossimamente?

“Intanto c’è una rubrica giornaliera, Ronaldoro, che ripercorre tutte le reti dell’ultimo anno del pallone d’oro. La prossima settimana vedrete uno speciale sul vivaio dell’Ajax, uno sulle eurorivali delle italiane ed un racconto del fenomeno Lione, una società ricca di ottime idee low cost, esempio di gestione manageriale”.

Il coordinatore di Fox Sport, Emanuele Corazzi, è intervenuto questo pomeriggio ai microfoni di EuropaCalcio.it per fare il punto su alcuni dei temi che emergono dalla Premier League. Ecco, di seguito, l’intervista integrale.

 

Emanuele, ormai in Inghilterra sembra corsa a due per il titolo: Chelsea e City. Vedi altre che possono rientrare?

“No. Concordo sul fatto che la vittoria finale se la giocheranno queste due formazioni. Hanno lo stesso manager dello scorso anno e sono avanti a tutte le altre. Lo United non ha intoppi infrasettimanali, ma è la struttura stessa della squadra che ancora non consente di lottare per il titolo”.

 

Intanto proprio i Red Devils sono stati giustiziati a domicilio dal sempre più sorprendente Southampton. La favola dei Saints è destinata a durare?

“Io credo di sì. C’è stato un periodo in cui loro andavano male e tutti ci chiedevamo perché. In realtà il fatto è che hanno incontrato un calendario terribile. Koeman però è stato capace di fornire un’identità precisa a questa squadra, cambiando anche impostazione tattica quando serviva, per poi tornare sui suoi passi. Ad Old Trafford non hanno vinto a caso: sono andati là dicendo ‘We are not afraid of the name’. Non hanno timore di nessuno, giocano con autostima ed equilibrio mentale. Il successo contro il Manchester Utd è il coronamento di un percorso importante. Il loro approccio alla gara è determinante: sono davvero tosti e, ormai che ci sono, possono lottare per l’Europa, senza escludere un piazzamento champions”.

 

Però hanno il fiato sul collo dell’Arsenal e i londinesi possiedono tradizione e risorse economiche ben differenti.

“Senza dubbio l’Arsenal può aggiudicarsi il quarto posto, ma io penso che il Southampton continuerà a stupire, lottando fino in fondo. Nella corsa al quarto posto inserisco anche il Tottenham, mentre non credo che il West Ham possa farcela. Nemmeno il Liverpool può recuperare: con il ritorno di Sturridge forse cambieranno un po’ il passo, ma manca la continuità dei risultati”. 

 

In coda ci sono otto squadre in cinque punti: chi rischia di più?

“Difficile dirlo, perché c’è davvero un grande equilibrio. Il Qpr, ad esempio, riesce a recuperare punti importanti quando gioca in casa, perché ha un atteggiamento diverso. Se poi trattiene alcuni giocatori importanti, Austin in primis, può salvarsi. Non vedo una squadra che smette di lottare e si stacca dalle altre: poteva essere il Leicester, invece non è successo.L’Aston Villa segna pochissimo, ma può farcela. Per me, ad ogni modo, Crystal Palace e West Bromwich si salveranno”. 

 

Mercato: il City cerca Bony perché Pellegrini ha dato il benservito a Negredo. E’ l’uomo giusto?

“Loro hanno bisogno di una quarta punta e Bony, per altro, può giocare anche in Europa. Parliamo di un grande realizzatore, ma quando sei il principe di un gruppo poi è difficile calarsi in un’altra situazione, sotto il profilo della gestione psicologica. La pressione è diversa in un grande club e le cifre di cui si parla per lui sono importanti, quindi si aspetteranno molto. Lui dovrà essere bravo a sfruttare al massimo ogni occasione e non sempre è facile: dipende dalla testa”.

 

Falcao è davvero quella delusione che dipingono i tabloid?

“Direi di no. Nell’ultima partita che ha giocato ho visto un calciatore indemoniato, uno che ha mostrato una grande applicazione per la squadra. Ha propiziato due gol ed è andato pure a recuperare palloni importanti: per me è utilissimo”. 

 

Balotelli ha già concluso la sua avventura a Liverpool?

“Rodgers ci ha provato sino in fondo con lui. Era doveroso, dal momento che è stato pagato 16 milioni di sterline. Ora però mi sembra finito un po’ indietro nelle gerarchie, anche perché non sta benissimo fisicamente. Non vedo però grandi offerte per lui, almeno in questo momento”.

 

Pallone d’oro: sei d’accordo sul nome del vincitore?

“Assolutamente sì, ma faccio una premessa: a Neur va dato il premio della critica. Il portiere tedesco è un giocatore esaltante,fantastico, uno che ti fornisce un motivo in più per andare a vedere una partita. E’ davvero uno spettacolo continuo. Il vincitore però non poteva che essere Cristiano Ronaldo: al di là dei grandi numeri che si porta dietro, oltre la sua incredibile continuità di rendimento, lui è anche uno straordinario leader positivo. Non lo abbiamo mai visto prendersela con un compagno. Molti dei suoi gol sono anche semplici,  ma di un’importanza fondamentale. Ecco, se fossi Mourinho direi ad Hazard: ‘Prendi esempio da Ronaldo, resta concentrato tutto il tempo e dai sempre il massimo’. Comunque il belga sta migliorando ogni giorno di più”.

 

Cosa ci guardiamo su Fox Sport prossimamente?

“Intanto c’è una rubrica giornaliera, Ronaldoro, che ripercorre tutte le reti dell’ultimo anno del pallone d’oro. La prossima settimana vedrete uno speciale sul vivaio dell’Ajax, uno sulle eurorivali delle italiane ed un racconto del fenomeno Lione, una società ricca di ottime idee low cost, esempio di gestione manageriale”.

Il coordinatore di Fox Sport, Emanuele Corazzi, è intervenuto questo pomeriggio ai microfoni di EuropaCalcio.it per fare il punto su alcuni dei temi che emergono dalla Premier League. Ecco, di seguito, l’intervista integrale.

 

Emanuele, ormai in Inghilterra sembra corsa a due per il titolo: Chelsea e City. Vedi altre che possono rientrare?

“No. Concordo sul fatto che la vittoria finale se la giocheranno queste due formazioni. Hanno lo stesso manager dello scorso anno e sono avanti a tutte le altre. Lo United non ha intoppi infrasettimanali, ma è la struttura stessa della squadra che ancora non consente di lottare per il titolo”.

 

Intanto proprio i Red Devils sono stati giustiziati a domicilio dal sempre più sorprendente Southampton. La favola dei Saints è destinata a durare?

“Io credo di sì. C’è stato un periodo in cui loro andavano male e tutti ci chiedevamo perché. In realtà il fatto è che hanno incontrato un calendario terribile. Koeman però è stato capace di fornire un’identità precisa a questa squadra, cambiando anche impostazione tattica quando serviva, per poi tornare sui suoi passi. Ad Old Trafford non hanno vinto a caso: sono andati là dicendo ‘We are not afraid of the name’. Non hanno timore di nessuno, giocano con autostima ed equilibrio mentale. Il successo contro il Manchester Utd è il coronamento di un percorso importante. Il loro approccio alla gara è determinante: sono davvero tosti e, ormai che ci sono, possono lottare per l’Europa, senza escludere un piazzamento champions”.

 

Però hanno il fiato sul collo dell’Arsenal e i londinesi possiedono tradizione e risorse economiche ben differenti.

“Senza dubbio l’Arsenal può aggiudicarsi il quarto posto, ma io penso che il Southampton continuerà a stupire, lottando fino in fondo. Nella corsa al quarto posto inserisco anche il Tottenham, mentre non credo che il West Ham possa farcela. Nemmeno il Liverpool può recuperare: con il ritorno di Sturridge forse cambieranno un po’ il passo, ma manca la continuità dei risultati”. 

 

In coda ci sono otto squadre in cinque punti: chi rischia di più?

“Difficile dirlo, perché c’è davvero un grande equilibrio. Il Qpr, ad esempio, riesce a recuperare punti importanti quando gioca in casa, perché ha un atteggiamento diverso. Se poi trattiene alcuni giocatori importanti, Austin in primis, può salvarsi. Non vedo una squadra che smette di lottare e si stacca dalle altre: poteva essere il Leicester, invece non è successo.L’Aston Villa segna pochissimo, ma può farcela. Per me, ad ogni modo, Crystal Palace e West Bromwich si salveranno”. 

 

Mercato: il City cerca Bony perché Pellegrini ha dato il benservito a Negredo. E’ l’uomo giusto?

“Loro hanno bisogno di una quarta punta e Bony, per altro, può giocare anche in Europa. Parliamo di un grande realizzatore, ma quando sei il principe di un gruppo poi è difficile calarsi in un’altra situazione, sotto il profilo della gestione psicologica. La pressione è diversa in un grande club e le cifre di cui si parla per lui sono importanti, quindi si aspetteranno molto. Lui dovrà essere bravo a sfruttare al massimo ogni occasione e non sempre è facile: dipende dalla testa”.

 

Falcao è davvero quella delusione che dipingono i tabloid?

“Direi di no. Nell’ultima partita che ha giocato ho visto un calciatore indemoniato, uno che ha mostrato una grande applicazione per la squadra. Ha propiziato due gol ed è andato pure a recuperare palloni importanti: per me è utilissimo”. 

 

Balotelli ha già concluso la sua avventura a Liverpool?

“Rodgers ci ha provato sino in fondo con lui. Era doveroso, dal momento che è stato pagato 16 milioni di sterline. Ora però mi sembra finito un po’ indietro nelle gerarchie, anche perché non sta benissimo fisicamente. Non vedo però grandi offerte per lui, almeno in questo momento”.

 

Pallone d’oro: sei d’accordo sul nome del vincitore?

“Assolutamente sì, ma faccio una premessa: a Neur va dato il premio della critica. Il portiere tedesco è un giocatore esaltante,fantastico, uno che ti fornisce un motivo in più per andare a vedere una partita. E’ davvero uno spettacolo continuo. Il vincitore però non poteva che essere Cristiano Ronaldo: al di là dei grandi numeri che si porta dietro, oltre la sua incredibile continuità di rendimento, lui è anche uno straordinario leader positivo. Non lo abbiamo mai visto prendersela con un compagno. Molti dei suoi gol sono anche semplici,  ma di un’importanza fondamentale. Ecco, se fossi Mourinho direi ad Hazard: ‘Prendi esempio da Ronaldo, resta concentrato tutto il tempo e dai sempre il massimo’. Comunque il belga sta migliorando ogni giorno di più”.

 

Cosa ci guardiamo su Fox Sport prossimamente?

“Intanto c’è una rubrica giornaliera, Ronaldoro, che ripercorre tutte le reti dell’ultimo anno del pallone d’oro. La prossima settimana vedrete uno speciale sul vivaio dell’Ajax, uno sulle eurorivali delle italiane ed un racconto del fenomeno Lione, una società ricca di ottime idee low cost, esempio di gestione manageriale”.

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