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Avellino – Bologna 1 a 0: la cronaca del match – 19 dic

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Se stasera vogliamo essere onesti fino in fondo, dobbiamo smettere di parlare di serie A, ma iniziare a pianificare seriamente un percorso che ci permetta di evitare di cadere in “buche” come quella del Partenio. Onestamente i lupetti verdi campani, che tornano a vincere dopo oltre un mese (la partita era quella contro un’altra emiliana, il Modena), non sono sembrati squadra di altra categoria: più grinta e gamba, forse, ma non più tecnica. Eppure i tre punti raccolti dopo il triplice fischio, permettono agli irpini di scavalcare proprio i felsinei, a cui serve una velocissima riflessione sul da farsi. La vetta non sarebbe lontana (sono solo 3 i punti che dividono i rossoblù dal Frosinone, secondo in classifica) ma da 8 partite si raccoglie ( perchè si segna) molto meno di quello che si semina, col rischio che a maggio questi punti possano mancare. Se si guarda a campi invertiti, non possiamo dire che l’Avellino abbia assediato l’area felsinea, ma Demiro  Pozzebon, alla sua prima stagione in B dopo anni vissuti in serie D (l’anno scorso 22 gol con l’Olbia), insomma “mister nessuno”, ha trovato la stoccata vincente, per la gioia di Mister Rastelli e dei tifosi irpini.  Il Bologna ha sprecato diverse palle goal (Cacia e Masina, ma anche Laribi nel secondo tempo)  e ha pagato alcune entrate ruvide dei suoi giocatori con il rosso per Matuzalem e Ceccarelli, che renderanno la partita di mercoledì con la Pro Vercelli un puzzle delicatissimo da comporre da parte di Mr Lopez. E dire che l’Avellino scendeva in campo con una formazione rimaneggiata, causa le squalifiche di Ely, Schiavon e D’Angelo oltre agli infortunati Gomis e Bittante; bene i primi 15 minuti, dove le due squadra sembrano volersi giocare la posta in palio a viso aperto, con pericoli da ambo le parti. Poi la prima tegola per Lopez: Capitan Morleo nel tentativo di difendere palla sulla linea di fondo, gira in maniera innaturale il ginocchio sinistro ed è costretto ad uscire in barella. Entra Adam Masina che dopo nemmeno 1′ si fa subito ammonire. Gli irpini spingono in maniera forsennata, ma senza creare autentici pericolo alla porta di Nando Coppola: questa superiorità di possesso palla permette all’Avellino di collezionare ben 10 calci d’angolo nei primi 45′, ma non riesce a sfruttarli. Anzi al 41′ proprio sugli sviluppi di un corner, il Bologna recupera la sfera e si fionda in contropiede, Acquafresca libera l’indisturbato Masina che spara a botta sicura, ma Frattali si supera deviando la palla in corner. Nella ripresa è il Bologna che esprime una supremazia di gioco, ma che alla fine risulterà sterile: al 4° e al 7° Acquafresca e Cacia sono fermati dall’estremo difensore dell’Avellino che nega la gioia del goal all’attacco rossoblù. Al 14′, Rastelli inserisce Pozzebon per lo spento Arrighini e Lopez al 21′ toglie Bessa per Casarini. La stanchezza si fa sentire da entrambe le parti e una partita, che sembrava avviarsi a concludersi sullo 0 a 0, perde Matuzalem per doppia ammonizione. L’Avellino approfitta immediatamente della superiorità numerica. Sulla punizione di Angeli, la sfera balla pericolosamente in area, Marios tenta il rinvio di testa, che sbatte sulla spalla di Masina che, involontariamente, serve Pozzebon nell’area piccola, il quale gonfia la rete alle spalle di Coppola. Avellino 1 Bologna 0 e, al 35′, la squadra felsine resta addirittura in nove, per un’espulsione di Ceccarelli. L’ingresso di Improta, nel finale, non cambia l’inerzia della partita che finisce con la vittoria dei padroni di casa.  Il Bologna rientra in Emilia con due certezze: la cronica mancanza di goal, a cui il mercato di Gennaio dovrà rimediare, e una panchina che non aiuta la gestione della partita nei momenti critici. Adesso mancano due partite alla fine del girone di andata: perdere il “trenino dei primi” sarebbe esiziale per i sogni di gloria di maggio.

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