Joe Tacopina sta cercando solo ribalta mediatica. La fidejussione presentata non era assolutamente in regola con i patti stabiliti. "Bologna 2010" si muoverà attraverso i canali che più riterrà opportuni.
Questa la verità dei vecchi proprietari del Bologna FC, che ieri si sono riuniti in CDA per capire cosa fosse successo sabato scorso - quando Tacopina avrebbe dovuto prodursi nel famoso aumento di capitale saltato - e cosa fare di conseguenza. Guaraldi e soci non palesano l'intenzione di riprendersi il Bologna - pure se i patti disattesi lo renderebbero possibile - ma allo stesso tempo non intendono più concedere sconti di tempo a Tacopina. Che se ha questi soldi farà bene a tirarli fuori a breve, prima che maturi nei vecchi soci l'idea di portare tutta la questione in tribunale.
Sale forte la convinzione che debba essere Saputo - e non Tacopina - il punto di riferimento della cordata che ha rilevato il Bologna appena un mese e mezzo fa. Saputo garantirebbe quell'affidabilità finanziaria che invece - per "Bologna 2010" - Tacopina non ha e che ha portato ad un evitabile ma prevedibile ritardo in una ricapitalizzazione che è invece necessaria. Guaraldi ha venduto la società anche per darle un futuro, ed in questa scelta è stato appoggiato dai soci, che sono anche e prima di tutto tifosi. Adesso questi vogliono vedere nero su bianco gli impegni rispettati, o sarà scontro.
Scrive per 1000 Cuori Rossoblu dal 2013, è anche autore del blog "L'Uomo nel Pallone" in cui scrive di storie dei calcio