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Umarells rossoblu – Bologna – Carpi- 8 Novembre

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A Bologna oggi non splende il sole. A Bologna oggi si ricorda un campione. Tutta Bologna, tutto il Bologna ricorda Klas Ingesson. Oggi comincio così. Con gli occhi lucidi. 
Un bellissimo applauso. Tutti i compagni di Klas di quel bellissimo e indimenticabile Bologna. 
 
Le parole oggi sono poche. L’emozione sempre tanta.
 
Oggi giochiamo contro il Carpi, squadra rivelazione del campionato. Dopo lo smacco di Livorno bisogna tirare su la testa. 
Tacopina e Saputo battibeccano in settimana sul ruolo di Direttore Sportivo. Io non avrei dubbi. Loro sì, gli consiglio due tagliatelle, un po’ di vino rosso e di fare la pace. Da bravi bimbi.
 
Pronti via. Si fa male Maietta. Ecco, evviva l’usato sicuro. Mamma mia. Sembra poter rimanere in campo, ma qua è peggio che andar di notte.
 
Il Carpi pressa come se fosse la finale di Champions. Fisicamente questi sono niente male davvero.
 
Mbakogu imperversa, ha la forza fisica di un bufalo. I nostri non sembrano riuscire a tenerlo.
 
Morleo ha una bella occasione su punizione ma si dimentica che a Crotone la metteva dentro anche mentre beveva il caffè e la butta fuori.
 
Mentre provo a fare una pennichella, vista la vivacità della gara, vengo svegliato da un boato: grande azione di Troianiello, occasionissima per Bessa che il giocatore classe Inter non riesce a cogliere. 
 
Il Bologna comincia a prendere campo dopo una buona ventina di minuti da camomilla.
 
I nostri riescono ad essere meno timidi del Carpi, Zuculini, Bessa e Ceccarelli sembrano quelli che ne hanno di più.
 
II nostri avversari si fanno vedere poco nella nostra area, ma quando arrivano si fanno sentire.
 
All’improvviso mi accorgo della presenza di Matuzalem, solo per gli insulti che gli fa piovere addosso il mio vicino in curva e per una mezza rissa che provoca in campo. Chiamate i Ghostbusters, c’è un fantasma in campo.
 
Oggi il vero protagonista appare l’arbitro Fabbri. Una direzione di gara degno di un match d’alta classifica del campionato fra scapoli e ammogliati.
 
Finisce il primo tempo in un clima poco disteso per la direzione di gara. 
 
Nell’intervallo fumo una sigaretta scaramantica e guardo il Dall’Ara, sempre stupendo, pensando a ciò che Dan Meis, un vero e proprio genio, potrebbe fare per il nostro stadio.
 
Il secondo tempo inizia all’insegna dell’imprecisione per i nostri. Laribi caccia alle ortiche una punizione da posizione interessante e Cacia continua a essere evanescente, per usare un termine da Lord.
 
Piano piano il Carpi prende campo. Guardo verso la nostra panchina, Lopez dovrebbe pensare a qualche cambio, magari non con lo stesso criterio assurdo di Livorno.
 
La partita diventa vivace, lo occasioni si susseguono. Oikonomou ha due belle palle gole e per il Carpi Mbakogu si dimostra giocatore temibile e di buon livello.
 
Esce Troianiello ed entra Improta. Bravo Lopez, cambio con senso e logica. 
 
Cacia butta via un’altra palla. Oggi proprio male.
 
Esce Bessa ed entra Abero. Lopez insiste con lui. 
 
Improta si divora un’occasione. Mi accendo un’altra sigaretta. Oggi non gira niente.
 
La partita entra nel vivo, i nostri spingono e provano a portare a casa i tre punti.
 
Entra Giannone (quelli che a me convincono forse avranno la peste, non giocano mai) ed esce Laribi, oggi molto spento.
 
Improta è un bel giocatore, quantomeno tecnicamente, lancia bene Cacia che continua a non vederne una. 
 
Tre fischi e tre sbadigli e la partita finisce. Oggi solo una grande emozione, quella per Klas. 
 
Esco e chiamo mio nonno, come sempre.
 
Suona a vuoto per un po’.
 
“Ciao! Eri impegnato?”.
 
“No, seguivo la partita ma ho dormito. Mai russato così bene!”.
 
“Ecco. Così non va bene! Loro sono in forma, ma noi dovremmo ammazzare il campionato! Il Bologna è il Bologna!”.
 
“Il Bologna oggi ha la squadra che ha.”.
 
“Tacopina e Saputo?”.
 
“E’ la storia dei due galli in un pollaio.”.
 
“Ne resterà solo uno?”.
 
“Beh coi soldi che hanno, potrebbero comprare un altro pollaio e farci divertire. Ce lo meritiamo!”.

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