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RS-STADIO: Fusco, il duro lavoro paga – 29 set

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In una squadra che ritrova la rotta sono tanti i motivi che vanno sottolineati: sicuramente il merito va ascritto ai giocatori, capaci sul campo di smentire chi li voleva inadeguati alla maglia o alle ambizioni del Bologna, e certamente merito va anche a chi quei giocatori li allena, li indirizza, li segue.
Una parte del merito, però, va riconosciuta anche a chi ha lavorato dietro le quinte, in una situazione economica tragica e con una piazza che comunque non si sarebbe accontentata di una squadretta qualsiasi: impresa non facile, ma che non ha scoraggiato Filippo Fusco, DT del Bologna da giugno e capace finora di operare scelte tanto drastiche quanto coraggiose.
Il Bologna 2014/15 non ha niente a che vedere o quasi con quello che è retrocesso ignominiosamente la scorsa stagione: a ben vedere solo capitan Morleo, tra l’altro uno dei meno peggio nel 2013/14, è rimasto tra i titolari, mentre in panchina scalpitano Garics, Stojanovic, Acquafresca e il prossimo rientrante Diego Perez. Per il resto il Bologna è una squadra completamente nuova, con Fusco che ha pescato tra un mix di esperienza (Cacia, Maietta, Matuzalem, Coppola) campioni in cerca di rilancio (Zuculini) e giovani di prospettiva come Paez, Oikonomou e Daniel Bessa. Il gruppo è stato completato da tanti giocatori di categoria, importanti, come Laribi, Buchel, Troianiello.
Morale della storia: con neanche un milione speso, il Bologna si ritrova grazie a Fusco una squadra capace di inseguire la Serie A. Un trucco di magia che chi tifa rossoblù apprezzerà, ma che non sarà l’ultimo del DT napoletano: sfumato (a quanto pare) Tacopina, Fusco tonerà ad occuparsi di spalmature d’ingaggi e risoluzioni contrattuali.

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