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41 Anni fa il nono scudetto della Virtus, 178 anni fa la nascita di Emilio Baumann

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Foto Virtuspedia


Nei playoff del 1980 la Virtus affronta nei quarti Torino. In gara uno la Virtus prova ad allungare, ma non riesce a prendere vantaggi consistenti e così gli ospiti riescono sempre a rientrare e superare i padroni di casa e quando i piemontesi a due minuti dalla fine sorpassano e vanno sul più tre, la gara sembra scappare via, ma un McMillian fenomenale, autore di 34 punti, li riporta a meno uno, Sacchetti perde palla, ma Villalta a meno di un minuto dal termine fallisce l’occasione per portare avanti i suoi, ma non è finita, perché Rizzi commette fallo su Generali e allora la vince Caglieris: prima realizza il canestro del sorpasso, poi dopo l’errore di Rizzi, subisce a 8 secondi dalla fine il disperato fallo di Benatti e con freddezza realizza entrambi i liberi, 87-84. Una delle peggiori Virtus della stagione soccombe in gara due a Torino 88-67; il primo tempo si chiude sul 40-28, che diventa 52-34 ad inizio ripresa, ma un 14-0 per gli ospiti riporta i campioni d’Italia a meno quattro, si tratta però di un fuoco di paglia perché un parziale di 16-2, iniziato a causa di una palla persa di McMillian e due di Cosic, permette ai torinesi di ristabilire il divario.

 

Gara tre decisiva a Bologna, McMillian si incolla a Brumatti, Generali e Martini limitano Grochowalski e la Sinudyne si ritrova sul 47-30 poco prima del riposo; nel secondo tempo Sacchetti cerca di riportare i suoi in partita ma senza mai avvicinarli, il distacco minimo è di nove punti e sono tredici alla fine, dopo una gara sempre condotta, a parte lo 0-2 iniziale. La Virtus accede alle semifinali, dove trova Varese che ha appena vinto, dopo un supplementare, la coppa delle coppe contro Cantù. L’Emerson che ha domato la zona della Gabetti, si trova a dover affrontare la difesa a uomo bolognese, McMillian segue come un’ombra Morse, Villalta sacrifica la sua vena offensiva (segnerà solo nella ripresa con un 3 su 3) sgomitando con Meneghin; solo Generali e Martini faticano contro Seals che segna 23 punti nel solo primo tempo, conducendo i suoi sul 39-30, ma con un parziale di 17-5 la Sinudyne passa a condurre 47 a 44 e chiude il tempo sul 53-48, grazie a Cosic che dal 14’ al 19’ centra sei canestri su sei tentativi (alla fine 31 punti con 14 su 19) e a Villalta che, uscito Meneghin per tre falli, passa a marcare Seals, costringendolo a tre errori. Al 22’ Morse si procura una distorsione alla caviglia e così McMillian passa a marcare Seals annullandolo e facendogli iniziare il secondo tempo con uno 0 su 8 (tornerà a segnare solo nel finale dopo 23 minuti di digiuno); per Jim una maiuscola prova in difesa, prima su Morse e poi su Meneghin e anche 21 punti a referto, protagonista assoluto insieme a Cosic, del 94-75 finale.

 

A Varese in gara due la Virtus conduce fino al 12’, sul 18-20, poi l’Emerson sorpassa e chiude il tempo sul 37-31; due canestri di McMillian a inizio ripresa illudono i bolognesi, ma i lombardi iniziano la ripresa con un 9 su 9 in cinque minuti e volano al 55-30 che è già un appuntamento a gara tre. Bella che comincia benissimo, come gara uno, per Varese, che si porta sul più undici, ma tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo, Villalta (28 punti), Cosic (12), McMillian (24) Caglieris (12) e Bertolotti (11), cominciano a mitragliare il canestro avversario portando la Sinudyne sul più 21, con una dimostrazione di forza e bel gioco che manda in visibilio il pubblico di casa: 97-81 il verdetto. Finale contro la Gabetti, gara uno a Bologna, inizia con un 8-1 propiziato dai due stranieri, ma gli ospiti hanno Flowers e Bariviera ispirati e così il divario non si amplia, rimanendo lo stesso all’intervallo, 47-40. A inizio ripresa un nuovo sprazzo di McMillian e un ottimo attacco alla zona portano i bolognesi sul +15 al nono, 70-55. Qui Bianchini si affida al pressing e al 15’ Cantù è a meno 6, ma la Virtus regge e grazie a un 6 su 8 ai liberi nel finale tutto opera di Caglieris e Generali, che ne sbagliano solo uno a testa, riescono a rintuzzare l’ultimo disperato tentativo dei canturini, 94-89 il finale.

 

Tre giorni dopo, il 9 aprile 1980, al Pianella, i padroni di casa partono a razzo, 9-2, ma Bologna risponde con un parziale di 8-0, portandosi avanti e restandovi fino al 17’, grazie a McMillian che al 15’ ha già 20 punti, mentre Flowers ha zero canestri. Il primo tempo si chiude sul 53-50 per la Gabetti, che nella ripresa allunga fino al 63-56, poi la Virtus prende qualche punto di vantaggio che conserva fino al 91-88 finale, con uno strepitoso McMillian, 37 punti, con 14 su 21 al tiro, 9 su 12 dalla lunetta e 11 rimbalzi. Secondo meritatissimo scudetto consecutivo, come l’anno prima grande solidità casalinga, qualche passaggio a vuoto in trasferta, ma molta autorità nell’ultimo viaggio a conquistare lo scudetto lontano da Bologna, sempre in Lombardia. Grandissimi McMillian e Cosic, solidissimi Villalta e il sempre più affidabile Generali, ottima la regia di Caglieris, solo a sprazzi la classe di Bertolotti, esemplare la guida di Driscoll, che l’hanno prima aveva costruito lo scudetto sulla zona 3-2, sfruttando i lunghi arti di Wells e Cosic e in questa stagione, potendo contare sulle doti difensive di McMillian ha imbrigliato gli avversari nella difesa a uomo; poi con il talento offensivo della squadra, ben oltre il 50% al tiro nei playoff, la vittoria dello scudetto non poteva non arrivare.

 

È il nono titolo tricolore delle V nere che arriva nel centotrentasettesimo anniversario della nascita a Canonica d’Adda di Emilio Baumann, il fondatore della SEF Virtus, in origine Società Sezionale di Ginnastica in Bologna. Mentre si saluta Cantù con ancora negli occhi Jim McMillian portato in trionfo dai suoi tifosi, si preparano i saluti: è l’ultima in bianconero, ma non a Bologna perché lo ritroveremo in maglia Fortitudo, per il capitano Gianni Bertolotti, grande protagonista della salita al vertice delle Vu nere negli anni settanta, culminati in tre scudetti; ultima da giocatore in maglia Virtus per Cosic, che dopo due scudetti in due anni e un magistero che ha deliziato Bologna, si arrende ai problemi alla schiena e va a finire la carriera in patria, al Cibona; lascia anch’egli dopo due scudetti in due anni da allenatore, venuti dopo quello da giocatore, Terry Driscoll, che ha sorpreso favorevolmente tutti per la capacità di gestire tanti campioni e la duttilità tecnica non trova l’accordo con la società e lascia definitivamente il basket per tornare nella sua Boston. Caglieris, Villalta e Generali preparano invece le valigie, non per lasciare la Sinudyne, ma per andare con la Nazionale alle olimpiadi di Mosca dove conquisteranno la medaglia d’argento. Prima per tutti c’è da festeggiare lo scudetto nella sfida amichevole contro il Billy al palasport quattro giorni dopo la conquista del titolo e, tanto per non perdere l’abitudine, è un trionfo, 117-79.

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