100 Storie Rossoblù: 16 Monzeglio, 15 Signori, 14 Gianni

Scritto da  Mar 18, 2015

Un viaggio lungo cento storie. Cento uomini, cento giocatori che hanno vestito la maglia del Bologna nella sua storia lunga oltre un secolo. Nato con l'idea di stilare una classifica dei più grandi rossoblù di sempre, questo progetto con il tempo ha virato verso un modo per raccontare in poche parole le storie di piccoli e grandi uomini. Tra loro c'è chi ha segnato un'epoca e chi invece è stato a malapena intravisto, tutti però hanno una storia da raccontare ed io ho pensato di raccoglierle qui, ogni lunedì, mercoledì e venerdì.  



PUNTATE PRECEDENTI:
- 100 (Bernacci), 99 (Womé), 98 (Dyego Coelho)
- 97 (Walsingham), 96 (Luciano), 95 (Meghni)
- 94 (Aaltonen), 93 (Vukas), 92 (Battisodo)
- 91 (Rubio), 90 (Macina), 89 (Matosic)
- 88 (Chiorri), 87 (Bellucci), 86 (Sarosi)
- 85 (Colomba), 84 (Bellugi), 83 (Turkylmaz)
- 82 (Antonioli), 81 (Binotto), 80 (Liguori)
- 79 (Jensen), 78 (Pilmark), 77 (Zagorakis)
- 76 (Kolyvanov), 75 (Gilardino), 74 (Demarco)
- 73 (Seghini), 72 (Marronaro), 71 (Rauch)
- 70 (Marazzina), 69 (Arnstein), 68 (Detari)
- 67 (Cusin), 66 (Eneas), 65 (De Ponti)
- 64 (Paris), 63 (Giordani), 62 (Fontolan)
- 61 (Cruz), 60 (Muzzioli), 59 (Pagotto)
- 58 (Maschio), 57 (Mayer), 56 (Perin) 
- 55 (Chiodi), 54 (Negri), 53 (Kone)
- 52 (Cappello IV), 51 (Maini), 50 (Capra)
- 49 (Bernabeu), 48 (Mancini), 47 (De Marchi)
- 46 (Alberti II), 45 (Pavinato), 44 (Gradi)
- 43 (Fogli), 42 (Badini II), 41 (Cresci)
- 40 (Diamanti), 39 (Genovesi), 38 (Tumburus)
- 37 (Cervellati), 36 (Ingesson), 35 (Janich)
- 34 (Ceresoli), 33 (Villa), 32 (Baldi)
- 31 (Della Valle), 30 (Roversi), 29 (Gasperi)
- 28 (Pagliuca), 27 (Nervo), 26 (Paramatti)
- 25 ((Torrisi), 24 (Fiorini), 23 (Marocchi)
- 22 (Montesanto), 21 (Pecci), 20 (Puricelli)
- 19 (Fedullo), 18 (Di Vaio), 17 (Savoldi)

16 – Eraldo Monzeglio
Nato e cresciuto all'interno del “quadrilatero piemontese” eccellenza del primo calcio italiano, fa il suo esordio nel Casale dove si mette in mostra come un terzino rapido e elegante. Con il decadimento dei nero-stellati, però, viene ceduto al Bologna dove finalmente si impone come uno dei migliori difensori del Paese: arriva la gloria, lo scudetto del '29 e due coppe Mitropa. Arriva la Nazionale, con cui nel 1934 da titolare conquista la Coppa del Mondo sotto gli occhi di Mussolini. Il Duce lo stima, lo invita nella propria residenza a Roma e lo “ingaggia” come istruttore di tennis personale della sua famiglia. Naturale che quindi di lì a poco Monzeglio lasci il Bologna e si trasferisca alla Roma, dove gioca ancora quattro stagioni sempre distinguendosi come uno dei migliori. È ancora nella Nazionale che bissa il successo mondiale conquistando anche la Coppa Rimet del 1938 in Francia. Chiusa la carriera diventa ottimo allenatore, guidando Roma, Sampdoria, Juventus e Napoli. Nel Bologna ha disputato 264 gare in nove stagioni, segnando 4 reti.

15 – Giuseppe Signori
Esploso nella “Zemanlandia” foggiana, “Beppe” Signori si rivela al calcio italiano come un attaccante veloce e letale una volta entrato in area, dotato di un tiro violento e preciso che non lascia scampo ai portieri. Segue il maestro Zeman alla Lazio, dove diventa uno dei maggiori idoli di sempre: capitano, capocannoniere della Serie A per tre volte, due volte in Coppa Italia. Eppure i suoi gol (127 in 195 partite) non bastano a conquistare alcun trofeo. Con l'arrivo di Eriksson sulla panchina bianco-celeste trova gradualmente sempre meno spazio, infine lascia le aquile per andare alla Sampdoria, dove però la delusione e lo spaesamento lo portano a giocare sei mesi pessimi che fanno pensare a tutti che il bomber che appena due anni prima era il re del gol della A sia finito. Il Bologna ci crede e lo ingaggia trentenne, in prestito, puntando sulla sua voglia di riscatto. E Signori ritrova se stesso: meno letale sotto porta che in passato – ma capace comunque di segnare un gol ogni due gare, per un totale di 84 in 178 partite – si scopre ancora più leader, ispiratore e guida di quanto già non fosse stato alla Lazio. Rimane in rossoblù fino ai 36 anni, quando va a chiudere la carriera all'estero.

14 -  Mario Gianni
Per molti il più grande portiere che il Bologna abbia mai avuto. Non era un professionista, lavorava in banca e giocava per passione e con estremo profitto. Protagonista principale del Pisa capace di arrivare a contendere il titolo nella finale nazionale contro la fortissima Pro Vercelli nel 1921 quando è appena un ragazzo, si fa uomo e passa al Bologna con la cui maglia diventa famoso in tutta Italia guadagnandosi il soprannome di “Gatto Magico” grazie alla sua agilità felina tra i pali. Benché in Nazionale sia chiuso da una concorrenza spietata (De Prà, Combi, Ceresoli) nel Bologna diventa un punto fermo: voluto da Felsner, che è insoddisfatto dei portieri Bazzeghin e Gianese, il suo arrivo sotto le Due Torri coincide con uno Scudetto. Alla fine saranno tre i titoli nazionali conquistati in 12 stagioni, durante le quali Gianni metterà insieme la bellezza di 363 presenze a cavallo tra il calcio dei pionieri e quello del moderno girone unico.

Ultima modifica il Mercoledì, 08 Dicembre 2021 15:00
Simone Cola

Scrive per 1000 Cuori Rossoblu dal 2013, è anche autore del blog "L'Uomo nel Pallone" in cui scrive di storie dei calcio