100 storie del Football dei pionieri: 97-Thorpe, 96-Ramsay, 95-Doig

Scritto da  Giu 23, 2015

97 – James Horatio “Jimmy” THORPE
Entrato nel Sunderland ad appena 17 anni, nel 1930, Jimmy Thorpe era un promettente portiere che dopo un paio di stagioni si era imposto come titolare in una delle squadre più importanti d'Inghilterra. Il futuro era dalla sua parte, ma purtroppo tutto si interruppe il 5 febbraio del 1936, quando morì nell'ospedale cittadino: ci era arrivato quattro giorni prima al termine di una partita in cui i suoi avevano affrontato il Chelsea. All'epoca, anche se il portiere aveva il pallone ben saldo tra le mani, nessuna regola vietava agli avversari di cercare di sottrarglielo calciandolo: Thorpe, colpito duramente e più volte dagli attaccanti avversari (uno dei quali fu per questo espulso) finì per infortunarsi così gravemente da crollare nel finale, permettendo al Chelsea che perdeva 3 a 1 di trovare il pareggio. Giunto in ospedale con alcune costole rotte al termine della gara, le sue condizioni precipitarono nel giro di pochi giorni portandolo alla morte. La scomparsa di Thorpe, 23 anni ancora da compiere, colpì così tanto l'opinione pubblica da spingere i vertici della FA a riscrivere le regole, aggiungendo la famosa “carica sul portiere”. In memoria di Thorpe il Sunderland vinse il campionato successivo alla sua morte, consegnando alla giovane vedova commossa la medaglia che spettava ai campioni.

96 – George Burrell RAMSAY
Si usa dire che, se gli inglesi hanno inventato il football, sono gli scozzesi ad aver inventato come giocarlo. Chi prende questa affermazione per vera cita come esempio il più grande manager del XIX° secolo che l'Inghilterra ricordi. Nativo di Glasgow, George Ramsay arrivò a Birmingham giovanissimo, e mentre assisteva ad una partita del neonato Aston Villa notò come il gioco fosse assai poco raffinato: invitato a partecipare, mostrò tali qualità tecniche da impressionare gli entusiasti ma rozzi compagni, che lo invitarono a restare con loro. Era il 1874, Ramsay aveva vent'anni da compiere e i “Villains” erano appena nati: era cominciato un amore che sarebbe durato più di mezzo secolo. Ramsay fu prima giocatore del Villa, poi manager e infine segretario: da calciatore fu il regista della squadra, introducendo i compagni a un gioco corale e composto da tanti passaggi che stupì il resto d'Inghilterra, mentre da allenatore guidò il club nei suoi anni migliori, conquistando 6 campionati e 6 coppe nazionali.

95 – John Edward “Ned” DOIG
Leggendario portiere del Sunderland nei primi anni del '900, Ned Doig si era fatto le ossa in patria, nell'Arbroath, distinguendosi subito per l'abilità tra i pali e l'enorme coraggio. Afflitto da calvizie precoce, di cui si vergognava notoriamente, per tutta la carriera vestì un berretto che ne celava la nuca, preoccupandosene a tal punto che se questo cadeva durante un azione preferiva prendere un gol che lasciarlo dov'era. Non si pensi però ad una macchietta: Doig fu portiere eccezionale, ancora oggi considerato uno dei migliori di sempre, e dopo aver conquistato quattro campionati con il Sunderland scese in seconda divisione per giocare con la maglia del Liverpool, riportandolo in massima serie. Vero amante della disciplina, giocò a calcio fin'oltre i quarant'anni per poi morire pochi anni dopo, poco più che cinquantenne, per via dell'Influenza Spagnola.

Puntate precedenti:

- 100 (Morley), 99 (Gardner), 98 (Duarte)

Ultima modifica il Sabato, 27 Agosto 2016 14:32
Simone Cola

Scrive per 1000 Cuori Rossoblu dal 2013, è anche autore del blog "L'Uomo nel Pallone" in cui scrive di storie dei calcio