100 storie del Football dei pionieri: 73-Fossati, 72-"Pichichi", 71-"Fratello Walfrid" - 06 ago

Scritto da  Ago 06, 2015

73 – Virgilio FOSSATI
Capitano, allenatore e soprattutto prima stella dell'Inter, che guidò alla vittoria dello Scudetto due anni dopo la fondazione, Virgilio Fossati era un centrocampista dalla classe innata, eccellente tecnicamente e dalla rinomata sapienza tattica, doti che gli permisero di far parte stabilmente anche della Nazionale Italiana appena creata, con tanto di gol nella prima gara di sempre dei non ancora "azzurri". Fervente nazionalista, fu arruolato nell'esercito italiano allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, avendo modo di raccontare ai cronisti sportivi italiani la vita al fronte, con i nostri soldati spesso rallegrati da quel gioco del foot-ball che si era andato diffondendosi così rapidamente. Morì sul confine nord-orientale, a Monfalcone, mentre battagliava coraggiosamente gli austriaci per aiutare i compagni in fuga.

 

72 – Rafael Moreno ARANZADI
Attaccante dal grandissimo fiuto realizzativo, terrore delle aree avversarie a dispetto di dimensioni ridotte che gli valsero il soprannome di "Pichichi" (in italiano "Paperino"), Aranzadi giocò in tutta la sua carriera soltanto nell'Athletic Club di Bilbao, segnando il primo gol di sempre nel sacro terreno del San Mamès e distinguendosi per la sua grande abilità in area di rigore e per l'onnipresente bandana bianca che teneva avvolta intorno alla testa. Tra i pionieri del calcio spagnolo, fu anche il primo attaccante delle "Furie Rosse", con cui conquistò la medaglia d'argento alle Olimpiadi di Anversa del 1920. Due anni dopo morì, non ancora trentenne, per un improvviso attacco di tifo: da allora il calcio spagnolo lo ricorda assegnando un premio in suo onore al capocannoniere del campionato, mentre nello stadio San Mamès un busto eretto in suo onore viene visitato ancora oggi, venendo omaggiato con mazzi di fiori.

 

71 – Andrew Kerins
Nato in Irlanda, Kerins divenne prete e insegnante in giovane età, trasferendosi presto per ordine della sua congregazione, i Fratelli Maristi, in Scozia. A Glasgow notò che il calcio, che proprio in quegli anni andava prendendo piede anche tra la gente comune, era uno straordinario veicolo di aggregazione e alla soglia dei cinquant'anni fondò, nel 1887, i Celtic di Glasgow. L'ispirazione e lo scopo furono "presi in prestito" dal più antico club dell'Hibernian di Edimburgo, e come questi i Celtic cominciarono a giocare per raccogliere fondi destinati ai bambini poveri della città, con i colori sociali bianco e verdi che ricordavano, come il nome stesso del club, le origini celtiche del suo fondatore, divenuto nel frattempo noto come "Fratello Walfrid". I Celtic di Glasgow sarebbero diventati la squadra più forte di sempre del calcio scozzese, mentre Kerins – che poi fu trasferito a Londra – continuò la sua opera di carità fino alla morte. Il club lo ricorda con una statua eretta in suo onore nel 2005 proprio fuori dal Celtic Park.

 

Puntate precedenti:

- 100 (Morley), 99 (Gardner), 98 (Duarte)
- 97 (Thorpe), 96 (Ramsay), 95 (Doig) 
- 94 (Delaunay), 93 (McCrum), 92 (Brodie)
- 91 (Koch), 90 (Poole), 89 (Hutton)
- 88 (Hanot), 87 (Hermanos Céspedes), 86 (Massa)
- 85 (Bosio), 84 (Fuchs), 83 (Laurent)
- 82 (Savage), 81 (Unzaga), 80 (Powell)
- 79 (Pasteur), 78 (Luigi Amedeo di Savoia), 77 (Ottaway)
- 76 (Alcantara), 75 (Sami Yen), 74 (Kilpin)

Ultima modifica il Sabato, 27 Agosto 2016 14:30
Simone Cola

Scrive per 1000 Cuori Rossoblu dal 2013, è anche autore del blog "L'Uomo nel Pallone" in cui scrive di storie dei calcio