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La Fortitudo rialza la testa con una prestazione meravigliosa: abbattuta Udine al Paladozza 95 a 67

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Crediti: Fortitudo Flats Service Bologna

Fortitudo Flats Service Bologna – Apu Old Wild West Udine 95-67 (26-22, 34-15, 26-11, 9-19)

Fortitudo Flats Service Bologna: Pietro Aradori 21, Matteo Fantinelli 17, Valerio Cucci 16, Alessandro Panni 10, Simone Barbante 9, Marcus Thornton 8, Nazzareno Italiano 8, Steven Davis 6, Ygor Biordi 0, Tommaso Natalini 0, Saliou Niang 0, Lorenzo Bonfiglioli 0

Tiri liberi: 12 / 14 – Rimbalzi: 33 4 + 29 (Valerio Cucci 7) – Assist: 24 (Matteo Fantinelli 9)

Apu Old Wild West Udine: Keshun Sherrill 17, Alessandro Gentile 11, Raphael Gaspardo 11, Michele Antonutti 9, Francesco Pellegrino 6, Mattia Palumbo 4, Marco Cusin 4, Diego Monaldi 3, Ethan Esposito 2, Tommaso Fantoma 0, Isaiah Briscoe 0

Tiri liberi: 9 / 13 – Rimbalzi: 31 7 + 24 (Michele Antonutti, Mattia Palumbo 6) – Assist: 13 (Alessandro Gentile 4)

Torna alla vittoria al Paladozza la Fortitudo Flats Service, che cercava riscatto dopo le due sconfitte consecutive contro Chiusi e Cividale. Il Big Match di giornata del girone rosso contro la Apu Old Wild West Udine si conclude nel migliore dei modi per i felsinei, in una partita dominata sotto tutti i punti di vista. Ci si aspettava una sfida molto complicata per i biancoblù, soprattutto vista la caratura dell’avversario, ovvero una delle squadre maggiormente accreditate per salire di categoria, ma si è rivelato un dominio praticamente totale. In palio non c’erano inoltre soltanto i due punti, ma anche i risvolti psicologici che avrebbe portato una eventuale sconfitta e gli equilibri tutti da costruire: la Effe necessitava di una vittoria in questo diciannovesimo turno, in una sfida valevole non solo per rilanciarsi dalla serie negativa e rimettere in discussione il discorso Playoff, ma anche per il morale e per dare alle altre squadre del campionato chiari segnali di energia ed intensità. Anche per Udine era però una giornata speciale: una Apu rinnovata nello staff e nel roster vedeva il ritorno al Paladozza di Alessandro Gentile e quello che poteva essere anche il ritorno di Coach Boniciolli, esonerato però da poche settimane.

La squadra di Coach Finetti, priva di Nobile ma soprattutto di Briscoe, schiera in quintetto titolare al posto di quest’ultimo Palumbo, che si trova in marcatura su Thornton e ne soffre inizialmente l’intensità, nonostante alcune ottime letture difensive. Il primo possesso alla palla a 2 è fortitudino, ma viene sprecato proprio dall’americano con una palla persa, ed è la Apu a segnare i primi due punti del match con un semi-gancio di Pellegrino. Thornton si riscatta subito però con una tripla da assist in transizione di Fantinelli. Nelle prime battute la partita si rivela estremamente equilibrata e molto vivace, tra due squadre dal punto di vista offensivo dal grande potenziale. Per gli ospiti è soprattutto Gentile a guidare la carica per i friulani con due tiri in arresto e tiro, spinto dai fischi del pubblico di casa che ne ricorda i trascorsi in maglia Virtus. A metà primo quarto a comandare è il pieno equilibrio e la rapidità del gioco, con pochi stop e falli, fatto di sorpassi e controsorpassi tra due formazioni estremamente reattive e dalle ottime percentuali. Udine poi prova a prendere il largo con Sherrill, che realizza una tripla che manda sul +5 i suoi e costringe Dalmonte a chiamare Timeout. Al rientro dai trenta secondi in panchina però, Davis ruggisce con due ottime azioni offensive: prima un canestro dalla media distanza, poi un rimbalzo offensivo e un assist consecutivi che riportano a contatto la Effe, fino al ritrovato vantaggio. Aradori sigla poi due triple in fila, applaudito da un Paladozza gremito. I biancoblù chiudono in vantaggio il primo quarto, ma sembra esserci sostanziale equilibrio dal punto di vista del gioco.

Equilibrio che nel secondo quarto scompare però rapidamente. La Effe dimostra grande grinta, cuore e determinazione: Fantinelli comincia subito forte con un recupero e un assist, e successivamente sfida in uno contro uno Cusin prendendosi un gioco da tre punti, seguito poi da una tripla di Cucci che trova il primo massimo vantaggio fino a questo momento di +10 per i padroni di casa. Questa volta è Coach Finetti a richiamare i suoi in panchina: la Apu trova il canestro con schemi non ordinari, affidandosi spesso alle qualità di Gentile, e trova moltissima difficoltà sia in attacco che in contenimento. La palla invece in attacco per gli uomini di Dalmonte si muove in maniera armonica, fino a un momento preciso in cui il canestro, per Cucci, Italiano e Fantinelli, sembra allargarsi di diversi metri: i padroni di casa iniziano a segnare a raffica, seppellendo Udine sotto una pioggia di triple (9-10). La carica felsinea travolge la Apu, che non riesce minimamente a contenere gli avversari e commette gravissimi errori in fase difensiva: nessuno difende praticamente mai sul tiratore, lasciando ampissimi spazi ai padroni di casa che ovviamente ne approfittano. In questo secondo quarto, il campo ha lanciato e confermato definitivamente la fuga Fortitudo e il disastro difensivo friulano: 60 punti subiti in due quarti e 23 punti di svantaggio è uno Score decisamente tragico, soprattutto considerato che in più di una occasione la squadra di Coach Finetti non ci prova nemmeno a difendere e sembra voler andare il prima possibile negli spogliatoi per provare a rifiatare.

Al rientro dall’intervallo la musica non cambia: la Apu rientra dagli spogliatoi con un atteggiamento ancora più confusionario e una prestazione difensiva che definire pessima sarebbe un eufemismo: l’impressione è di vedere affrontarsi due squadre di categoria diversa. Colpe difensive dei friulani sì, ma la partita offensiva della Fortitudo è indiscutibilmente la migliore della stagione. Schiacciate e triple a raffica in attacco, stoppate e palle rubate in difesa portano sul +34 i padroni di casa. La squadra di Coach Finetti sembra invece uscita dal campo psicologicamente e guarda gli avversari con un atteggiamento gravemente passivo, soprattutto per una squadra che ambisce alla promozione. Il bilancio da tre punti a fine terzo quarto (1 su 15) per Udine è la fotografia del risultato di una partita che la Apu non ha praticamente mai messo in discussione.

Nell’ultimo quarto, la Fortitudo si limita a cercare due principali obiettivi: portare a canestro Thornton, che sente la necessità di mettere anche la sua firma sulla gara, e contenere gli avversari in fase difensiva. Entrambi gli obiettivi si concretizzano, facendo sorridere ed esultare a pieni polmoni la Fossa, che saluta con una Standing Ovation Aradori e Fantinelli all’uscita dal campo. La Fortitudo abbatte così la Apu Old Wild West Udine per 95 a 67 e rialza così la testa dopo due sconfitte consecutive e sigla una delle migliori partite della stagione.

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