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Le pagelle del giorno dopo: Fortitudo-Udine

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Foto di Valentino Orsini/Fortitudo Pallacanestro


Questa è la Fortitudo, capace di capitolare da favorita come di schiantare (95-67) un roster da prima categoria quale è quello di Udine. Prestazione biancoblu che cresce minuto dopo minuto indirizzandone l’esito già a fine primo tempo. Se gli americani d’origine non brillanto, ci pensano quelli da definizione (Aradori e Fantienlli) a regalare a Dalmonte un successo preziosissimo e la fiducia necessaria per affrontare le prossime sfide. Le pagelle del giorno dopo:

 

– Ygor Biordi (0 pt/0 rim/0 ass) 5,5:

Up: forse il suo immediato futuro sarà lontano da Bologna ma gli va riconosciuto l’impegno professionale nonostante non sia giocatore adatto a questa Fortitudo.

Down: i minuti concessi dal coach non rubano l’occhio quando invece poteva essere l’occasione per azzardare qualcosa in più. 

 

– Marcus Thornton (8 pt/4 rim/2 ass) 6:

Up: nel giudizio complessivo alla squadra, riesce a risultare il mestierante con tanti minuti in campo. 

Down: non brilla in attacco ma non è necessario. Sembra aver allontanato da sé il protagonismo che ha contraddistinto il suo girone d’andata. Nell’economia del roster non è detto sia un malus

 

– Pietro Aradori (21 pt/5 rim/2 ass) 8:

Up: è il suo gioco. Si diverte a sfruttare le lacune difensive avversarie ed entra sempre più in fiducia con lo scorrere del cronometro, le percentuali lo sostengono.

Down: questa volta non gli si può rimproverare nulla.

 

– Simone Barbante (9 pt/2 rim/1 ass) 5,5:

Up: presente sì, soprattutto da due nei 13 minuti a sua disposizione. 

Down: il sì diventa rovesciando la medaglia. Due rimbalzi e diversi errori che non gli permettono di uscire dal campo con una sufficienza piena. 

 

– Alessandro Panni (10 pt/1 rim/6 ass) 6,5:

Up: concreto, bravo a “ballare” nella situazione che gli è più congeniale. Oggi è questo il suo ruolo e lo interpreta bene.

Down: il dubbio rimane all’interno delle gare più ragionate e razionali. In tale contesto come potrebbe contribuire?

 

– Matteo Fantinelli (17 pt/6 rim/9 ass) 8:

Up: è uno che in questa categoria fa la differenza. Contro Udine arriva l’ennesima dimostrazione di quella che è una certezza: un playmaker con le sue caratteristiche fa quasi quello che vuole. Il capitano non se lo fa dire due volte.

Down: le sbavature saranno per altre occasioni, non quella di ieri sera.

 

– Nazzareno Italiano (8 pt/1 rim/0 ass) 6,5: 

Up: tra ipotetica voglia di rivalsa e solita garra da combattente, chiude con il 100% al tiro. 

Down: rimane da chiedersi cosa potrebbe fare in più per la causa fortitudina oltre all’ottimo backup quando tutta la rosa è a disposizione. La risposta è già questa.

 

– Valerio Cucci (16 pt/7 rim/3 ass) 7: 

Up: la costanza di rendimento lo rende ancora una volta uno dei migliori della squadra. Altra prova di sostanza, ormai l’ennesima consecutiva in doppia cifra. 

Down: in cosa può migliorare? Forse nell’allenare il contrasto alla verticalità con i pari ruolo, poi è un giocatore da A1. 

 

– Steven Davis (6 pt/6 rim/1 ass) 5,5:

Up: quando la partita non è ancora tutta dalla parte della Effe, recupera dei palloni chiave. 

Down: poca continuità e tanti troppi appoggi semplici che in altri contesti non sarebbero stati perdonati. 

 

– Lorenzo Bonfiglioli (0 pt/0 rim/ 0 ass), Tommaso Natalini (0 pt/0 rim/0 ass), Saliou Niang (0 pt/1 rim/0 ass) sv: 

Minuti sul parquet per partecipare alla festa. Niente Up e Down, ma la consapevolezza di far parte di questa Fortitudo.

 

– Coach Luca Dalmonte 8:

Up: esordio, sviluppo, intreccio e gestione perfette. Nulla da aggiungere.

Down:  l’appunto, da intendersi come tale, sta nell’ultimo quarto quando, complice il margine più che ampio, vengono mollati gli ormeggi. Poteva essere occasione di maggior sperimentazione?

 

– Fortitudo 8:

Up: vedi Dalmonte. Si può aggiungere la voglia di rivalsa dopo le ultime settimane, la concentrazione nel conoscere le potenzialità della formazione friulana.

Down: premessa la splendida prova; il coinvolgimento di tutti. Anche solo scorrendo le statistiche appare chiaro chi è andato bene e chi meno bene. Fisiologico ma limabile. 

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