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Dell’Aquila e il Leone S2 #26 – Il tempo ha curato le ferite?

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Lasciati, per ora, alle spalle i tentativi di coinvolgere un’intelligenza artificiale all’interno nel mondo biancoblu, dopo tre settimane di stop è tempo di tornare in campo. Un’assenza dal parquet più lunga di quella natalizia che pone dei necessari e fisiologici interrogativi sul come la Fortitudo si ripresenterà. 

Di fatto, anche se ufficialmente mancano ancora due partite, la seconda parte della stagione comincia questa domenica. E’ ovviamente la pausa prolungata a creare questa netta divisione tra prima e dopo anzitempo rispetto a quanto il calendario proponga. Sarà stata ritrovata la giusta tensione agonistica per affrontare la post season? Gli equilibri in campo e fuori avranno trovato una quadratura? Candussi e Vasl, i nuovi arrivati, si saranno inseriti definitivamente nei meccanismi di squadra? Gli altri ne saranno rimasti dentro? 

Tutte questioni che domenica non troveranno risposte definitive ma suggeriranno delle prime indicazioni tramite le quali poi attendere risposte. Detto più “terra-terra”, la gara contro Pistoia ci dirà probabilmente poco, o comunque dirà qualcosa di parziale da confermare successivamente. 

Ben inteso che tornare a vincere dopo tre sconfitte consecutive sarebbe un campanello d’allarme positivo, una rondine non farebbe comunque primavera. Farebbe, però, vedere la Fortitudo sotto quell’ottica che Galanda, sentito da Damiano Montanari di Stadio pochi giorni fa (qui un estratto dell’intervista), suggerisce: la mina vagante

In effetti, tenendo sempre presente che i risultati saranno i primi a parlare e gli unici a contare, la possibilità che questi equilibri di classifica finora solidi si ribaltino non è poi così remota e che la Effe possa inserirsi in questo salto del banco nemmeno (sempre ipotizzando uno scenario roseo al rientro in campo).

Scenario roseo a dire il vero tutt’altro che scontato, anzi improbabile o quantomeno difficile stando agli ultimi risultati. Da qui la domanda “filosofica” (mi si permetta la leggerezza del termine) che racchiude tutte le altre: “Il tempo sarà stato in grado di curare le ferite?” Al parquet l’ardua sentenza.

L’esclusione di Ferrara, ha indirettamente favorito la classifica biancoblu andando a blindare, non ancora matematicamente però, la sesta piazza. Questo significa che, a dire il vero, centrare il successo nelle ultime due gare serve più ad avallare al discorso precedentemente fatto che alla conferma della posizione in classifica vera e propria. Il calendario non è proprio definibile agevole; dopo la trasferta toscana si finisce al Paladozza con Forlì, dati alla mano, la miglior formazione del girone Rosso e candidatissima alla promozione. Per questo centrare un ipotetico successo, anche solo in uno die due match rimanenti, avrebbe un valore comunque non sottovalutabile per scuotere l’ambiente e come vero e proprio punto di ripartenza concreto e tangibile. 

Periodi ipotetici che occupano gli spazi dell’informazione fortitudina ormai da giorni e non può essere altrimenti scrivendo di pallacanestro giocata. Nel solco del consolidamento societario, invece, altro leitmotiv dell’anno, la novità, riguarda,  riportato sempre da Stadio, l’ingresso di quattro nuovi imprenditori nel Consorzio, arrivando così a 43 e conseguente ad un aumento di capitale sostanzioso previsto in delibera per domani.

Dalla squadra alla società, dai nuovi giocatori ai nuovi consorziati, -4 al ritorno della Fortitudo. 

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