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Chiacchiere da Bar…bieri – Pecc(o)ato di superbia

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mediahouse.ducati.com

Nelle ultime due settimane in MotoGP sta succedendo tutto e il contrario di tutto. Complice anche la pioggia del sabato, e un errore umano in casa Aprilia, i principali candidati al titolo, Quartararo, Bagnaia, Aleix Espargaro e Bastianini, hanno vissuto una domenica difficile, condannati a lottare per le posizioni di rincalzo.

La lotta è comunque stata agguerrita fino all’ultimo giro, ma qualcuno si è lasciato ingolosire, finendo per buttare via punti preziosi. Pecco Bagnaia è incappato nel quarto errore stagionale e questo il più grave. Quel che è passato è passato, ma a questo punto dell’anno non ci si può permettere certi lussi, soprattutto quando si è a -10 da Quartararo, in testa.

“Deve essere più freddo”, hanno detto tutti, lui per primo. Gli è mancata la lucidità ma, in casa Ducati, non è il solo a dover essere più freddo. Quello che si è visto nella pit lane giapponese è apparso strano. La chiacchierata di Davide Tardozzi al muretto del Gresini Racing tradisce un certo nervosismo, così come le polemiche e le frecciatine lanciate all’indirizzo di un Enea Bastianini che sta semplicemente facendo il suo lavoro, quello di andare il più veloce possibile, senza guardare in faccia a nessuno, per coltivare il suo sogno mondiale.

Questa voglia della Bestia e del suo team non è più vista di buon occhio da Ducati, che pensa che solo il team ufficiale abbia il diritto di portare a casa il mondiale piloti. Ed è qui che una vocina dentro le teste pensanti vestite rosse dovrebbero chiedersi “Pecco di superbia?”. Una delle definizioni di questo peccato capitale è “amore di sé spinto fino all’eccesso di considerarsi principio e fine del proprio essere”. È quello che sta succedendo in Ducati. Amano sé stessi, la propria struttura ufficiale, considerandola l’universo Ducati nella sua totalità. Invece no, non è così.

Quando cedi le tue moto ad altri, se qualcuno si dimostra veloce come te non dovresti ostacolarlo dicendogli di andare più piano. L’inaspettato attacco a due punte, invece che un vantaggio, si sta tramutando in un handicap a Borgo Panigale, una fonte di tensione aggiuntiva che sta coinvolgendo piloti, dirigenti e membri dei due team che può essere solamente deleteria sia per questo campionato, che per quello 2023, quando Bastianini si vestirà di rosso.

Inoltre, in casa Gresini, come interpretano tutto ciò? Come un “potete vincere, ma non troppo”? In fondo anche loro stanno facendo semplicemente ciò che è il loro lavoro, competere al massimo delle proprie possibilità per raggiungere il miglior risultato. A Losail questo andava bene, con Bagnaia e Martin per terra e Miller fuori per un problema tecnico l’importante era solo che una Ducati vincesse, fosse anche stata guidata da Belzebù in persona. E via con gli abbracci a Nadia Gresini in lacrime, incredula davanti a tal miracolo. “Brava!”, le dicevano. Poi di nuovo, “brava!”, poi ancora, infine “sì, sì, brava, ma ora smettila di rompere i co****** che dobbiamo vincere noi”.

Sembrano questi i messaggi diretti al Gresini Racing e a Enea Bastianini, colpevoli solo di voler fare al meglio il loro lavoro, onorando quel campione che è Fausto, il fondatore di quel team. Va bene tutto, ma ci deve essere un limite alla superbia e alla smania di successo. Invece di cercare di far smettere gli altri di vincere, bisognerebbe impiegare le proprie energie per fare meglio dei propri avversari. Non è forse questa l’essenza della competizione?

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