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Rari Nantes Bologna: il riassunto della stagione

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Ph: Paolo Tassoni

Un vero peccato, per la città, la società e tutto il movimento pallanuotistico rosa emiliano, che la Rari Nantes Bologna, società storica a livello nazionale e bacino principale in regione per quanto riguarda le categorie femminili, abbia affrontato per solo un anno il massimo campionato di pallanuoto, la serie A1, retrocedendo come ultima in classifica nell’ultima giornata di campionato, cadendo in casa contro il preparato ma non imbattibile Trieste di Paolo Zizza.

7 punti raccolti in 18 giornate, due vittorie (contro Rari Nantes Florentia e Como Nuoto) e un pareggio (ancora contro il Florentia, in casa): evidentemente troppo pochi, nonostante la bagarre salvezza sia rimasta aperta sino all’ultima giornata con molteplici scenari possibili (4 squadre potenzialmente ai playout, 2 potenzialmente retrocesse direttamente). La Rari non è stata tuttavia in grado di cogliere l’opportunità offertale nell’ultima giornata di campionato (la sconfitta della squadra Brizz Acireale in casa contro Como) ed è stata costretta ad uscire dall’acqua sconfitta e retrocessa, applaudita dal suo pubblico, ma conscia del fatto che si sarebbe potuto fare di meglio, molto di meglio.

Nessuna scusa in casa Rari, ma probabilmente la formazione bolognese è stata penalizzata più delle altre formazioni dall’impietoso calendario: nelle prime cinque giornate, infatti, la squadra di Posterivo ha dovuto affrontare cinque contendenti alla salvezza: Rapallo, Como, Firenze, Bogliasco, Brizz Acireale (anche se Rapallo, nonostante fosse neopromosso insieme alla Rari Nantes, ha disputato un campionato strepitoso classificandosi quarto al termine della regular season). Sfide, soprattutto nel girone di andata, affrontate con un livello di maturità in parte inferiore alle altre squadre, probabilmente in relazione alla bassa età media della Rari (che ai nastri di partenza della stagione superava di poco i 21 anni) condita all’alto numero di esordienti assolute in categoria. Il risultato dell’inesperienza di Bologna è stato certamente pagato nelle sfide più tese disputate da Perna e compagne: troppe partite perse di una o due reti all’ultimo secondo, troppi gli scontri dove la sensazione era che, all’uscita dall’acqua, si sarebbe potuto fare di più, e che sarebbe andata meglio la volta dopo. Purtroppo, però, la “volta dopo” è stata rimandata a lungo, e Bologna si è così trovato nelle ultime giornate a dover tappare buchi su buchi con una sola pezza per salvare la stagione: vincere. Così non è stato, vuoi per il valore di Trieste (quinto in classifica, con un buon campionato alle spalle, anche se con qualche scivolone in corso d’opera), vuoi per l’annata che, nata storta, difficilmente si sarebbe potuta concludere dritta.

Bologna, dopo la promozione, ha certamente dovuto gestire una situazione complicata, perché molte delle protagoniste delle stagioni passate e pilastri societari hanno dovuto abbandonare per diversi motivi l’attività agonistica. La Rari Nantes ha dovuto così ricreare, in un’estate, buona parte di una squadra forte di una salda base di giovani volenterose alle quali affiancare, per la loro crescita, elementi d’esperienza. Il mercato è andato in una direzione, e nel corso dell’estate sotto le due torri la società è riuscita a portare elementi di assoluto valore pallanuotistico, anche con trascorsi nel giro del Setterosa, come Anna Repetto o Elena Altamura, chiudendo il mercato proprio con un arrivo di caratura internazionale, Rae Lekness, centroboa della nazionale canadese, reduce dai Mondiali, anagraficamente più matura rispetto al resto della formazione (28 anni) ma dall’esperienza pallanuotistica ottima per dare una mano ad una squadra inesperta ma entusiasta come quella della Rari.

Purtroppo, nel corso dell’anno, Bologna ha dovuto fare i conti con due assenze che molto hanno pesato nelle rotazioni: alla fine del girone di andata, infatti, la Rari ha perso la giovane Alice Musso, da due anni tra le file felsinee, ottima alternativa in marcatura del centro, dovendo così rinunciare a lei per il resto della stagione. A metà del girone di ritorno la società ha dovuto fare i conti con le problematiche a livello fisico riscontrate proprio nel centroboa canadese Lekness, che ha iniziato ad accusare malessere nella delicatissima partita contro la Brizz Acireale e che successivamente è stata costretta a saltare gli scontri rimanenti, il particolar modo l’ultimo, definitivo, contro Trieste, che ha sancito la retrocessione della squadra bolognese in serie A2.
Non è lecito né utile ragionare a proposito di cosa sarebbe successo se la Rari avesse potuto giocare a ranghi completi per tutta la stagione, ma certamente c’è da riconoscere come una tale situazione sia stata limitante per rimettere in carreggiata una stagione partita col piede sbagliato: nelle prime giornate Bologna ha infatti faticato a trovare i ritmi e i tempi adatti per la serie A1, e la prima vittoria è arrivata nella quarta giornata di campionato, nella difficile vasca della Rari Nantes Florentia. Vittoria sofferta, profondamente rigenerante per la formazione di Posterivo, che sino a quel momento aveva inanellato tre sconfitte, di cui due di misura negli istanti finali della partita. Alla vittoria esterna è tuttavia seguita la sconfitta dal grande peso emotivo, nella piscina Sterlino, contro la neopromossa Brizz Acireale, battuta su campo nelle fasi playoff del luglio scorso: dopo aver vanificato l’importante vantaggio accumulato nella prima metà di partita, nel finale Bologna aveva dovuto cedere al maggior carattere espresso dalle siciliane.
Dopo in match con le acesi, la Rari ha dovuto affrontare la parte atleticamente più dura del girone d’andata, le sfide con le big Plebiscito Padova, Orizzonte Catania, Sis Roma e Pallanuoto Trieste: partite certamente utili per mettere in cascina malizia pallanuotistica ed esperienza, ma complicatissime per quanto riguarda la possibilità di fare punti ai fini della classifica. Quattro sconfitte nette, dove tuttavia Bologna ha mostrato il giusto atteggiamento ed ha giocato una pallanuoto che ben ha fatto sperare per il girone di ritorno, al quale le felsinee si sono presentate sul fondo della classifica con solo 3 punti conquistati. Dopo la sconfitta subita contro il forte Rapallo, squadra rivelazione del campionato dove si è trasferita l’ex Daniuska Carrasco, Bologna sembrava aver ripreso fiducia e coraggio nell’importante vittoria raccolta in casa contro il Como Nuoto, dove Perna e compagne erano uscite dall’acqua forti di 10 gol di scarto sulle lariane (13-3 finale) e con rinnovato entusiasmo per affrontare le delicatissime partite successive contro Bogliasco, Firenze e Acireale. I risultati purtroppo hanno faticato ad arrivare: in Liguria è arrivata nuovamente una sconfitta di misura, mentre contro Firenze, in casa, Bologna è riuscita a strappare un punto non sufficiente ai fini della classifica. Nel match da dentro o fuori contro la Brizz Acireale, che avrebbe potuto ribaltare la difficile situazione salvezza, la Rari non è stata brava ad approcciarsi mentalmente alla partita ed è uscita dalla vasca siciliana sconfitta e con un piede in A2. La situazione, grazie al punto conquistato contro Firenze, si sarebbe potuta riaprire solo sperando che Brizz e Como Nuoto non riuscissero a fare punti nelle successive giornate: le comasche, tuttavia, sono state brave nell’uscire dalla bagarre salvezza nella penultima giornata di campionato, battendo Firenze, mentre la Brizz, per evitare la retrocessione diretta, ha dovuto attendere fino all’ultimo in risultato contro Trieste delle dirette inseguitrici bolognesi.
Conclusione amara per la Rari, anzi amarissima, perché in caso di vittoria contro le alabardate avrebbero potuto scavalcare le siciliane e disputare i playout. Ma le stagioni non si costruiscono su quello che sarebbe potuto succedere, e Bologna deve così prendere atto dell’annata storta e della necessità di ripartire gettando nuove basi.

Veronica Perna, pescarese di nascita ma da due anni entrata stabilmente nella famiglia rossoblù, si è espressa in merito a quella che è stata l’annata sua e delle sue compagne, analizzando rapidamente le fasi più difficili della stagione: “È stato l’anno dei rimpianti per noi” esordisce “Ad inizio campionato avremmo dovuto essere uno squadrone da sorprese, ma nel giro di quest’anno abbiamo capito come la sintonia di gruppo sia fondamentale per arrivare fino in fondo alla stagione. Le più giovani al primo anno in serie A1 hanno certamente acquisito esperienze importanti per il prosieguo del loro percorso pallanuotistico, ma anche per chi aveva già cavalcato questo palcoscenico è stato un anno di insegnamento: retrocessioni amare come queste rendono le anime forti, fanno capire come alle cose è bene tenerci nel momento giusto. La sfida finale contro Trieste è stata solo la punta di iceberg di partite sbagliate da parte nostra, in particolare quelle contro Firenze ed Acireale del girone di ritorno: da quel momento il nostro destino è stato sostanzialmente segnato, perché oltre a dipendere da noi, la nostra salvezza stava nelle mani di altre squadre, ed era relazionata ai loro risultati. Ci abbiamo creduto fino all’ultimo, soprattutto contro Trieste, ma tra l’assenza di Rae e l’ansia del non sapere se i nostri sforzi sarebbero valsi a qualcosa non siamo riuscite a giocare come avremmo voluto. Siamo tutte consapevoli del fatto che non saremmo dovute arrivare a quel punto, cioè a dover giocare una partita da dentro o fuori, ma così è stato e dall’anno prossimo si cercherà di ricostruire sulle consapevolezze che abbiamo acquisito nel corso di quest’annata storia”.

Ripartire: la Rari Nantes Bologna è nota per la sua capacità di ripartire. Non si tratta della prima retrocessione in A2 della società, che già nel 2014 e nel 2017 aveva dovuto affrontare la gogna della discesa nel “purgatorio” dell’A2. Eppure, ciò che la Rari Nantes è riuscita a costruire in questi anni è stata una solida, solidissima categoria giovanile che è stata inserita con pazienza in prima squadra, ritagliandosi ruoli importanti e togliendosi anche soddisfazioni personali (basti pensare alle convocazioni in nazionale maggiore di Olimpia Sesena ed alla partecipazione della giovane portiera RNB, insieme a Martina Lepore), e puntando da molti anni, attualmente impegnato (con ottimi risultati) nei campionati under 20, 18, 16 e 14, in lizza per le finali nazionali di tutte e tre le categorie (l’under 14 gioca invece a livello regionale). Bologna non deve rifondare, perché già ha fondato: ha a disposizione un folto gruppo di giovani talentuose che orbitano da anni in prima squadra e che sono attenzionate costantemente dagli allenatori, che talvolta le convocano per allenamenti e partite. Ancora non è noto ciò che sarà deciso per il prossimo anno, ma è certo che la Rari Nantes Bologna ha più di una freccia al proprio arco per poter ritagliarsi nuovamente nel giro di poco altro spazio in panorami di altissimo livello.

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