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Mark Cavendish annuncia il ritiro a fine anno: “Ho vissuto un sogno, è il momento giusto”

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Walter Panero

L’ultima settimana di questo 106esimo Giro d’Italia si è aperta con una notizia che ha smosso gli animi di tutti gli appassionati di questo sport: a 38 anni, Mark Cavendish ha annunciato il suo ritiro alla fine di questa stagione. Il britannico, nel secondo lunedì di riposo della manifestazione, ha organizzato una conferenza stampa a Coccaglio, nell’albergo della sua squadra, e, accompagnato dalla sua famiglia al completo, ha annunciato al mondo la sua decisione: uno dei velocisti più forti della storia, soprannominato “Cannonball”, si avvia alla conclusione di una fantastica carriera.

Il nativo dell’isola di Man ha fatto il suo esordio da professionista nel 2007 nella HTC-Highroad (ex T-Mobile) con cui iniziò a raggiungere i primi grandi risultati che oggi fanno di lui un campione: le prime tappe vinte al Giro e al Tour, lo scalpo della 100esima edizione della Milano – Sanremo, la classifica a punti della Vuelta prima e del Tour nel 2011. Anno magico quest’ultimo per Mark: il 25 settembre, a Copenaghen, si laurea Campione del Mondo su strada e, per i grandi risultati ottenuti sino a quel momento, venne insignito del titolo di Membro dell’Ordine dell’Impero Britannico.

Nel 2012 partecipa alle Olimpiadi di Londra e ai blocchi di partenza è ovviamente il favorito principale: in quell’occasione, però, non riuscirà a far sua la vittoria. Nello stesso anno passa prima al team Sky e poi, dopo solo una stagione, nel 2013 diventa alfiere della Quickstep, con la quale conquista la maglia Rossa al Giro d’Italia e ben 19 vittorie complessive in stagione. Dopo un 2014 avaro di vittorie, anche a causa di una brutta caduta al Tour, nel 2015 torna a conquistare una vittoria di tappa alla Grande Boucle. Il 2016 è l’anno della sua prima volta in maglia Gialla, con la conquista della prima, della terza e della sesta tappa del Tour, con le quali si avvicina sempre di più al record di vittorie di Eddy Merckx. Nell’agosto di quell’anno si ripresenta alle Olimpiadi, stavolta a Rio, dove conquisterà la medaglia d’argento nell’Omnium, alle spalle di Elia Viviani. Non riuscirà ad andare oltre il secondo posto nemmeno ai Mondiali di Doha in quell’anno: sarà Peter Sagan a precedere il britannico e a laurearsi Campione del Mondo.

Nel triennio 2017-2020 non riuscirà a bissare i successi degli anni precedenti, a causa di vari problemi di condizione che lo penalizzeranno pesantemente: nel 2019 non riuscirà a cogliere nemmeno una vittoria in stagione mentre nel 2020 neanche un piazzamento degno di nota, suo risultato peggiore dagli esordi. Nel 2021, tornato alla Quickstep, torna alla vittoria e lo fa in grande stile: al Tour de France raggiungerà la 34esima in carriera nella più famosa corsa a tappe francese, eguagliando il record di vittorie di Merckx. 

A nome di tutta la redazione di 1000 Cuori Rossoblù non possiamo che unirci alla moltitudine di ringraziamenti che stanno circondando il britannico in queste ore e ringraziarlo per tutte le emozioni regalate agli appassionati nella sua lunga carriera!

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