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Michel Cavina racconta lo straordinario cammino del Corticella: ”E’ un sogno. Vedremo se presentare la domanda di ripescaggio”

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crediti immagine: Pagina Facebook Ufficiale del Corticella


Con la vittoria di domenica scorsa per 2-0 sul Carpi, il Corticella si è aggiudicato la vittoria dei playoff del girone D di Serie D. Un risultato eccezionale, frutto di un ottimo lavoro di una realtà che anno dopo anno continua a crescere.
Abbiamo quindi voluto sentire il pensiero di chi quest’avventura l’ha vissuta dall’interno: Michel Cavina.

Michel, tu hai un passato da radiocronista, se avessi fatto la radiocronaca degli ultimi secondi della sfida di domenica cosa avresti detto?

”Ci ho pensato diverse volte, anche perché in questa stagione mi è capitato di fare qualche telecronaca della squadra. Onestamente però non riesco ad immaginarmi come avrei potuto reagire a un’emozione così intensa. Per me Corticella è casa e quindi non saprei dire con quali parole avrei potuto esprimermi in un momento simile. Avrei fatto sicuramente fatica a raccontarlo senza un nodo in gola perché sarebbe stato qualcosa di magico per me. Io ho raccontato spesso le partite del Bologna e mi sono sempre divertito, ho raccontato quell’incredibile cavalcata con Mihajlovic in panchina, ma questa sarebbe stata ancora più grande”.

Siete la seconda squadra di Bologna e provincia dopo il Bologna, un onore ma anche una “responsabilità” con attenzione mediatica annessa?

”Noi siamo consapevoli di aver fatto un lavoro incredibile e di aver portato il Corticella ad essere la seconda realtà di Bologna, tuttavia non è così tanto percepito e soprattutto non è così tanto considerato dai media, dalle istituzioni, dal Comune. Noi siamo ancora visti come una piccolissima realtà di provincia che mette in campo tanti ragazzini e che si diverte con la prima squadra. Tuttavia, gli ultimi risultati dimostrano che il Corticella è la seconda squadra di Bologna. Noi lo sappiamo, ma gli altri faticano ad accorgersene”.

Vincere i playoff di Serie D è un rebus, quali sono stati i vostri punti di forza che vi hanno permesso di differenziarvi dagli altri?

”I veri punti di forza sono stati essenzialmente tre. Per prima cosa, si è creato un gruppo incredibile: i ragazzi andavano d’accordo dentro e fuori dal campo, al Biavati si è creato un ambiente molto solare e piacevole. Il gruppo è stato la nostra vera arma in più.
Poi dico il Mister: Alessandro Miramari è un allenatore di categoria superiore, è estremamente competente, ha personalità, sa gestire il gruppo e ha competenze calcistiche molto elevate.
Infine, dico la società perché è essenziale avere alle proprie spalle una società organizzata e forte: il Corticella ora lo è diventato. Vincere i playoff era inimmaginabile perché come neopromossi eravamo partiti con l’obiettivo della salvezza. Negli ultimi quaranta/cinquanta giorni ci siamo resi conto che potevamo fare qualcosa di straordinario”.

Vi aspettavate questo tipo di risultati a inizio stagione?

”Come ho detto prima, non era un nostro obiettivo però nelle ultime dodici partite abbiamo conseguito diversi risultati positivi importantissimi. Nelle ultime dodici gare ne abbiamo persa una sola e in questo modo siamo divenuti consapevoli dei nostri mezzi. Quindi no, non ce lo aspettavamo ma sono felicissimo”.

Detto che soprattutto con la nuova riforma della FIGC partecipare alla serie C tramite i playoff è molto difficile, cosa vi auspicate per il futuro?

”Non abbiamo ancora parlato del tutto del futuro in società. In questa settimana abbiamo festeggiato e ci siamo goduti il momento anche perché è cambiata di parecchio la vita del Corticella a livello mediatico, stiamo vivendo un sogno e al momento vogliamo godercelo. Dalla prossima settimana cercheremo di capire il da farsi con la federazione e le istituzioni. Abbiamo guadagnato la possibilità di presentare una domanda di ripescaggio per la Serie C qualora ci siano le condizioni per poterlo fare. Una volta presentata questa domanda resterà da capire quanti club professionistici non riparteciperanno alla Serie C e quindi quanti spazi ci saranno. Da questo capiremo quante squadre verranno ripescate però ad oggi non so dire se questa domanda di ripescaggio la presenteremo. Posso dire però che l’acquolina in bocca l’abbiamo”.

 

 

 

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