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Bologna, il settore giovanile fatica: nessun “Club Trained Player” in prima squadra

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fonte immagine: Bologna FC


A ridosso della zona sinistra classifica e in crescita rispetto all’inizio di stagione, il Bologna sta costruendo con Thiago Motta un progetto tecnico che dovrebbe portare nella prossima stagione ad un sensibile miglioramento della posizione in classifica. Miglioramento che potrebbe arrivare già quest’anno visto che tra i rossoblù e l’Udinese, 8^ e appena battuta, ci sono solo tre punti.
All’interno dell’idea, del programma che è ripartito quest’anno con l’arrivo di Giovanni Sartori alla guida dell’area tecnica c’è un neo, piuttosto importante, l’utilizzo dei giovani del Settore Giovanile.

Il report settimanale del CIES, l’Osservatorio Internazionale del Calcio, che questa settimana si è occupato dell’utilizzo nella prima parte della stagione della stagione 2022/23 dei “Club Trained Player” all’interno dei club in Europa ed in particolare nei 5 maggiori campionati europei: Premier League, La Liga, Serie A, Bundesliga e Ligue1.
Il CIES ha stilato una graduatoria in base alla percentuale di minuti giocati in ogni squadra da calciatori cresciuti nel settore giovanile della stessa per almeno 3 anni nell’arco temporale che va dal 15° al 21° anno d’età.
Dalla graduatoria è emerso che il club con il maggior numero di giocatori arrivati dal settore giovanile e dunque di minuti giocati da Club Trained Players è l’MSK Zilina. La squadra slovacca ha fatto giocare ben 16 calciatori cresciuti nel proprio vivaio, coprendo il 73,3% del minutaggio totale. Alle sue spalle, ecco la prima squadra dei 5 maggiori campionati in Europa, l’Athletic Club di Bilbao con 13 giocatori che hanno coperto il 56,6% del minutaggio.
Tuttavia, il dato importante che è emerso da questa graduatoria è quello che coinvolge il Bologna. I rossoblù, in questa stagione, sono tra le 11 squadre dei 5 maggiori campionati a non aver mai utilizzato un Club Trained Players. I rossoblù sono in buona compagnia, visto che tra le altre 10 squadre ben 5 provengono dalla Serie A. Un problema che i rossoblù dovranno affrontare presto, visto che anche nelle scorse stagioni la percentuale, se calcolati, non avrebbe visto dati migliori se non a fine stagioni quando Sinisa Mihajlovic ha concesso più di qualche minuto ai giovani del vivaio. Un dato che deve far riflettere sulla capacità di formare calciatori pronti all’attività professionistica ad alti livelli.

Osservando la cima della classifica che riguarda solo le 5 maggiori leghe europee, si nota come la Serie A faccia enorme fatica a produrre talento. Infatti, nelle prime 10 posizioni ci sono 4 squadre spagnole, 3 squadre francesi, 2 inglesi e una tedesca. Se si allarga lo sguarda alle prime 20 posizioni, ancora non si trova una compagine italiana, che arriva solo alla 21^ con la Roma al 17,7% dei minuti giocati. Tra le big europee e le squadre che negli anni recenti sono state in qualche modo protagoniste in Europa, una posizione di riguardo la hanno: l’Olympique Lione 2^ dietro il Bilbao con il 52,2%, il Barça 8° con il 28,2% e il Chelsea 10° con il 26,8%. Posizione importante anche per il Real Madrid, 11° con il 24,6%.

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