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Verso Salernitana-Bologna, Andrea Criscuolo (Salerno Club 2010): “Sousa ha cambiato la Salernitana. Domani sfida molto difficile”

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fonte immagine: sito ufficiale Salernitana


Dopo il pareggio interno con la Lazio, il Bologna vola a Salerno per la difficile gara contro la Salernitana di Paulo Sousa. I granata campani sono reduci da un pareggio importantissimo a San Siro contro il Milan. Per parlare della gara di domani alle 18, abbiamo chiacchierato con Andrea Criscuolo, avvocato e giornalista di fede granata, profondo conoscitore dell’ambiente salernitano.

Ciao Andrea, sabato sarà tempo di Salernitana-Bologna. Con te vorremmo parlare di come arriva la Salernitana alla gara contro i rossoblù.
Partiamo dall’ultimo capitolo: Milan-Salernitana. È arrivato un pareggio, la Salernitana è stata una squadra quadrata e con un piano gara chiarissimo. Mi sembra che, risultati alla mano, Paulo Sousa abbia preso in mano il gruppo velocemente e nella maniera giusta.

Assolutamente sì, Paulo Sousa ha cambiato completamente la squadra. Sia dal punto di vista mentale che dal punto di vista fisico. Il fatto grave è che con Nicola, il Presidente e la piazza ormai eravamo tutti convinti di avere una squadra scarsa, una squadra non competitiva o comunque non una squadra che potesse salvarsi in serenità. Invece, con Nicola, la squadra era demotivata e senza gioco. Tranne Lecce e qualche altro sprazzo, negli ultimi due mesi con Nicola, la squadra aveva sempre giocato molto male, demotivata, senza grinta. E così ci eravamo tutti convinti che fosse una squadra non all’altezza e lottare fino alla fine per salvarsi. Non che ora non lo debba fare, ma sicuramente Paulo Sousa, che è un allenatore di respiro internazionale, ha capito dove erano i problemi della Salernitana. Perché la Salernitana era una squadra che correva tanto e non aveva un’identità di gioco. Quindi lui, in un mese a Salerno, ha capito subito dove intervenire. Certo il gioco della Salernitana ora non è certamente quello che vorrebbe Sousa, che ama il tiki-taka, il dominio del possesso, però ha capito quali accorgimenti fare per fare i punti salvezza e poi pian piano di introdurre le sue idee di gioco. Questa è una squadra compatta e combattiva. Tutte caratteristiche che mancavano alla Salernitana di Nicola”.

Ecco, da questo punto di vista mi sembra che Paulo Sousa abbia sorpreso un po’ tutti. Lui, fin dalla Fiorentina, è stato considerato un po’ un integralista, mentre qua pare abbia derogato dalle sue idee. Hanno sorpreso anche le assenze di giocatori di qualità come Vilhena, Nicolussi-Caviglia. Sembra un allenatore che dalle ultime esperienze deludenti ha imparato ad adattarsi.

Sì, assolutamente come dicevo primo ha capito quello di cui aveva bisogno la Salernitana. Lui ha sempre preferito i giocatori di qualità. Però alla Salernitana, appena arrivato, questo non lo poteva fare. La Salernitana ha tre o quattro giocatori con ottimi piedi: Bonazzoli, Vilhena, Nicolussi-Caviglia e Bohinen. Nelle prime partite lui ha cercato innanzitutto di proteggere la difesa costruendo un centrocampo muscolare con Crnjgoj e Coulibaly. Un modo per proteggere la difesa che era la peggiore del campionato. Ha fatto a meno dei giocatori di qualità, perché in quel momento in cui è arrivato la Salernitana aveva bisogno di certezze dietro per fare punti, infatti la Salernitana è rimasta 300 minuti senza prendere gol, cosa mai successa in questo campionato. È stato molto pratico e ha dato solo qualche linea guida del suo gioco. Contro il Milan, con l’inserimento di Bohinen, ha cominciato a mettere in campo un po’ di qualità. Piano piano sta cominciando ad implementare le sue idee dopo aver rinforzato la difesa”.

Guardando indietro, ai mesi scorsi. Nicola è stato esonerato e poi rimesso alla guida della squadra nel giro di 48 ore, poi di nuovo esonerato. In che modo l’ambiente, a Salerno, ha vissuto questa situazione anomala.

Una parte dell’ambiente ritiene che Nicola avrebbe dovuto essere esonerato già al termine della scorsa stagione, quando solo il pareggio tra Venezia e Cagliari ha salvato la Salernitana dalla retrocessione, visto che aveva perso nettamente 0-4 con l’Udinese. Molti ritennero quella gara, e quindi dovesse essere esonerato. Fondamentalmente è stato confermato per gratitudine per il miracolo-salvezza, perché è stato un miracolo. Però Nicola non ha mi convinto l’ambiente e il Presidente, perché tranne le prime 5 o 6 gare di questa stagione, la squadra si è lentamente spenta. E l’ambiente spingeva per l’esonero già a inizio ottobre dopo il 5-0 col Sassuolo. Poi durante la sosta mondiale e subito dopo la sosta. Il tutto, poi è stato aggravato, dal rapporto ostile tra Nicola e il DS De Sanctis, che non sono mai andati d’accordo. Perché Nicola era stato portato da Sabatini e De Sanctis, dopo ogni sconfitta, nelle interviste non ha perso occasione per delegittimare la posizione di Nicola. Questa diatriba interna ha sicuramente sortito effetti negativi anche sulla squadra. Dopo l’8-2 di Bergamo, l’esonero era inevitabile. Poi però c’è stata una pagina da libro cuore, con Nicola che ha scritto una lettera al Presidente Iervolino convincendolo che lui avrebbe ancora potuto salvare la Salernitana e così il Presidente si è convinto a richiamarlo subito. Una situazione assolutamente inedita. Poi però la Salernitana ha continuato a zoppicare e si è giunti all’esonero di febbraio. Il nome di Paulo Sousa circolava a Salerno già da ottobre dopo il Sassuolo. Perché Paulo Sousa è un uomo di De Sanctis, lo ha voluto lui”.

La Salernitana ora ha 7 punti di vantaggio sulla zona retrocessione. Che impressioni ha per il futuro l’ambiente?

C’è tranquillità, ma relativa. Secondo le aspettative del Presidente Iervolino di inizio stagione, l’obiettivo era una salvezza più che tranquilla nella parte sinistra della classifica o comunque a ridosso del 10° posto. Queste dichiarazioni hanno buttato un po’ di fumo negli occhi, però la Salernitana ha sempre avuto un buon margine sulla zona retrocessione. Comunque, le aspettative poi si sono ridimensionate e il Presidente ha fatto un po’ il mea culpa. Fondamentalmente l’ambiente crede e spera in una salvezza, ma senza sentirsi troppo sicuro perché 7 punti sono un buon margine ma con 12 partite ancora da giocare è lunga”.

E allora, arrivando all’oggi, al presente, che gara ci si aspetta per sabato a Salerno contro il Bologna di Thiago Motta?

Una gara molto difficile, perché incontriamo una delle squadre più in forma del campionato. Con Thiago Motta sta facendo molto bene. Il Bologna è una squadra solida, in salute e quindi sarà una gara difficile. Per la Salernitana, l’importante sarà non perdere. Anche perché il Verona andrà a Genova, contro la Sampdoria e avrà una gara difficile a sua volta. Sarà una gara da prendere con le pinze”.

Grazie Andrea, per l’intervista e per aver ricostruito nel dettaglio la stagione granata!

Grazie a te Stefano!

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