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La Gazzetta dello Sport – Bologna, le garanzie di Motta per il futuro si chiamano Dominguez e Posch

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Fonte immagine: 1000cuorirossoblu.it / Damiano Fiorentini


Il Bologna attende la sfida casalinga con l’Udinese. Un’occasione importante per i rossoblù per operare un sorpasso in classifica e ribadire la propria superiorità rispetto ai friulani dopo la vittoria in Friuli all’andata. In vista della sfida di campionato però si comincerà a parlare di futuro. Aprile è ormai alle porte e nessuno si può più nascondere. Presto Joey Saputo comincerà a parlare di futuro a quattrocchi con i protagonisti. Uno di questi sarà Thiago Motta, il cui nome rimbalza nelle cronache del mercato allenatori di mezza Europa pur avendo un contratto fino al 2024.

RINNOVO. Un anno di contratto è poco, soprattutto quando si parla di allenatori a maggior ragione in rampa di lancio e con tanti estimatori. L’identikit di Thiago Motta, insomma, che dovrà parlare col Bologna per discutere del futuro. Sul tavolo la possibilità di consolidare la propria posizione sulla panchina rossoblù rinnovando fino al 2025 o rompere dopo soli 10 mesi il legame cominciato a settembre e che sta facendo le fortune del Bologna. Le avances da altri lidi esistono, ma c’è anche la ferma volontà di proseguire a Bologna ma solo dopo aver posto determinate condizioni.

LE CONDIZIONI DI MOTTA. I presupposti per una permanenza di Motta a Bologna saranno essenzialmente tecnici. Il tecnico metterà in cima alla propria lista dei desideri due condizioni: la permanenza di Nico Dominguez e quella di Stefan Posch. L’austriaco e l’argentino sono i due pilastri ai quali il tecnico italo brasiliano non vuole rinunciare. Condizioni condivisibili, viste le prestazioni dei due giocatori.

SITUAZIONE DOMINGUEZ. Nicolas Dominguez è ormai un punto fermo di questo Bologna, un pilastro del quale il Bologna fatica a fare a meno. Si vede dai risultati ottenuti in sua assenza. Geometrie e dinamismo dell’ex Velez sono insostituibili per il Bologna. C’è però un contratto, quello sottoscritto all’arrivo, che dice scadenza 2024. Una data pericolosa al giorno d’oggi, per questo Motta insisterà su questo punto, il suo rinnovo è vitale e a differenza della situazione Orsolini, appetito da qualche big, significherà permanenza. C’è comunque fiducia su questo rinnovo, la proposta sul tavolo è quella di ulteriori due anni (2026) a quasi il doppio dell’ingaggio attuale: da 800 mila euro si arriverà quasi a 1,5 milioni. E soprattutto c’è la volontà del giocatore e del suo agente ad apporre la firma.

SITUAZIONE POSCH. L’altro pilastro del Bologna di Motta è Stefan Posch. Arrivato in sordina nel finale di mercato dall’Hoffenheim, in prestito con diritto di riscatto che diventerà obbligo, è diventato centrale per Motta nel Bologna scivolando a destra e giocando terzino della linea a quattro. La sua permanenza a Bologna dipenderà dall’acquisto definitivo che non è in dubbio. Infatti, il riscatto diventerà obbligatorio tra due presenze, al raggiungimento del 60% stagionale, e l’austriaco sarà ufficialmente un giocatore rossoblù in cambio di 5 milioni di euro.

 

Fonte: Matteo Dalla Vite, La Gazzetta dello Sport

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