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Bologna vs Empoli 0 a 0: la cronaca del match – 11 dic

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Bologna, we have a problem!
Ci dispiace usare la celebre frase della missione lunare Apollo 13, ma i rossoblù hanno davvero un problema: non sanno più vincere. La cocente sconfitta all’ultimo respiro con l’Udinese era un ottimo stimolo per cercare di rialzarsi in questa giornata. Per di più l’avversario di oggi era un abbordabilissimo Empoli, con l’attacco meno prolifico della Serie A. Neanche il fattore Dall’Ara ha potuto evitare un deludente 0 a 0. Punto conquistato che non può certo rallegrare i felsinei, superiori in tutto ai propri avversari ma mai veramente in grado di dare una sferzata decisiva al match.
Donadoni cambia tutto a centrocampo, schierando i due grandi assenti di Udine, Nagy e Viviani, per lasciare in panchina invece Taider, con Pulgar squalificato. In attacco e in difesa vengono confermati tutti gli interpreti della nefasta sfida del Friuli.
La partita inizia su ritmi bassissimi. Come al solito è il Bfc ad avere il possesso della palla, aspetto gradito a mister Donadoni. I bolognesi si mostrano intraprendenti e vogliono avere la partita sotto controllo. Tuttavia la manovra è eseguita con tempi geologici e i toscani hanno sempre il tempo di posizionarsi e di mantenere le marcature e i giusti spazi tra i reparti. Il baricentro ospite rimane inoltre abbastanza alto, il che impedisce ai padroni di casa di sfondare per vie centrali. Il gioco emiliano si traduce in tantissimi cambi di fascia per tentare di sorprendere l’avversario sulle corsie, ma ahimè senza successo. Nagy fa tanto lavoro sporco in mezzo al campo, ma gli spazi sono inesistenti. Per circa quaranta minuti il ritornello non cambia: Bologna che attacca studiando l’avversario, ed Empoli che non si scopre grazie alla lentezza rossoblù.
Al 40′ finalmente ci pensa proprio Nagy a svegliare le due tifoserie dalla sonnolenza del dopo pranzo domenicale, ma anche e soprattutto dal ritmo soporifero della sfida. L’ungherese riceve palla dopo una azione travolgente dei suoi compagni di squadra, e calcia a giro sul secondo palo dal limite dell’area. La sua conclusione è bloccata con un volo plastico da Skorupski. Il magiaro ha rotto il ghiaccio e ora la partita acquista un po’ di vivacità, seppur non troppa. 60 secondi dopo infatti ci prova anche Mattia Destro. L’Empoli attacca ma si fa sorprendere in contropiede dai petroniani; Dzemaili corre più di Forrest Gump e consegna il pallone al bomber della squadra, nonché suo compagno di stanza. Il destro dell’ex Roma dai 30 metri è abbastanza forte ma non troppo complicato per Skorupski che blocca in due tempi. La partita diventa un ping pong in questo finale di primo tempo, e anche l’Empoli prova a dire la sua con Maccarone. Big Mac riceve lo scarico di Saponara, abile nel puntare la retroguardia bolognese, e prova il tiro, potente, da posizione defilata. Mirante però non si lascia sorprendere con una parata sul primo palo. Intervento non difficile per Antonio ma vanno anche considerati i 45 minuti di inattività. La prima frazione di gioco termina a reti bianche. Donadoni non vuole cambiare nulla nella sua squadra, convinto che i suoi ragazzi cambieranno marcia nel secondo tempo. Anche Martusciello decide di affrontare la ripresa con gli stessi uomini.
Il secondo tempo si prospetta più vivace, ma è solo un’illusione. I rossoblù provano a cambiare passo ma ciò che riescono a ottenere è solo una serie infinita di punizioni. L’Empoli gioca duro, ma è l’unica arma che ha a disposizione affinché il muro ospite regga l’urto con la velocità delle frecce felsinee. Proprio da una punizione nasce la prima vera occasione da gol per i padroni di casa. E tutto viene generato da una deviazione ingenua di Saponara, che rischia di trasformarsi in un beffardo autogol. Questa chance emiliana si dimostra però casuale e del tutto inaspettata. La cantilena di questi 45 minuti è sempre la stessa: Bologna all’arrembaggio ed Empoli che fa da bunker. La squadra toscana si trova tutta dietro la linea della palla e per i padroni di casa è un’impresa riuscire a scardinare la retroguardia empolese. Il Bologna però ha un potenziale ben maggiore rispetto a quello ospite e Donadoni vuole che i suoi ragazzi esprimano tutta la loro superiorità tecnica. Si intravvede qualche segnale. I bolognesi iniziano a mettere da parte gli schemi e la solita routine di gioco, fatta di scambi in orizzontale a bassissima frequenza. Ora il Bfc gioca più in verticale e ogni giocatore mette in campo disciplina ma anche intraprendenza all’azione personale. Nonostante ciò le occasioni non arrivano, complice una paura insensata dei petroniani di saltare l’uomo per creare superiorità numerica. Gli unici a farlo sono soprattutto Nagy e Destro. Proprio Mattia, al minuto69, si inventa una bella serpentina tra le maglie biancoazzurre ospiti; ma viene steso da una brutta entrata di Andrea Costa, il quale in dono riceve un cartellino giallo. Sulla punizione da posizione invitante si presenta Viviani. L’ex Latina calcia però malamente sulla barriera, ma è il suo mancino sulla ribattuta a creare pericoli. Il tiro si spegne a pochi centimetri dal palo più lontano.
L’Empoli mostra le prime crepe difensive, specialmente sulla fascia di Cosic, subentrato a Laurini al 52′, dove Dzemaili e Torosidis fanno il bello e il brutto tempo. Questa superiorità si manifesta soprattutto al 73′, quando l’asse di fascia tra lo svizzero e il greco produce un invitante assist per Krejcí. Il ceco si inserisce con i tempi giusti ma non inquadra clamorosamente la porta, giustificato anche dalla posizione defilata del suo tiro. Il Bologna sta crescendo, è evidente, ma non riesce a dare la zampata decisiva. I ragazzi di Donadoni non riescono a cambiare marcia e a stritolare gli avversari, i quali incominciano ad essere sulle gambe. Il Bfc attacca senza sosta, ma non trova alcuno spiraglio. Sembra un’agonia unica questa partita, ma Destro ha la chance per cambiare tutto, quel pallone che tutti gli attaccanti aspettano e che possono segnare la partita. All’87’ Viviani dipinge un arcobaleno per l’attaccante numero 10, molto simile all’assist col Palermo. Stavolta però Destro non è marcato, si trova assolutamente da solo, a tu per tu con Skorupski, con tutta la calma e il tempo di poter direzionare la sfera nell’angolino prescelto. E invece Destro spara incredibilmente alto sopra la traversa, sbaglia un gol che non è da lui. Si rimane dunque sullo 0 a 0. Il finale non lascia ulteriori emozioni, se non tanto nervosismo da entrambe le parti. La corrida termina dopo cinque minuti di recupero e Donadoni può rammaricarsi: è solo 0 a 0.
Come possiamo commentare questo deludente pareggio? Il Bologna non sa più vincere perché non c’è più l’entusiasmo delle prime giornate. È una squadra in evidente difficoltà fisica, che inoltre fatica tremendamente a trovare una propria identità. Chiaramente si tratta di un momento difficile, ma la classifica ora comincia a mettere una certa pressione, perché i frutti del buon lavoro svolto nelle prime partite non è stato raccolto, lasciando per strada una miriade di punti. Ora è un momento di carestia e bisogna fare i conti con i propri errori. Inutile dare colpe a Destro. L’ex Roma non è nient’altro che l’espressione più evidente delle difficoltà di questa squadra. Squadra davvero troppo giovane e imbottita di inesperienza. Serve assolutamente qualcuno in grado di un valore aggiunto a questa rosa, con un pizzico di esperienza. Un giocatore in grado di saltare l’uomo e spaccare la partita. Dal calciomercato rimbalzano voci di una mezza promessa tra Bigon e Cerci, e quale miglior profilo dell’ex Torino? È sbagliato pensare al mercato adesso, ma ormai è partito davvero l’SOS rossoblù. Prima però sarà necessario evitare un altro passo falso, a partire dal match incandescente con il Pescara.

Fonte foto di copertina: corrieredellosport.it

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