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Il Resto del Carlino – L’effetto Thiago Motta

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Credit: bolognafc.it

Bisogna essere intellettualmente onesti: l’esperienza rossoblù di Thiago Motta non era certamente iniziata nel migliore dei modi e l’ex centrocampista della Nazionale, dopo i primi risultati negativi, si è ritrovato la contestazione in casa, senza neppure il tempo e il modo, causa sosta, di capire quale materiale avesse e dove mettere le mani. Il neo allenatore rossoblù però sempre avuto fiducia nella squadra, nei suoi giocatori, nei propri mezzi e come il capitano di una nave in burrasca, in balia dei venti e delle onde, con fermezza ed educazione, ha sapientemente saputo ricondurre la barca rossoblù in linea di galleggiamento, senza mai accampare scuse, prendendosi tutte le responsabilità e lasciando onori e meriti alla squadra una volta che il Bologna ha iniziato a conquistare risultati.

Ma Thiago ha fatto molto, molto di più. Ha riportato tutti dalla sua parte, a partire dallo spogliatoio rossoblù, che è ciò che conta maggiormente. Ma dalla sua parte sta iniziando a pendere anche l’ago della bilancia degli umori della piazza. Social, radio, televisioni, bar, sono pieni di tifosi bolognesi e non che si sono e si stanno ricredendo sulla figura e sul lavoro di Motta. «Forse mi ero sbagliato sul suo conto, era da tanto che non vedevo i giocatori coinvolti e con questo spirito di squadra». E ancora: «Inizia a intravvedersi anche quel gioco che ormai latitava da tempo». Quanti post come questi avete letto sui social in queste ultime settimane?

Si aggiunga quel sentirsi privilegiato di essere a Bologna, il fatto che Thiago viva il Bologna come se fosse una big, lui che ha vestito le maglie dei più blasonati club mondiali, Barcellona, Inter e Psg su tutte. A Bologna Thiago si trova benissimo, non lo ha mai nascosto, e coincidenza vuole che i risultati siano iniziati ad arrivare da quando ha trovato casa e può vivere maggiormente la città, la moglie e le tre figlie, presenti domenica al Dall’Ara. Non può essere una coincidenza se Posch, da sconosciuto, diventa uomo partita, se Orsolini, Vignato, Dominguez e Bonifazi si sono ritrovati, se Soriano, Medel e Arnautovic remano dalla tua parte adeguandosi al nuovo credo. Tutti uniti, felici. E chi non lo è non può che prendersela con se stesso, perché Thiago risponde solo alle logiche del campo e del merito: è così che ha lanciato Ferguson, Zirkzee e Sosa, dimostrando alla piazza che non è vero che a Bologna i giocatori di valore non ci sono o che non ci sono alternative ai titolarissimi.

Duro lavoro, sudore, allenamenti, e chi si mette più in mostra si guadagna la maglia da titolare. Non ti alleni come si deve o non rendi secondo le aspettative? Puoi essere sostituito all’intervallo o rimanere fuori come accaduto a Vignato a Napoli, ma Thiago è pronto a riabbracciare i suoi ragazzi e offrire loro una chance non appena fanno ciò che chiede. Se volessimo riassumere in una parola la filosofia di Thiago: meritocrazia. Se non sei al massimo e non riesci ad allenarti non giochi, regola che vale pure per sua maestà Marko Arnautovic. Figurarsi per Barrow, uno dei pochi insieme a Cambiaso e a Schouten a faticare a lanciare segnali di ripresa. Per questo Musa potrebbe pagare dazio con l’Inter, anche perché Orsolini è tornato in forma smagliante e dopo essere entrato a gara in corso spaccando le gare con Monza e Toro a gara in corso, ha voglia di prendersi la scena dal primo minuto a San Siro. Ed a San Siro il Bologna ci arriva con il morale alle stelle, al contrario di un’Inter che perso il derby d’Italia e terreno per la lotta scudetto ma non può concedersi altri passi falsi.

Il Bologna, con Thiago, ha ritrovato la voglia di impresa e di giocarsela. Sempre. E ora, con Motta, sta ritrovando anche la sua gente. «Bologna è la mia grande occasione, sono fortunato, ma il Bologna non è mio, ma nostro», non perde occasione di raccontare il tecnico rossoblù,  sempre pronto a coinvolgere tutto e tutti. Salite pure sul carro guidato da Thiago, c’è posto per tutti.

Fonte: Il Resto del Carlino, Marcello Giordano

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