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Verso Verona-Bologna, Alberto Fabbri (Hellas Live): «Il ko col Sassuolo ha riportato i gialloblù “sulla Terra”. Ambiente felice dell’arrivo di Baroni»

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Quarta giornata di campionato in vista per il BolognaLa formazione rossoblù vuole la seconda vittoria in campionato e proverà a conquistarla nel difficile campo del Marcantonio Bentegodi di Verona contro l’Hellas. I gialloblù, al di là della sconfitta contro il Sassuolo prima della sosta, hanno cominciato alla grande questa stagione conquistando 6 punti nelle prime due giornate. 

Per presentare la squadra gialloblù in questo avvio di stagione, abbiamo intervistato Alberto Fabbri, direttore di Hellas Live, che quotidianamente aggiorna i tifosi veronesi sulle vicende della società veronese.

L’intervista

Buongiorno Alberto, lunedì l’Hellas Verona ospiterà il Bologna al Bentegodi. Che squadra troveranno Thiago Motta e i suoi ragazzi?

Ciao Stefano, con la sconfitta di Reggio col Sassuolo il Verona è tornato sulla Terra. Dopo la vittoria all’esordio con l’Empoli e la vittoria con la Roma, capisci bene che 6 punti sono un bottino che va oltre ogni più rosea aspettativa. Specie se pensiamo che il Verona, nella “tragica” stagione passata ha impiegato 16 giornate a fare quei punti. Mi auguro che la sconfitta di Reggio Emilia sia anche salutare per far capire al Verona quella che è la sua dimensione, perché magari c’era il rischio di “montarsi la testa”. Lunedì il Verona sfiderà, secondo me,  una squadra costruita molto bene e che ha il miglior direttore sportivo in Italia in questo momento, Giovanni Sartori. Sarà un test probante, in un Bentegodi che sarà il 12° uomo in campo e il Verona dovrà fare grande attenzione perché gioca contro una squadra che ha una rosa da 10° posto e può, non dico guardare all’Europa, ma arrivare alla salvezza con largo anticipo.

A Verona c’è l’impressione che ambiente e squadra siano ripartiti con l’entusiasmo dello spareggio della passata stagione, oppure semplicemente è la ventata di novità del nuovo allenatore?

La piazza vede di buon occhio il DS Sogliano e il suo ritorno è un quid in più per il Verona. E molti tifosi ora con Baroni dicono: “Finalmente abbiamo un allenatore”. Effetto dell’annata scorsa con la vicenda del patentino di Bocchetti. Il tifoso ha goduto per un po’ di giorni dello spareggio dell’anno scorso, indubbiamente. Ma oltre questo c’è anche il fatto che Baroni è stato anche un giocatore del Verona nel 95/96, protagonista nell’anno della promozione con Attilio Perotti in panchina. 
Parlando di calcio, invece, lui qui si è dovuto adattare. Lui ama giocare con la difesa a 4, l’ha detto anche nella prima conferenza. Qui a Verona invece da anni si gioca a 3, e lui senza tanti giri di parole ha detto: “Per giocare a quattro avremmo dovuto rivoluzionare la rosa sul mercato”. Questo ribaltone non è avvenuto, quindi viene da pensare che andrà comunque avanti con la difesa a tre. E lì ci sono pro e contro, perché se sei costretto a snaturare il tuo credo calcistico, non è una situazione comoda. Però poi i risultati nascondono tutte le magagne…

Mi hai anticipato. Pensi che Baroni possa continuare con questa soluzione tattica?

Baroni è un tecnico che ha nel 4-3-3 il suo punto di riferimento. Ma in queste prime giornate si è adattato alle caratteristiche della rosa e ha giocato 3-4-2-1, ed è stato, diciamo, la bella copia del Verona di Bocchetti. Già nel ritiro, comunque, aveva abbandonato l’idea. Ha fatto mezzo allenamento con la difesa a quattro, poi è tornato subito con lo schieramento a tre.

In attacco, con la presenza del solo Djuric come vero centravanti, Baroni ha schierato finora un tridente molto fluido. Continuerà così?

Ora con l’arrivo di Folorunsho, che lui ha già avuto a Reggio Calabria, lui, Ngonge (cercato anche dal Bologna in estate, ndr) e Mboula ruotano sul fronte d’attacco. E quindi bene o male sono loro che giocano là davanti, in attesa del rientro di Lazovic dal problema muscolare. Sarà un Hellas che punterà sulla continuità, che giocherà con un modulo che la maggior parte della rosa conosce già.

L’obiettivo quindi rimane mantenere la categoria?

Sì, una nuova salvezza sarebbe un traguardo storico perché il Verona cinque campionati di fila in Serie A non li faceva da metà anni ‘80. È chiaro che non si vuole arrivare all’ultimissima giornata per conquistare la salvezza. L’obiettivo quindi è arrivare alla salvezza soffrendo meno dell’anno scorso. Poi, si vedrà quello che accadrà nei prossimi mesi perché c’è una possibilità concreta di cessione ad un fondo italo americano.

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