Seguici su

Ciclismo

Tour de France: numero di Carapaz, vittoria in solitaria

Prima vittoria al Tour de France per l’ecuadoriano. Va via la fuga ma i big si danno battaglia nel finale, ottimo Evenepoel

Pubblicato

il

Tour de France Logo
Logo Tour de France (©Tour de France)

Dopo l’ultima frazione dell’edizione 111 ad appannaggio dei velocisti, il Tour de France riabbraccia le salite proponendo una 17° tappa “pianeggiante” solo all’inizio prima d’impennarsi con tre GPM che possono chiamare allo scoperto i primi della classifica.

177,8 i km che vanno da Saint-Paul-Trois-Chateaux a Supérdevoluy quasi totalmente verticali negli ultimi 40. Se non saranno i “big”, la buona riuscita della fuga è probabile.

Andatura immediatamente elevata

Si parte fortissimo. La UAE fa viaggiare il gruppo ai 51 km/h, spalleggiata dagli uomini Visma. Il peloton, infatti, a più riprese si spezza per poi ricompattarsi e quando non tirano le formazioni dei primissimi in classifica, ci pensano Ineos e Lotto a fare la corsa dura.

Van Aert prova a lanciarsi all’attacco ma viene ripreso due volte e desiste. Riescono, invece, ad evadere in 4: Benoot, Gregoire, Jungels, e Magnus Cort. Guadagnano 40” sul gruppo ma su di loro si lanciano all’inseguimento in 6 tra cui il veterano Kwiatkowski.

Fughe e controfughe

I 6, però, ai -100 dall’arrivo si fanno riprendere mentre si aggiungono alla lista dei ritirati: Gaviria, Lutsenko e Bennett.

Il nervosismo rimane ben presente nella carovana in questa prima parte di tappa, dove si creano altri contro-tentativi d’attacco per riprendere i quattro battistrada che conservano quasi 1′ su tutti gli altri.

Al traguardo volante di Veynes è Magnus Cort a passare per primo. Girmay regola il gruppo con 50” di ritardo dimostrando di essere in buona condizione malgrado la caduta di ieri.

Riesce finalmente a staccarsi un nutrito “plotoncino” di inseguitori a 53 km dal traguardo. Ben in 43, infatti, si lasciano alle spalle la maglia gialla che decide di allentare la presa.

Si sale

Quando si entra negli ultimi 40 km, la strada comincia a salire. Il maxi gruppo dei contrattaccanti si avvicina ai primi quattro, Pogacar &co., al contrario, alzano il piede dai pedali e scivolano progressivamente i oltre i 5′, decretando la possibilità sempre più probabile d’arrivo della fuga.

In cima al Col Bayard (seconda categoria, a -32 dal traguardo) la testa della corsa scollina insieme (Cort ha l’onore di transitare sotto lo striscione per primo) mentre Madouas e Martin li tallonano a meno di 30”.

Tra i contrattaccanti c’è anche un brillante Simon Yates che lungo l’ascesa al Col du Noyer (prima categoria) scatta, raggiunge i battistrada, li sorpassa e insiste nel tentativo in soliataria a 17 km dall’arrivo. Carapaz si mette sulle sue orme e lo raggiunge a poco più di 3 km dalla vetta del GPM.

I due si danno battaglia nel tratto più duro. Carapaz riesce a staccare i britannico e passa in vetta con 13” di margine e può cominciare a sperare in una vittoria di tappa a 10k  dal traguardo ma manca ancora l’ultima asperità: il Superdevoluy.

L’attacco di Pogacar!

Quando in gruppo, a oltre 8′ di ritardo dai primi fuggitivi, tutto sembra tranquillo, in prossimità del GPM, Tadej Pogacar accelera scrollandosi di dosso tutti i più diretti avversari. Stringono i denti Evenepoel e Vingegaard (aiutato da Laporte ritrovato per strada).

Si delineano quindi due corse in una, quella per la vittoria della 17° tappa e quella per l’intero Tour de France.

Il finale con il Superdevoluy

Comincia il Superdevoluy e Carapaz rafforza la sua leadership in testa. Entra nell’ultimo km con oltre 30” di “gap” e capisce, dopo due settimane passate a cercare la fuga giusta, che può iniziare a festeggiare la sua prima vittoria al Tour de France in carriera. L’ecuadoriano campione olimpico arriva con 37” su Yates e  57” su Mas, terzo di giornata.

Tra gli uomini di classifica, intanto, il trio si ricompatta in discesa ma ecco che non appena cominciano anche loro l’ultima salita Evenepoel attacca, Pogi e Vingo decidono di marcarsi tra loro.

Remco trova Hirt sul percorso e sfrutta il ritmo del compagno di squadra mettendo in evidenza la sua ottima condizione. Taglia il traguardo 7’14” dopo Carapaz, Pogacar scatta negli ultimi metri e paga solo 9”, Vingegaard 11′‘.

Classifica di Tappa

  1. Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) in 4h06’13”
  2. Simon Yates (Team Jayco Alula) a 37”
  3. Enric Mas (Movistar Team) a 57”
  4. Laurens De Plus (INEOS Grenadiers) a 1’44”
  5. Oscar Onley (Team DSM-Firmenich PostNL) s.t.
  6. Guillaume Martin (Cofidis) a 2’36”
  7. Magnus Cort (Uno-X Mobility) a 2’38”
  8. Wout Poels (Bahrain Victorious) a 2’39”
  9. Jordan Jegat (TotalEnergies) s.t.
  10. Alex Aranburu (Movistar Team) s.t.

Classifica Generale

  1. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) in 70h21’27”
  2. Jonas Vingegaard (Team Visma-Lease a Bike) a 3’11”
  3. Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) a 5’09”
  4. Joao Almeida (UAE Team Emirates) a 12’57”
  5. Mikel Landa (Soudal Quick-Step) a 13’24”
  6. Carlos Rodriguez (INEOS Grenadies) a 13’30”
  7. Adam Yates (UAE Team Emirates) a 15’41”
  8. Giulio Ciccone (Lidl-Trek) a 17’51”
  9. Derek Gee (Israel-Premier Tech) a 18’15”
  10. Santiago Buitrago (Bahrain Victorious) a 18’35”
  • Maglia a pois: Tadej Pogacar (UAE Team Emirates)
  • Maglia verde: Birman Girmay (Intermatché-Wanty)
  • Maglia bianca: Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step)

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *