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Il Semaforo Rosa – CIV in rosa

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Le quote rosa sono sempre di più al centro delle attenzioni nel motorsport. Dopo aver parlato delle iniziative e delle realtà nate nel mondo dei motori a quattro ruote, oggi ci concentriamo sulle due ruote dove la presenza femminile è sempre più in crescita

Realtà In Ascesa

Le moto rispetto alle macchine hanno una caratteristica che potrebbe sembrare altamente limitante per tutte le giovani aspiranti pilotesse che vogliono intraprendere questa carriera: la fisicità. In sella rispetto al sedile della macchina devi avere forza sulle braccia per aggredire la staccata e sulle gambe per essere reattivo nei cambi di direzione oltre che una buona robustezza nel tronco per la stabilità. A parte per la forza nella quale la comparazione tra uomo e donna può risultare impari, nella altre situazioni se la possono giocare alla pari soprattutto sull’agilità. Ci sono state nella storia alcune ragazze che sono riuscite a competere ad armi pari con i loro colleghi; vedi Carrasco, Herrera o Taru Rinne, ma solo nelle categorie minori dove le moto risultano essere leggere e di piccola cilindrata. Come si saliva di livello con mezzi più potenti e pesanti le ragazze risultavano sparire un po’ in fondo al gruppo. Eppure questo sembra non aver fermato il movimento femminile nelle moto. La richiesta è sempre più forte e la voglia di dimostrarsi capaci di tener testa ai maschietti sempre più presente. Ana Carrasco si è laureata Campionessa del Mondo nella Super Sport 300, gara che fa da contorno alla SBK. Maria Herrera ha invece lottato nel motomondiale in Moto3 per poi scegliere la MotoE per la prossima stagione. La finlandese Rinne invece resta l’unica donna in 125cc ad aver lottato per la vittoria in un Gran Premio finendo poi settima. Tutti esempi lodevoli che ispirano le generazioni future a crederci e perseverare nel seguire i loro sogni verso l’apice della piramide motoristica a due ruote.

Women’s European Cup

Anche la Federazione sta mostrando interesse alle quote rosa decidendo di supportarle nel loro percorso di avvicinamento alle categorie di élite. Da qualche anno la FIM (Federazione Internazionale di Motociclismo) e la FMI (Federazione Motociclistica Italiana) hanno investito nella Women’s European Cup. Ovvero una competizione tutta al femminile dove le ragazze si sfidano su piste europee per accrescere il loro livello e vincere il campionato a fine stagione. Le moto sono delle Super Sport 300, di media cilindrata e maneggevoli in modo da permettere un buon adattamento a tutte e garantire equilibrio. Come da tradizione culturale anche questa competizione nelle ultime stagioni ha parlato spagnolo. Quest’anno la corona è andata all’iberica Beatriz Neila Santos con il Team Trasimeno su Yamaha. L’inseguitrice porta la stessa bandiera e si chiama Sara Sanchez pilota del team WithU 511 Racing, una realtà tutta al femminile, stile Iron Dames ma più in piccolo. Ma non manca chi porta in alto il nostro tricolore anche in questo nuovo ambiente. Quindici su ventitré partecipanti erano italiane e una si è piazzata anche sul podio a fine stagione dietro alle due pilotesse delle furie rosse. Lei si chiama Roberta Ponziani ed ha preceduto la giovanissima Josephine Bruno. Sara Cabrini e Aurelia Cruciani hanno occupato il sesto e settimo posto rispettivamente con Flavia Lucchetti che ha chiuso la top ten, per un totale di cinque ragazze azzurre nelle prime dieci. Una caratteristica che rende accessibile il campionato è sicuramente il basso costo, il quale permette anche a ragazze che hanno un budget più limitato di iscriversi senza problemi.

Occasione Tricolore

Cogliendo quanto fatto fino ad ora dalla federazione internazionale la FMI ha deciso di istituire un campionato tutto al femminile anche nel CIV. Le ragazze correranno sotto la categoria CIV Junior e gareggeranno in alcuni dei circuiti più importanti del nostro territorio. I round sono sei totali e comprenderanno Misano, gara di apertura, Magione, Modena, Mugello, Varano e a chiudere anche il cuore della Motor Valley, Imola presso il circuito Enzo e Dino Ferrari. Le pilotesse italiane più affermate che hanno già gareggiato nella WEC potranno scegliere se partecipare al campionato europeo o quello italiano che sarà maggiormente dedicato alle ragazze più giovani e inesperte che hanno bisogno di crescere. Ma non è finita qui per chi gareggerà nelle sei tappe esclusive della competizione italiana in tre eventi si potrà confrontare con le rider della Women’s European Cup e provare il loro valore.

Verso L’Alto

Considerando che dobbiamo ancora valutare quanto effettivamente aiutino campionati esclusivamente aperti alle ragazze per farle poi arrivare ai piani alti del motorsport e quindi MotoGP, World SBK, Formula 1 ecc. Sicuramente rappresentano una realtà che da una possibilità a chi magari per mezzi economici o altri ostacoli non riesce a coltivare il proprio sogno o la propria passione. Il motorsport negli ultimi anni si è fatto promotore di inclusione e attenzione ai temi sociali più importanti e in questo le federazioni nazionali e internazionali si stanno adoperando al meglio per garantire occasioni a chi di un semplice gioco, quando si è bambini, voglia farne il suo mestiere, correndo tra le curve di tutto il mondo. Questo è solo l’ultimo esempio di una realtà che ancora è molto chiusa alle donne e di più difficile entrata anche a causa della grande fisicità richiesta per guidare una moto rispetto ad una macchina, situazione che può essere di per sé già molto selettiva. L’investimento c’è ed è palese ora lasciamole correre e divertirsi con la speranza che un giorno anche ai massimi vertici delle due ruote si parli maggiormente di quote rosa e che le grandi case motoristiche aprano sempre di più le braccia verso ragazze che di talento ne hanno

Women’s European Cup, Misano Round 1 – Copyright: YouTube, EMG Eventi

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