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Diario dal Giro: dopo oltre 190 km di fuga a Viareggio trionfa Cort Nielsen, beffati Gee e De Marchi
Dopo il giorno di riposo il Giro d’Italia riparte con una nuova maglia rosa per il ritiro di Remco Evenepoel, ma lo stesso contesto che i corridori avevano lasciato nella prima settimana: pioggia, freddo e maltempo. E da queste situazioni, è purtroppo venuta fuori una tappa piena di inconvenienti e tanta pioggia.
Mattinata difficile in avvio, dopo Evenepoel, altri corridori hanno abbandonato il Giro d’Italia per la positività al covid. Tra questi anche Domenico Pozzovivo, che rinuncia al sogno di stabilire il record di anzianità di un vincitore di tappa al Giro d’Italia.
Anche in avvio di tappa, tanti ritiri. Prima Riesebeek e poi soprattutto Vlasov, sesto della classifica generale. Nel corso della tappa poi si ritireranno anche molti altri, per via del percorso accidentato e delle condizioni di salute difficili di tutto il gruppo.
Immediatamente parte la fuga con Derek Gee della Israel Premier Tech e Alessandro De Marchi della Team Jayco AlUla. Dopo che i due fuggitivi avevano già preso un buon vantaggio, anche Magnus Cort Nielsen della EF Education-EasyPost fugge dal gruppo nel tentativo di riprendere i due battistrada. Successivamente anche il vincitore della tappa di Campo Imperatore, Davide Bais.
A 148 chilometri dall’arrivo Bais e Cort Nielsen agganciano i battistrada della prima ora. La tappa procede lentamente: a 20 km dal Passo delle Radici, GPM di 9 chilometri a oltre 100 chiometri dall’arrivo, l’andatura è di soli 35 km/h di media. Il gruppo maglia rosa imbocca l’ascesa con oltre 4 minuti di ritardo e durante la salita recupera una manciata di secondi.
Dopo il Passo delle Radici, comincia una lunga e pericolosa discesa. Nel gruppo attacca la Bahrain con Caruso, Milan e Pasqualon, che riprendono Bais staccatosi dagli altri fuggitivi.
Alla fine della discesa si scatena il caos, cadono in tanti, le condizioni meteo impongono massima cautela ai corridori e anche ai mezzi che compongono la carovana. Simbolo del caos la caduta che coinvolge Barguil, Postelberger e Ries, nella quale Bettiol finisce per investire un meccanico accorso a soccorrere i corridori caduti.
Dopo la fine della discesa, migliorano le condizioni e si formano due gruppi dietro i fuggitivi: quello della maglia rosa e poi la coda coi corridori più sofferenti a causa del freddo, della pioggia e delle cadute compreso Jay Vine.
A poco più di 20 chilometri dall’arrivo Gee, Cort Nielsen e De Marchi hanno 1’40”, il gruppo della maglia rosa, tirato dalle squadre velocisti rimasti, tirano per tornare sui tre fuggitivi. Dopo l’ultima breve ascesa, i battistrada hanno appena un minuto e il gruppo continua a tirare.
A -15 chilometri dall’arrivo, De Marchi e compagni di fuga conservano circa 50 secondi di vantaggio. Il gruppo come a Napoli fatica a riprendere la fuga in cui c’è Alessandro De Marchi. E, infatti, questa volta la fuga con il “Rosso di Buia” riesce ad arrivare.
Poco prima dell’ultimo chilometro, Gee prova l’attacco. Magnus Cort Nielsen lo riprende, De Marchi ha difficoltà a rimanere coi compagni di fuga. Il friulano rientra a fatica e prova a partire lunghissimo, Cort Nielsen rimonta senza fatica e vince la tappa di Viareggio. La 10^ di questo Giro d’Italia e diventa il 105° corridore a vincere almeno una tappa in tutti e tre i grandi Giri. Niente da fare ancora una volta per Alessandro De Marchi, alla ricerca della sua prima vittoria di tappa al Giro.
Nel gruppo Milan parte troppo presto e così Pedersen regola Ackermann Oldani e lo stesso velocista friulano.
CLASSIFICA DI TAPPA
1) Magnus Cort Nielsen (EF Education-EasyPost) in 4h51’15”
2) Derek Gee (Israel-PremierTech) s.t.
3) Alessandro De Marchi (Team Jayco AlUla) +02″
4) Mads Pedersen (Trek-Segafredo) +51″
5) Pascal Ackermann (UAE Team Emirates) s.t.
6) Stefano Oldani (Alpecin-Deceuninck) s.t.
7) Jonathan Milan (Bahrain Victorious) s.t.
8) Mark Cavendish (Astana Qazaqstan) s.t.
9) Mirco Maestri (Eolo-Kometa) s.t.
10) Filippo Fiorelli (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè) s.t.
CLASSIFICA GENERALE
1) Geraint Thomas (INEOS Grenadiers) in 39:26:33
2) Primoz Roglic (Jumbo-Visma) +0’02”
3) Tao Geoghegan Hart (INEOS Grenadiers) +0’05″
4) Joao Pedro Almeida (UAE Team Emirates) +0’22″
5) Andreas Leknessund (Team DSM) +0’35”
6) Damiano Caruso (Bahrain Victorious) 1’28”
7) Lennard Kamna (Bora – Hansgrohe) +1’52”
8) Pavel Sivakov (INEOS Grenadiers) +2’15”
9) Edward Dunbar (Team Jayco AlUla) +2’32”
10) Thymen Arensman (INEOS Grenadiers) +2’32”
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