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Chiacchiere da Bar…bieri – Il GP di Abu Dubbi

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Il movimentato finale di stagione di Formula 1 mi costringe ad abbandonare ancora una volta le chiacchiere prettamente in tema Motor Valley, lasciando spazio ad una nuova analisi su quanto successo nel Circus.

Durante la settimana scorsa ho spezzato diverse lance a favore di Michael Masi, direttore di prova FIA (questo cambio di gergo rispetto allo scorso articolo vi sarà chiaro tra qualche riga) messo sul banco degli imputati per la gestione del GP dell’Arabia Saudita: questa volta sarò meno clemente, ma vi spiegherò perché è comunque complicato dare tutte le colpe al buon Masi. Premetto che tutto ciò che ho espresso in precedenza vale anche in questo caso. E’ difficile fare certe valutazioni da casa, con molti meno elementi di quelli in possesso della Direzione Gara.

Detto ciò, mi ha lasciato perplesso l’applicazione del Regolamento Sportivo della Formula 1, del quale vi lascio il link nella sua versione in lingua inglese, ovvero quella ufficiale. Durante il regime di safety car infatti, l’articolo 48.12 non è stato applicato correttamente, secondo quanto sostiene la Mercedes. Anche io ho qualche dubbio in merito. Ora spiegherò il perchè, lasciando da parte altri aspetti della gestione della gara che hanno fatto discutere, per non mettere troppa carne al fuoco.

Prima di immergerci nel regolamento è necessario un breve glossario, fondamentale per dirimere alcune incomprensioni che potrebbero scaturire dalla traduzione del regolamento stesso dall’inglese all’italiano: il Clerk of the Course, in italiano Direttore di Gara, è responsabile della riuscita della manifestazione, dell’organizzazione in generale, della sicurezza e delle decisioni relative. Le manifestazioni Internazionali o Nazionali possono essere presiedute dal Direttore di Prova (in inglese Race Director, ndr), che ha seguito tutte le gare di quella specialità. In ogni caso, il Direttore di Prova è concentrato sulla gara titolata e lascia tutto il resto della gestione ai Direttori di Gara. Il Direttore di Gara si trova in direzione gara e gestisce via radio le comunicazioni con le postazioni dei Commissari di Percorso, con le vetture di emergenza, tecnici, crono, giudici di fatto, il paddock, area box e linea di partenza.

Partiamo quindi dal primo paragrafo dell’articolo 48.12, che recita:

“If the clerk of the course considers it safe to do so, and the message “LAPPED CARS MAY NOW OVERTAKE” has been sent to all Competitors via the official messaging system, any cars that have been lapped by the leader will be required to pass the cars on the lead lap and the safety car.”

Traduco: “Se il direttore di gara considera sicuro farlo, e il messaggio “LAPPED CARS MAY NOW OVERTAKE” è stato inviato a tutti i concorrenti tramite il sistema di messaggistica ufficiale, qualsiasi auto che sia stata doppiata dal leader sarà tenuta a superare le auto nel giro di testa e la safety car.”

Già qui notiamo che questo non è stato applicato alla lettera. Red Bull nelle sue contro deduzioni all’appello Mercedes, ha affermato che “any cars” non vuol dire “all cars”. Considerando che l’inglese non è la mia lingua madre ed è vero che “any” può assumere molti significati simili ma non uguali a seconda del contesto, nonostante non sia convinto passo al terzo paragrafo, che mi interessa maggiormente.

“Having overtaken the cars on the lead lap and the safety car these cars should then proceed around the track at an appropriate speed, without overtaking, and make every effort to take up position at the back of the line of cars behind the safety car. Whilst they are overtaking, and in order to ensure this may be carried out safely, the cars on the lead lap must always stay on the racing line unless deviating from it is unavoidable. Unless the clerk of the course considers the presence of the safety car is still necessary, once the last lapped car has passed the leader the safety car will return to the pits at the end of the following lap.”

Traduzione: “Dopo aver superato le auto nel giro di testa e la safety car, queste auto devono procedere sul tracciato ad una velocità appropriata, senza sorpassare, e facendo ogni sforzo per prendere posizione in fondo alla fila di vetture dietro la safety car. Mentre effettuano il sorpasso, e al fine di per garantire che questo possa essere effettuato in sicurezza, le auto nel giro di testa devono sempre rimanere sulla traiettoria a meno che la deviazione da essa non sia inevitabile. A meno che il direttore di gara non ritenga che la presenza della safety car ancora necessaria, una volta che l’ultima vettura doppiata ha superato il leader, la safety car tornerà ai box alla fine del giro successivo.”

Alla fine del giro successivo. Il giro successivo al 57esimo sarebbe stato il 58 esimo, ovvero l’ultimo. Michael Masi invece ha deciso di richiamare la vettura di sicurezza ai box al termine del 57esimo giro, pochi secondi dopo aver permesso ad alcuni doppiati di rientrare nel giro del leader. Stando all’articolo 48.12, quanto visto negli ultimi minuti dell’ultima gara sarebbe da configurarsi come un errore tecnico nell’applicazione del regolamento sportivo.

A questo articolo però, in apparenza, se ne contrappone un altro precedente, il 15.3, che dice:

“The clerk of the course shall work in permanent consultation with the Race Director. The Race Director shall have overriding authority in the following matters and the clerk of the course may give orders in respect of them only with his express agreement:

a) The control of practice, sprint qualifying session and the race, adherence to the timetable and, if he deems it necessary, the making of any proposal to the stewards to modify the timetable in accordance with the Code or Sporting Regulations.

b) The stopping of any car in accordance with the Code or Sporting Regulations.

c) The stopping of practice, suspension of a sprint qualifying session or suspension of the race in accordance with the Sporting Regulations if he deems it unsafe to continue and ensuring that the correct restart procedure is carried out.

d) The starting procedure.

e) The use of the safety car.”

In italiano: “Il direttore di gara lavorerà in consultazione permanente con il direttore di prova. Il direttore di prova avrà l’autorità prevalente nelle seguenti materie e il direttore di gara potrà dare ordini al riguardo solo con il suo esplicito consenso:

a) Il controllo delle prove, delle qualifiche sprint e della gara, il rispetto della tabella di marcia e, se lo ritiene necessario, la formulazione di qualsiasi proposta ai commissari sportivi per modificare la tabella oraria in conformità con il Codice o il Regolamento Sportivo.

b) L’arresto di qualsiasi vettura in conformità con il Codice o il Regolamento Sportivo.

c) L’interruzione delle prove, la sospensione di una sessione di qualificazione sprint o la sospensione della gara in conformità con il Regolamento Sportivo se ritiene che non sia sicuro continuare e assicurarsi che venga eseguita la corretta procedura di ripartenza.

d) La procedura di partenza.

e) L’uso della safety car.”

 

Stante le interpretazioni di diversi addetti ai lavori nelle ultime ore, questo ultimo punto avrebbe dato a Michael Masi l’autorità per sovrastare il regolamento e quindi l’articolo 48.12. Francamente non sono d’accordo, ma si tratta di una questione interpretativa. Non c’è scritto, infatti, che il direttore di prova può derogare ad alcuni articoli del Regolamento Sportivo. Dice semplicemente che il direttore di prova ha l’ultima parola in merito a come disporre della safety car rispetto agli altri membri della Direzione Gara.

Con questo “Chiacchiere da Bar…bieri” volevo quindi rendere comprensibile quanto non sia semplice prendere decisioni in pochi secondi, considerando che il Regolamento Sportivo si presta ad interpretazioni anche ampie, in certi casi. Ribadendo quanto sopra, dispiace che un campionato del mondo così entusiasmante sia stato sporcato da alcune decisioni che, in un modo o nell’altro, sono impugnabili. È possibile che, a questo punto, questa contesa vedrà il suo atto conclusivo in un tribunale sportivo. Un vero peccato.

Partendo da questo però, lancio una riflessione in vista delle prossime elezioni per il nuovo presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile. Non è il caso di rendere il regolamento meno interpretabile e più chiaro, sia per chi lo deve applicare, che per chi lo deve rispettare?

E ancora, rivolto a chi gestisce la trasmissione video-sonora del mondiale di Formula 1, ovvero Liberty Media attraverso le sue società controllate, domando: è davvero necessario rendere pubbliche solamente alcune conversazioni tra i teams e il direttore Michael Masi? La trasmissione parziale infatti mette a repentaglio la credibilità del campionato stesso agli occhi della maggior parte del pubblico che, da casa o sugli spalti, fatica a comprendere alcune decisioni, ascrivendole magari a mere reazioni” a pressioni di questa o quella scuderia concorrente. Non il massimo per uno degli sport più seguiti al mondo.

Confortiamoci però, siamo all’alba di una nuova era, tecnica e non solo. C’è l’opportunità concreta di migliorare quegli aspetti che ci hanno fatto storcere il naso durante questa bellissima stagione.

Sopra una simulazione videoludica di ciò che potremo vedere a partire dal 2022 (Source: You Tube – aarava; copyright to the owners)

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