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Storie Olimpiche – Cortina 1956, la prima volta delle Olimpiadi in televisione

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Cortina d’Ampezzo 1956 è un’edizione delle Olimpiadi rivoluzionaria per lo sport italiano e l’Italia. Cortina fu infatti la prima edizione dei Giochi olimpici svoltasi in Italia e rappresentò una svolta per lo sport nel Paese.

Il successo della manifestazione olimpica, amplificato in maniera enorme dalla possibilità per la RAI di trasmettere l’evento sui suoi canali, spianò la strada anche all’edizione di Roma 1960 e fece anche scoprire a milioni di italiani gli sport invernali.

Nel 1939 l’Italia e l’amministrazione locale di Cortina d’Ampezzo, su spinta del Conte Bonaccosa dirigente sportivo del CONI ed ex atleta olimpico ad Anversa 1920, candidarono la città veneta ad ospitare la manifestazione olimpica invernale del 1944. Cortina ottenne l’assegnazione dei Giochi, ma lo scoppio della II Guerra Mondiale e la sua fine solo nel 1945, fecero fallire il progetto, rimandando l’avvenimento a qualche anno più tardi.
Se nel 1946, in vista dell’edizione 1952, i Giochi invernali furono assegnati per soli due voti a Oslo, quelli successivi del 1956, assegnati appena 3 anni più tardi, andarono facilmente a Cortina, forte di due candidature già presentate e di una edizione già assegnata, anche se mai tenutasi.

Le Olimpiadi di Cortina, per quanto interessanti anche per le diverse medaglie azzurre, assunsero un grande significato sociale. Lo sport olimpico andò per la prima volta in televisione e fu una conquista per tutto il movimento italiano. Una situazione inusuale che provocò anche qualche disguido durante la Cerimonia d’Apertura.
Tra le situazioni che segnarono in maniera indelebile questo evento, ci sono sicuramente due episodi significativi durante la Cerimonia. L’ultimo tedoforo incaricato di accendere la fiamma olimpica era Guido Caroli, pattinatore italiano, che fu scelto nell’occasione per percorrere gli ultimi metri prima dell’accensione, pattinando. Le esigenze televisive del tempo costrinsero gli organizzatori a distendere sulla pista di ghiaccio un grosso cavo, Caroli, come testimoniano le immagini dell’epoca, non si accorse della presenza di questo ostacolo e, di fronte alle telecamere accese, cadde proprio negli ultimi metri. Per fortuna non riportò conseguenze per sé o per la fiaccola, ma l’immagine rimane comunque scolpita nella storia dello sport.
L’altro episodio è legato alla lettura del giuramento olimpico. Giuliana Minuzzo, bronzo nella discesa libera a Oslo 1952, venne scelta per la lettura del testo. L’atleta italiana era allora la prima donna a leggere il giuramento olimpico e, sempre per esigenze televisive, fu costretta a leggere il testo per ben due volte. Insomma, la TV entrò in maniera ingombrante in tutto il cerimoniale olimpico.

I Giochi di Cortina d’Ampezzo 1956 rappresentano un vero e proprio punto di svolta per lo sport in Italia e soprattutto per gli sport invernali, i quali, a dispetto delle medaglie vinte nel primo dopoguerra, erano rimasti sempre in una nicchia, ma soprattutto meno considerati dal pubblico.

Dal punto di vista sportivo l’edizione di Cortina fu caratterizzata da un aumento di partecipanti, furono infatti 800 circa gli atleti coinvolti e 32 le Nazioni al via. Inoltre, sparirono dal programma le gare di carattere puramente dimostrativo.
L’Olimpiade 1956 fu anche la prima in cui si osservò il dominio assoluto di un atleta nella propria disciplina: lo sciatore austriaco Toni Sailer si aggiudicò tutte e tre le medaglie d’oro in palio nel programma dello sci alpino: slalom, gigante e discesa libera.

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