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Dell’Aquila e il Leone #18 – Punti rivestiti d’oro o d’ottone?

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Il sudato 101-94 di domenica con indosso la canottiera di color dorato appare fondamentale, di un’importanza capitale in ottica salvezza. Questa, almeno, è la narrazione prevalente che emerge dalle cronache di Fortitudo-Varese, vinta dai biancoblu che lasciano gli avversari all’ultimo posto in classifica e cominciano il 2022 con il piede giusto, ma c’è un “ma”.

Prima di arrivarci, però, va sottolineato perché effettivamente questa narrazione prevalente non è scorretta e i due punti raccolti domenica sono tanto preziosi.                                                               

Innanzitutto il fatto di aver vinto e non aver lasciato la vittoria alla formazione lombarda, quando si lotta contro una diretta concorrente per un obiettivo, accaparrarsi lo scontro, appunto diretto, vale matematicamente doppio. Già così, potrebbe bastare a motivare il tutto. Inoltre, con un supporto del tifo forzatamente ridotto, motore propulsivo delle gare conquistate dalla Fortitudo in questa stagione, la squadra ha dovuto trovare da sola quella motivazione in più, resa più facile se in molti cantano al tuo fianco per 40 minuti. Si unisca infine il detto sempre vero “vincere aiuta a vincere” a completare i perché

Veniamo al “ma”. Cosa può far storcere il naso e dorare un po’ meno i due punti conquistati con fatica domenica?                                                                                                                             

Il fatto di averli conquistati proprio con fatica. Una squadra con una rosa cortissima, aggrappata alle prestazioni offensive di Gentile e Beane, che riesce comunque a giocarsela fino ad un minuto dalla fine può suonare come campanello d’allarme per una Fortitudo che ritrova molti dei suoi indisponibili ma concede troppi spazi in difesa e deve fare affidamento sulle mani calde di Benzing. Il tedesco ha ottime qualità da tiratore, se, però, non fosse stato in serata, si parlerebbe forse di dramma a Basket City.                                                                                                                                     

Un altro fattore che potrebbe rendere meno importante la vittoria contro l’Openjobmetis riguarda il regolamento del campionato. Si tratta di una regola semplicissima e notissima a tutti: le squadre che retrocedono in A2 sono due, non una. Il fatto che Varese abbia perso lo scontro diretto contro Cremona ed altre gare con formazioni potenzialmente coinvolte nelle zone basse della classifica, rischia di vanificare il successo biancoblu, o quantomeno, renderlo meno fondamentale di come è stato descritto.                                                                 

Se, infatti, si battezzano i biancorossi come destinati, pur non ancora matematicamente condannati, ad occupare l’ultimo posto della classifica di LBA, chi arriva penultimo? Verrebbe da pensare alla squadra bolognese come prima indiziata pensando anche a come la vittoria di domenica è stata ottenuta. Se non la Fortitudo, Cremona, Sassari e Pesaro rientrano tra le papabili. 

Proprio per questo la gara di stasera contro la Dinamo è davvero la sfida da definirsi fondamentale in chiave salvezza, complicatissima ma con punti di platino in palio.

 

 

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