Seguici su

Basket

Keith Langford : che fine ha fatto l’ex stella della Virtus 2008/2009?

Pubblicato

il

foto Virtuspedia

 

 

Un cestista di grande talento che ha lasciato grandi ricordi nella Bologna bianconera è senza dubbio Keith Langford, guardia americana con grandi capacità tecniche, tanti punti nelle mani ed una fisicità superiore alla media.

Come tanti americani, il giovane Keith non riuscì a sfondare in NBA e preferì l’avventura europea alla D-League americana, firmando prima per Vanoli nel 2006 e poi di nuovo per Biella nel 2008. Nell’estate dello stesso anno si aggregò alla Virtus Bologna dell’allora presidente Sabatini, con cui vinse l’EuroChallenge 2008-2009, l’ultimo trofeo europeo in bacheca prima della Champions della scorsa stagione.

Negli occhi dei tifosi lasciò ricordi indelebili, ma a fine stagione se ne andò al Khimki, che pagò per lui il buy-out di 400.000 € previsto dal contratto, pochi per un cestista di tale spessore. Dopo l’iniziale delusione fu chiaro a tutti il motivo del suo abbandono: non c’erano abbastanza soldi nelle casse di Sabatini e lo stesso Langford lo ammise successivamente in conferenza stampa.

Nel Khimki di Scariolo trovò l’Eurolega, ma non riuscì a strappare il titolo nazionale agli eterni rivali del CSKA. Dopo due stagioni ad alto livello, fu ceduto nel 2011 agli israeliani del Maccabi Tel Aviv. Alla base di questa cessione ci furono motivi tecnico-tattici, tra cui la tendenza a monopolizzare la fase offensiva e a giocare poco di squadra.

In Israele vinse un campionato e una coppa nazionale di basso livello competitivo, mentre si fece notare sia in Eurolega che nella Lega Adriatica (inizialmente un trofeo tra ex repubbliche jugoslave), vinta a sorpresa dal Maccabi alla prima partecipazione, in cui Langford fu anche premiato come MVP delle finali.

Nell’estate 2012 l’improvviso ritorno a sorpresa in Italia, nell’Olimpia Milano di Scariolo, dove vincerà lo scudetto nella stagione seguente e qualche titolo personale. Nell’estate 2014 non rinnovò il lauto ingaggio e si trasferì di nuovo in Russia, sponda Unics Khazan. A questo punto della sua carriera, seppur vantando comunque medie notevoli, sparì lentamente dai radar delle potenze del basket europeo, e dopo tre anni senza trofei si trasferì agli Shenzen Leopards nel 2017. In Cina però non ebbe fortuna, a causa di una squadra poco competitiva e di un torneo poco stimolante, e già in gennaio rescisse il contratto per finire la stagione ritornando in Israele, questa volta sponda Maccabi Rishon LeZion.

A fine stagione il passaggio al Panathinaikos segna una nuova svolta nella sua carriera, trovando una nuova continuità di prestazioni e successi, tra cui la coppa e il campionato nazionale. Nell’estate 2019, alla veneranda età di 36 anni, si è accasato ai rivali dell’AEK Atene insieme a Mario Chalmers, e a sorpresa ha conquistato di nuovo la coppa nazionale ad inizio 2020.

In conclusione, la carriera della guardia della guardia americana ha avuto alti e bassi notevoli, un vero peccato considerando la sua caratura tecnica, che lo ha portato ad essere uno dei più ambiti top-player europei. Ora, a quasi 37 anni, sembra aver trovato la maturità giusta per essere ancora competitivo a buoni livelli, seppur l’esplosività atletica dei tempi migliori non ci sia più. Ultima curiosità: nell’estate scorsa è stato ipotizzato – da alcune fonti che non si sono rivelate troppo attendibili – un clamoroso ritorno alla Virtus Bologna, in caso del mancato arrivo di Milos Teodosic. Più che la presenza del play serbo, fondati dubbi sulla competitività ad alti livelli in coppa e in campionato hanno comunque spinto la dirigenza bianconera a puntare su altri profili.

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

adv
adv

Facebook

adv