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F come Formidabile! La Fortitudo comanda dall’inizio lo scontro con Milano e vince per 85-80

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FORTITUDO POMPEA BOLOGNA-ARMANI EXCHANGE MILANO 85-80 (22-16; 45-31; 61-51)

Fortitudo Pompea Bologna: Robertson 16, Aradori 13, Cinciarini 6, Mancinelli 9, Franco ne, Dellosto, Leunen 9, Sims 17, Prunotto ne, Fantinelli 11, Daniel 4. All. Antimo Martino.

Armani Exchange Milano: Micov 2, Biligha 4, Moraschini, Roll 12, Rodriguez 8, Gravaghi ne, Tarczewski 4, Nedovic 23, Cinciarini 2, Burns 4, Brooks 14, Scola 7. All. Ettore Messina.

Arbitri: Carmelo Paternico’, Lorenzo Baldini, Gianluca Capotorto.

Tiri liberi: BO 17/24 (71%); MI 9/16 (56%).

Rimbalzi: BO 41; MI 43.

Falli: BO 18; MI 22.

Tiri da 2: BO 18/32 (56%); MI 16/39 (41%).

Tiri da 3: BO 8/21 (38%); MI 9/26 (35%).

 

QUINTETTI INIZIALI

Pompea Fortitudo Bologna: Fantinelli, Robertson Aradori, Leunen, Sims.

Armani Exchange Milano: Rodriguez, Moraschini, Brooks, Micov, Tarczewski.

 

“Ci aspetta una partita impegnativa che va affrontata con energia, entusiasmo e leggerezza mentale”. Con queste parole Antimo Martino, fresco di premio Reverberi come miglior allenatore della passata stagione, ha commentato la dura sfida che attende i suoi, impegnati contro l’Olimpia Milano.

Ad aprire le ostilità ci pensa Tarczewski con un’inchiodata al ferro che non lascia presagire nulla di buono. La Fortitudo reagisce e, grazie ad un buon giropalla e ad un sapiente utilizzo dei blocchi, accentra il gioco su Sims che non tradisce: tre su tre ed è vantaggio interno. Grande mobilità della sfera e da parte degli interpreti di Bologna, avanti di misura a causa delle stoccate di Micov, Cinciarini e Scola. I meneghini faticano a contenere sul primo passo gli avversari, mortiferi nell’attacco al ferro con Fantinelli. Scola fa un sol boccone del possesso di vantaggio casalingo, salvo poi vedere Milano subire un parziale di 8-0 condotto da Aradori che fa scivolare indietro l’Olimpia.

Nedovic sartorialmente, fra primo e secondo quarto, ricuce lo strappo, costringendo Martino a chiamare minuto sul canestro del -2 del cestista serbo. Al rientro sul parquet dei biancoblù corrisponde anche quello di Dellosto, subito determinante: sua è la stoppata su Rodriguez che lancia il contropiede della Fortitudo, concretizzato dall’arco con la tripla del “Professore”. Sancisce la flessione meneghina la successiva bomba di Robertson, con Messina costretto al timeout da cui l’Olimpia esce molto bene: l’assolo di Brooks frutta cinque punti ai lombardi, sotto di solo due possessi. Da qui Milano sprofonda ed è un monologo a tinte biancoblù: Sims, Fantinelli e Daniel aprono il parziale, ma è Robertson a far sprofondare gli ospiti sotto di dieci lunghezze con due triple, una arricchita dal libero aggiuntivo.

Cinciarini rifinisce le pennellate d’autore dell’ex Bayreuth, sancendo la fine del primo tempo sul 45-31. Magistrale prestazione degli uomini di Antimo Martino, tarantolati in fase offensiva e capaci di ruotare sfruttando i blocchi per ritagliarsi lo spazio necessario per colpire.

Riprende fra spizzichi e bocconi la sfida, con tante imprecisioni da un lato e dall’altro, a spuntarla è Scola che sblocca il tabellone luminoso dal pitturato. Si muovono bene in uscita dai blocchi i biancoblù e confezionano sei punti con Leunen, seguiti dalla combinazione Robertson-Aradori che manda l’Olimpia in fondo ad un baratro profondo venti lunghezze. Si svegliano dal torpore gli uomini di Messina, rosicchiando il tesoretto dei padroni di casa con Roll e Nedovic e rifilando un parziale di 0-6 ai padroni di casa a ridosso della fine del quarto.

Dieci punti, a tanto ammonta il distacco fra le due compagini in gioco all’ultimo giro di boa: Mancinelli e Sims si impongono sotto le plance, Brooks si mette in proprio e vanifica gli sforzi casalinghi. Botta e risposta fra Olimpia e Pompea che si protrae per tutto il quarto: il “Chacho” brucia la retina dall’arco, Robertson e Aradori scavano nuovamente il solco, ma è Nedovic ad incrinare le certezze biancoblù, riportando il distacco sotto la doppia cifra con una tripla dall’ala. Timeout obbligato per la squadra di casa, a referto a singhiozzo con Sims e Cinciarini e che trova a sbarrarle la strada uno stoico Nedovic: è l’ala serba a trascinare Milano fino al -4. Rimessa in gioco complicata per la Fortitudo che pasticcia un po’, ma riesce a far giungere la sfera in attacco e Robertson dalla lunetta sigilla il risultato.

Finisce 85-80 al Paladozza, in una partita dominata dal primo quarto e che ha permesso agli uomini di Martino di portare a casa l’intera posta in palio grazie ad un dominante Sims, MVP del match con 17 punti complessivi.

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