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I Grandi della Virtus: Rascio Nesterovic all’Unipol Arena – 15 Apr

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I GRANDI DELLA VIRTUS:

E’ IL MOMENTO DI “RASCIO” NESTEROVIC

“Gli uomini che hanno fatto la storia della Virtus”. Giocatori, tecnici, dirigenti che sono nella storia della società e della nostra pallacanestro. Continua l’iniziativa voluta dal presidente Renato Villalta, tesa a tenere accesa la memoria su tutto ciò che ha rappresentato la “virtussinità” negli anni, contribuendo a creare e far crescere la leggenda della V nera.

 

Sabato 19 aprile, in occasione della partita con la Cimberio Varese (si giocherà alle 20.30) tornerà alla Unipol Arena a riabbracciare il popolo bianconero RADOSLAV “RASCIO” NESTEROVIC, protagonista di due indimenticabili stagioni in Virtus, con i cui colori ha vinto Coppa dei Campioni e scudetto nel 1998 e Coppa Italia nel 1999, prima di volare oltreoceano per vivere una lunga carriera Nba: undici stagioni, 811 presenze e l’anello conquistato con i San Antonio Spurs nella stagione 2004-05.

 

 

 

RADOSLAV NESTEROVIC

 

Classe 1976, nato a Lubiana. Origini serbe e natali in Slovenia, da cui per qualche tempo lo allontanano i venti di guerra. In Grecia, dove va a vivere, ottiene un passaporto e un cognome “naturalizzato”, Makris, che non gli è mai entrato in testa e nel cuore. Col basket inizia ragazzino, allo Slovan Lubiana, si sposta al Partizan Belgrado nel 1992 e un anno dopo al Paok Salonicco, in Grecia, prima di tornare allo Slovan e quindi all’Olimpia Lubiana, con cui vince la coppa slovena nel 1997.

 

Nell’estate di quello stesso anno la Virtus di Alfredo Cazzola se ne assicura il talento, quando già su di lui erano puntati gli occhi di diversi scout Nba. “Rascio” ha ventun’anni e trova spazio in una squadra piena di stelle. Danilovic, Rigaudeau, Savic, Sconochini, Abbio, capitan Binelli sono i compagni giusti per aiutarlo a crescere. Per Savic e Danilovic, che gli fanno un po’ da “fratelli maggiori”, diventa semplicemente Mali, “cucciolo”. Sotto la guida di Ettore Messina cresce vertiginosamente, fino a destare l’attenzione dei Minnesota Timberwolves, franchigia Nba che lo sceglie al primo giro, col numero 17, al Draft 1998. Rascio sceglierà tuttavia di restare un’altra stagione a Bologna, prima di andare a scoprire la sua America.

 

In Virtus gioca due stagioni, con un totale di 72 presenze in campionato alla media di 10.8 punti, 6.1 rimbalzi e 1.6 stoppate. Vince lo scudetto e la Coppa dei Campioni nel 1998, la Coppa Italia nel 1999.

 

Approdato infine alla Nba nel 1999, gioca nei Minnesota Timberwolves fino al 2003, quindi nei San Antonio Spurs fino al 2006 (vincendo il titolo nel 2005 in squadra con Tony Parker, Manu Ginobili, Tim Duncan). Poi due anni ai Toronto Raptors, uno agli Indiana Pacers e un ultimo ai Raptors. In tutto undici stagioni e 811 presenze nella Nba, con 6.8 punti e 5.1 rimbalzi di media.

 

Ha chiuso la carriera all’Olympiacos Pireo nel 2011, dopo aver vinto la Coppa di Grecia.

 

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