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L’editoriale del lunedì: Fortitudo, con Milano segnali incoraggianti ma si perdono importanti pezzi per strada

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È una Fortitudo Bologna a cui non è bastato il cuore. L’Olimpia Milano si è imposta 71-82 in un’UnipolArena calda come ancora non lo era mai stato. Nel grande impianto di Casalecchio si sono viste 1230 persone, sold-out! I tifosi hanno esultato, sperato, ma alla fine la Lavoropiù si è arresa.
Dopo un primo quarto in cui l’Olimpia ha fatto la voce grossa, l’Aquila nel secondo ha fatto esaltare tutti: un parziale da 14-0 ha stupito la squadra di Messina che è andata all’intervallo sotto 42-38.
Poi nel secondo tempo Milano ha raddrizzato la barra. Ha recuperato, è andata avanti e ha amministrato il vantaggio, ma la Fortitudo non hai mai dato la sensazione di mollare.
È una sconfitta, quella con Milano, che fa male per la classifica, ma che fa ben sperare per il futuro. Bologna ora è all’ultimo posto della Serie A, ma questo non deve far spaventare. I margini di crescita sono tanti, però spesso anche la sfortuna si è messa di traverso.

Gli infortuni che stanno colpendo la corta squadra di Meo Sacchetti possono compromettere il percorso in Italia ed in Europa dei biancoblu. L’impegno infatti contro il Brose Bamberg di martedì arriva troppo presto dal match con Milano.
Matteo Fantinelli probabilmente dovrà dare ancora forfait per un problema alla caviglia e ai box ci si infila anche Ethan Happ. Il centro della Lavoropiù, a 7’ dalla fine della gara con Milano, si è involato in coast-to-coast . Il lungo americano si è “schiantato” contro la difesa commettendo fallo di sfondamento. La palla persa non è dolorosa solo per il grave errore di lettura del gioco in una fase delicata della partita (60-63), ma piuttosto perché Happ, a seguito dell’impatto, ha subito un infortunio al polso. L’ex Cremona è stato obbligato ad uscire dal campo dolorante e si è subito recato in ospedale per effettuare la lastra al polso. Morale della favola: infrazione del capitello radiale e almeno 3 settimane di stop.

Tornando alla partita di ieri, poco o nulla da dire alla squadra. Lo stesso Sacchetti nel post gara ha dichiarato di essere tanto soddisfatto dei suoi. Non può essere altrimenti. Contro un corazzata fatali talenti cristallini come Gigi Datome, Shavon Shields, Sergio Rodriguez e Kyle Hines su tutti, la truppa biancoblu si è ben difesa.
In attacco la Fortitudo si è affidata psevelanetmetne a Pietro Aradori. Il numero 4 ha segnato nel solo primo tempo 20 punti, poi nella ripesa solo 4. Le energie che scarseggiavano e sicuramente un’attenzione particolare in più della difesa milanese non gli hanno permesso di essere decisivo anche nel secondo tempo.
È lodevole la prova di Gherardo Sabatini. Schierato titolare – vista l’assenza di Fantinelli – ha tenuto molto bene il campo. Dove il talento non arriva, ecco emergere tutta la grinta, la voglia e la passione. La difesa di Sabatini sui fenomenali esterni di Milano è stata a tratti commuovente.

Non è stato decisivo Adrian Banks. L’ex Brindisi ha chiuso con solo 8 punti, ma la prova va contestualizzata. A Banks, Sacchetti – vista l’emergenza – ha attribuito compiti in cabina di regia. Ha fatto il playmaker puro, costruendo gli attacchi della Fortitudo come dimostrano i 7 assist finali.
È stata molto buona la prova di Todd Withers. L’ala americana che era in dubbio per la partita, è stato uno dei migliori della Fortitudo: 16 punti.

Questa sconfitta non deve scalfire l’animo della Fortitudo, però ora è il momento di svoltare. Con Milano ha giocato una buonissima partita e con Sassari pure. Sono arrivati 0 punti. L’infortunio di Happ peserà molto, soprattutto alla luce delle poche rotazioni sotto canestro e dei tanti impegni ravvicinati all’orizzonte. La Fortitudo ora sarà costretta ad intervenire sul mercato, anche se il presidente Pavani – nel postpartita – ha chiaramente dichiarato che mettere mano al portafoglio in questo momento storico di incertezza è veramente pericoloso. Allo stesso tempo non ci si può affidare al solo Leonardo Totè che con Milano ha giocato molto bene da ala grande e molto male da centro, come big man.
Il tempo darà le sue risposte, ma ora è il momento di stringerli. La Fortitudo cresce, ma perde i pezzi. Oltre alla vittoria la Lavoropiù, deve ritrovare anche un po’ di buona sorte!

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