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La Fortitudo accarezza la vittoria, ma nel finale la spunta la Virtus: all’Unipol Arena finisce 73-87

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FORTITUDO BANCA DI CAMBIANO BOLOGNA – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 73 – 87 (24-18; 46-35; 57-66)

Fortitudo Banca di Cambiano Bologna: Banks 16, Aradori 14, Mancinelli ne, Simon ne, Dellosto, Fletcher 2, Palumbo, Fantinelli 13, Happ 10, Withers 12, Totè 6. All. Meo Sacchetti.

Virtus Segafredo Bologna: Tessitori 4, Deri, Abass 3, Pajola 7, Alibegovic 12, Markovic 7, Ricci 9, Adams 3, Hunter 8, Weems 7, Teodosic 12, Gamble 15. All. Sasha Djordjevic.

Arbitri: Carmelo Lo Guzzo, Mark Bartoli, Denis Quarta.

Tiri liberi: BOF 17/25 (68%); BOV 16/21 (76%).

Rimbalzi: BOF 27; BOV 52.

Falli: BOF 26; BOV 26.

Tiri da 2: BOF 16/41 (48%); BOV 25/40 (71%).

Tiri da 3: BOF 8/27 (29%); BOV 7/22 (32%).

 

QUINTETTI INIZIALI

Fortitudo Banca di Cambiano Bologna: Fantinelli, Banks, Aradori, Withers, Happ.

Virtus Segafredo Bologna: Markovic, Abass, Weems, Ricci, Tessitori.

 

Pallacanestro estiva, questo è vero, ma sotto le due Torri la stracittadina non è mai una partita banale. Un primo assaggio di basket city in quel dell’Unipol Arena dove, per la Supercoppa Italiana, si affrontano Fortitudo e Virtus. “Dovremo scendere in campo con furore ed entusiasmo” ha sentenziato Meo Sacchetti alla vigilia, “derby tiepido, ma pur sempre importante: vogliamo vincere” ha ribattuto Djordjevic, segno che, nonostante la stagione regolare sia ancora lontana, l’appuntamento di questa sera è tremendamente serio.

Polveri bagnate da ambo i lati nell’avvio di gara: nonostante la grande qualità offensiva, i biancoblù si affidano troppo spesso all’ex Aradori che non riesce a trovare la via del canestro, Tessitori sblocca il punteggio dopo oltre sessanta secondi ma è vantaggio minimo. Decolla la sfida al terzo minuto della sfida: Banks infila 5 punti in un amen, Aradori e Fantinelli sono una sentenza dall’arco ed è + 9 per i padroni di casa. Escluso nella parte iniziale della contesa, Teodosic fa il suo ingresso sul parquet a 4 minuti dal primo giro di boa, e da subito spettacolo: due canestri in rapida successione, su cui Markovic mette il punto esclamativo per riaprire la gara. Prova a prendere il largo la formazione di Sacchetti con il neo entrato Withers che fa due su due dalla lunga distanza, ma la cooperativa del canestro bianconera costituita dal n. 44, da Alibegovic e Gamble chiude la forbice del distacco chiudendo il primo quarto sul 24-18.

Ritmi in crescita alla ripresa del gioco, che vedono la Virtus recuperare caparbiamente terreno sui “cugini”, portandosi dopo poco sul – 2 con il canestro di Ricci. Il parziale di 0-6 sveglia dal torpore la Fortitudo, capace di sfruttare la maggiore fisicità dei bianconeri per volare in transizione e di mettere a segno un contro break di 7-2 che spinge gli ospiti in fondo ad una fossa profonda 13 lunghezze, massimo vantaggio interno di serata. Il grande dispendio di energie dei biancoblù per correre in contropiede permette alle v nere di rientrare parzialmente con la prepotenza fisica sotto le plance di Hunter e la qualità dell’asse serbo Teodosic-Markovic. Divario che rimane comunque troppo ampio e, con il minimo sindacale, l’Aquila va negli spogliatoi mantenendo la doppia cifra di distacco dalla Virtus.

Vantaggio meritato per i biancoblù all’intervallo: solo 6 le palle perse, ben 10 in meno rispetto agli avversari, insieme ad una percentuale più cospicua di tiri a bersaglio dall’arco (a dispetto, però, della percentuale globale) che ha determinato il divario di undici lunghezze al suono della seconda sirena. D’altro canto gli uomini di Djordjevic hanno dominato nel pitturato, conquistando oltre dieci rimbalzi in più rispetto all’Aquila, guadagnando punti preziosi sotto le plance.

La pausa lunga porta consiglio agli ospiti che, complici le armi spuntate dei biancoblù, si portano sul singolo possesso di distanza con una corsa pazzesca condotta da Julian Gamble. Parziale aperto di 0-6 interrotto dalla tripla di Fantinelli che è ossigeno puro, ma sempre il lungo di Durham aiutato da Pajola vanifica gli sforzi dei padroni di casa, su cui pone il punto esclamativo Alibegovic, pareggiando i conti sul 53 pari a quattro minuti dal terzo giro di boa. Black out Fortitudo, incapace di creare nitide occasioni offensivamente e schiacciata dalla maggiore freschezza e fisicità degli interpreti bianconeri, che cede ulteriormente terreno scivolando all’alba del quarto periodo sotto di 9 punti.

Mini break che non porta in dote nessun consiglio all’Aquila, trovandosi sepolta dall’uno-due dall’arco della coppia Ricci.-Adams, che costringe Sacchetti a parlare ai suoi. Si rimette sui binari giusti la formazione di casa, arrampicandosi verso l’uscita del baratro in cui è sprofondata grazie ai 7 punti di uno degli ex di giornata, Pietro Aradori, ma la Virtus ormai ha inserito il pilota automatico e risponde a tono. Raggiunto il bonus per gli uomini di Djordjevic, non ne approfitta a dovere la Fortitudo, lasciando ampio spazio ai tiratori bianconeri per colpire ed affondare la nave del capitano Meo Sacchetti con i canestri in chiusura di gara di Teodosic e Alibegovic.

Finisce così all’Unipol Arena: Virtus batte Fortitudo 87-73.

Spartitesi la gara equamente un tempo per parte, la Virtus si aggiudica la “ripresa” più importante, chiudendo la sfida grazie ad una seconda frazione dominante (27-52 il computo dei punti segnati nella seconda metà di gara). Rimasta a rimorchio grazie alla maggiore precisione dal tiro da tre nei primi due quarti, la Fortitudo perde di brillantezza al rientro dalla pausa lunga, cadendo sotto i colpi di una Virtus più ruvida fisicamente e più profonda, capace di mettere a segno più di 50 punti in uscita dalla panchina e condotta da un sontuoso Julian Gamble, MVP della contesa con una doppia doppia da 15 punti e 10 rimbalzi.

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