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Ndour illumina Schio, Parker non basta alla Virtus, le “Orange” trionfano in Supercoppa 86-58

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Crediti: Elio Castoria


FAMILA SCHIO – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 86 – 58 (23-11; 47-20; 69-46)

Famila Schio: Bestagno 3, Mestdagh 5, Sottana 13, Verona 16, Crippa, Christinaki 8, Keys 8, Penna 5, Zahui Bazoukou 7, Ndour Gueye 21. All. Georgios Dikaioulakos

Virtus Segafredo Bologna: Del Pero, Pasa 8, Barberis ne, Dojkic 10, André 2, Zandalasini 7, Orsili 2, Parker 18, Laksa 8, Cinili 3. All. Giampiero Ticchi.

Arbitri: Salustri, Lanciotti, Pellicani.

Tiri liberi: SC 15/22 (68%); BO 21/22 (95%).

Rimbalzi: SC 48; BO 34.

Falli: SC 21; BO 22.

Tiri da 2: SC 22/39 (56%); BO 11/43 (25%).

Tiri da 3: SC 9/22 (40%); BO 5/22 (22%).

QUINTETTI INIZIALI

Virtus Segafredo Bologna: Dojkic, Laksa, Zandalasini, Cinili, Parker.

Famila Schio: Verona, Crippa, Penna, Zahui Bazoukou, Ndour Gueye.

Un’altra vittoria per confermare quanto di buono fatto vedere ieri nel rotondo successo contro Ragusa, per conquistare il primo trofeo stagionale e scacciare i fantasmi del passato. Questo e molto altro in palio nella super sfida di questa sera tra Schio e Bologna, scontro che, con ogni probabilità, sarà il leitmotiv della stagione per ogni titolo da qui al prossimo giugno.

L’inizio delle ostilità vede una Virtus arrembante strappare subito con il trio Parker, Zandalasini e Laksa, per il 0-6 dopo nemmeno due minuti. La corazzata “Orange” assorbe il colpo e risponde al fuoco, mettendo a segno un back to back dall’arco con Zahui e Verona, riequilibrando il match. La fiammata emiliana rimarrà episodio isolato, componendo piú della metà dei punti totali del quarto per le ospiti, con le scledensi a fare la voce grossa su tutto il fronte offensivo per voltare alla prima curva sul +12.

Passivo pesante per la Segafredo dopo quanto visto ieri nelle semifinali che, nonostante qualche colpo da parte di Parker e Dojkic (uniche marcatrici del quarto), al rientro sul parquet aumenta ancora. Le ragazze di Dikaioulakos chiudono la porta in faccia alle bianconere, pungendo all’occorrenza e lasciando spazio a Ndour, vera mattatrice del secondo periodo con 10 punti, che spingono il Famila sul 47-20 alla pausa lunga.

L’intervallo consegna alla partita una nuova Virtus, piú vibrante e volitiva in attacco, nonostante un infortunio alla mano la privi di Ivana Dojkic poco dopo il ritorno sul parquet. Caduta in una voragine, Bologna tenta di uscirne con tutte le sue forze, riuscendo peró a toccare solamente il -20 (62-42 a 1:53 e 64-44 a 1:31), vedendo i propri sforzi vanificati da una mortifera Sottana (13 punti nel solo terzo periodo).

Avanti di oltre venti lunghezze, le ragazze di Dikaioulakos si limitano a controllare le stoccate avversarie nel parziale finale, condotte da 10 punti di Zandalasini e Pasa. Una formalità per il Famila la chiusura dell’incontro, sigillato dalla mattatrice dell’incontro Ndour con un appoggio al vetro.

Finisce cosí al PalaManchia: Schio batte Bologna 86-58.

Cade sotto i colpi “Orange” la Virtus, annichilita dopo la prova di forza in semifinale di una strepitosa Ndour, autrice di 21 punti complessivi e miglior giocatrice dell’incontro.

Sfugge il primo trofeo dell’anno a Cinili e compagne, a cui non è bastato l’assolo di Parker, miglior marcatrice bianconera con 18 punti. Protagoniste a tratti con buoni spunti offensivi e difensivi, le bolognesi dovranno lavorare ancora molto per trovare l’alchimia perfetta ed il 100% del loro potenziale, ma su una cosa non ci sono dubbi: la strada intrapresa, è di sicuro quella giusta.

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