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Olimpia-Virtus: due pesi e due misure, la gestione del secondo tempo

L’analisi della gestione arbitrale attuata nel secondo tempo di Gara-3

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Olimpia-Virtus
La terna arbitrale di Gara-3 (©AIAP)

Il clima della Finale scudetto tra Olimpia Milano e Virtus Bologna si è letteralmente infuocato dopo l’ultima chiamata arbitrale di Gara-3. La più inspiegabile e in quanto ultima in ordine di tempo apparentemente decisiva. Le V Nere però si trovavano in quel momento a -3 con eventualmente 1,6 decimi sul cronometro. Certamente la possibilità di provarci non può essere negata dal protagonismo dell’individuo, ma i problemi nel corso della gara sono iniziati da ben prima.

Bonus e influenze dei falli

La difesa meneghina è notoriamente una tra le più fisiche ed efficaci d’Europa, capace di togliere l’aria agli avversari. Questo comporta spesso l’utilizzo di falli, anche tattici all’interno delle gare. Alla fine del match la differenza di falli tra le due squadre vede Milano con 17 commessi e la Virtus con 23 (la forbice più ampia dell’intera serie). Tanto di più però cambia nelle tempistiche in cui i falli sono stati sanzionati.

Bologna si è ritrovata in bonus già dopo cinque minuti di gioco nel terzo quarto (fallo in attacco dubbio di Shengelia) e dopo 3,30 nel quarto quarto. Milano invece chiude il terzo quarto con soli tre falli e arriva al bonus dopo 7,30 minuti nel quarto quarto. Questo comporta indubbiamente una differenza di approccio difensivo che le due squadre possono mantenere sul campo. Situazione che favorisce evidentemente chi alla voce falli di squadra vanta uno “0” per gran parte del tempo.

I passi di Napier

Un’azione chiave del match arriva al minuto 8,30 dell’ultimo quarto. Nella piena inerzia virtussina dovuta ad un parziale di 0-6 che riporta i bianconeri in vantaggio sul 62-63, Napier segna due punti dopo un evidente violazione di passi, che se fischiata avrebbe potuto segnare un punto di svolta del match. In questo caso l’errore, anche se grossolano, può essere ricondotto ai ritmi frenetici del gioco, ma rimane pur sempre un ennesima svista che penalizza i felsinei.

Il piede di Shengelia

A 12 secondi dalla fine la palla, arriva effettivamente tra i piedi di Shengelia dopo però due mancati fischi che sarebbero andati ancora una volta contro Milano. Prima di tutto i passi di Mirotic segnalati da Banchi, ma anche la palla a due non fischiata che avrebbe, nell’alternanza dei possessi favorito Bologna.

Per quanto riguarda l’ultima decisione abbiamo già ampiamente descritto l’accaduto che ha tolto, nell’incredulità generale, la possibilità del pareggio ai bianconeri. Intanto a pagare il conto più salato è stata la Virtus per via delle decisioni prese dalla Federazione.

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