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Virtus femminile – Rewind. Il punto su un agrodolce girone d’andata

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FIBA

Siamo arrivati al giro di boa del campionato di serie A1 di basket femminile. Dopo 12 giornate, le Vu nere hanno collezionato 9 vittorie e 3 sconfitte, cadendo una sola volta tra le mura della Segafredo Arena contro Venezia. 18 punti che tengono la compagine di Vincent saldamente al terzo posto della classifica, dietro solo alle lagunari (autrici di un campionato perfetto: nessuna sconfitta né in Italia né in EuroCup) e al Famila Wuber Schio, battuto dalle Vu nere nel match natalizio che ha chiuso la prima fase.

Un rapido riepilogo

La Virtus è partita con una striscia di vittorie consecutive che ha esaltato i tifosi virtussini, spettatori tuttavia dello scivolone a San Martino di Lupari, squadra rivelazione della stagione, con una prestazione sottotono e poco convinta. La Segafredo è stata rapida nel rialzare la testa: le ragazze di Vincent hanno alzato l’asticella andando a vincere sul difficile campo di Campobasso senza Pasa, Andrè e Zandalasini, trascinate dal duo statunitense Cox-Peters. È arrivata come un fulmine a ciel sereno la pesante sconfitta casalinga contro la capolista Reyer Venezia, in partita dominata per quasi tutta la sua durata dalle lagunari, ciniche e letali da ogni angolo del parquet. Non ha avuto il tempo di leccarsi le ferite la compagine bianconera: la settimana successiva la Dinamo Sassari ha beffato nel finale una Virtus aggrappata fino alla fine alla partita ma priva del carattere giusto per poterla vincere. Un momento complicato che le Vu nere sono riuscite a gestire col ritorno di Andrè, grande assente per più di un mese: la partita contro Sesto San Giovanni, formazione che senza timore bussa alla porta dei piani alti della classifica, è stata la prova del fatto che la voglia di vincere a questa squadra non manca affatto. Una bella vittoria che è stata la chiave dell’entusiasmo col quale la Segafredo si è presentata a Schio lottando su ogni pallone e riuscendo di squadra a scassinare il fortino del Palaromare di Schio, da quasi 4 anni inviolato.

Il bilancio

Se la partenza prometteva faville, in corso d’opera la Virtus ha scoperto di avere alcuni limiti, soprattutto sul piano mentale, che uniti alle fatiche di disputare anche il turno infrasettimanale europeo hanno portato a qualche deragliamento. Il campionato di quest’anno è di alto livello, le prime 8 squadre sono molto vicine in quanto a rendimento ed il panorama delle straniere è qualitativamente molto interessante. Se Venezia, in fuga, sembra star facendo un campionato a parte, tutti gli altri club si stanno dando fastidio a vicenda, mostrando sul parquet un bel basket fatto di ribaltamenti e recuperi che spesso portano a partite punto a punto.

La Virtus avrebbe potuto raccogliere qualcosa in più? Probabile, dato che soprattutto la sconfitta contro Sassari ha avuto un sapore particolarmente amaro, da squadra che, senza fiducia, stava lentamente tirando i remi in barca. 3 sconfitte che nel complesso non sono un dramma, ma solo lo specchio di una squadra dal potenziale enorme che deve aggiustare il tiro su alcuni aspetti del proprio gioco soprattutto dal punto di vista difensivo.

Le pagelle

Cecilia Zandalasini: promossa a capitano, è riuscita ad attendere le aspettative andando a meritarsi e guadagnarsi il ruolo di leader indiscussa della squadra. Contribuisce in maniera importante ad ogni vittoria, andando a smazzare tanti assist di qualità. MVP della squadra nel girone d’andata con 132 punti segnati e 55 assist, è anche la giocatrice maggiormente impiegata da Vincent, unica a sfondare la soglia dei 300’ giocati fino ad ora. 9

Olbis Andrè: mancata come l’aria all’attacco della Segafredo nel suo lungo periodo d’assenza, la lunga è rientrata con la sana arroganza di chi ha un conto in sospeso con il campo andando sempre in doppia cifra. Dopo aver fatto vedere i sorci verdi alla difesa di Sesto San Giovanni (17 rimbalzi!), è una delle indiziate principali per la vittoria contro il Famila Schio, costretto a rimanere per quasi tutta la partita a zona, venendo punito al primo accenno di pressing. 8.5

Francesca Pasa: quasi sempre presente nei momenti più complicati delle partite, impiegata da Vincent per rompere le righe avversarie quando si rivelano troppo strette e la palla fatica ad entrare dall’arco. Trova punti principalmente sotto al ferro, ma ha le doti anche per far male da 3, come ha dimostrato col decisivo canestro a 4” alla sirena sul campo di Schio. 7.5

Lauren Cox: non delude all’arrivo, venendo eletta MVP della SuperCoppa. Sbaglia alcune partite, cedendo al nervosismo ed intestardendosi su qualche conclusione, le piace poco lottare sotto al ferro ma non si vede (miglior rimbalzista della squadra con 74 palloni recuperati), cerca soluzioni anche distanti dal canestro che le vengono piuttosto bene. Nelle sfide dove ingrana la marcia è incontenibile, come dimostrano le 7 giornate consecutive in doppia cifra. 8

Haley Peters: se alla collega non piace la zuffa sotto al ferro, la classe ’92 non si risparmia neanche per sogno, sempre pronta a fare a sportellate. Leader silenziosa in campo, insieme a punti e rimbalzi porta energia e muscoli sul parquet. Dopo un inizio in sordina, probabilmente dovuto alla necessità di adattarsi al campionato, ha mantenuto una media realizzativa eccellente (seconda per punti nella squadra a quota 131 marcature, -1 da Zandalasini), non sbagliando quasi nessuna sfida ed anzi contribuendo ampiamente ad alcune vittorie su campi complessi. 8.5

Iliana Rupert: forse non brillante come lo scorso anno, dove è arrivata come vera e propria testa di serie, la francese non è costante nel suo rendimento ma comunque affidabile, una di quelle alla quale passeresti la palla della vittoria anche dopo una partita sottotono. Va in doppia cifra nelle prime partite della stagione, abbassando la media nella seconda metà dell’andata ma mettendo la firma su alcune buone prestazioni come i 14 punti a Schio. 7

Ivana Dojkic: inizia il campionato alla grande, difende forte, ed è stabile nel variabile quintetto schierato ad inizio partita dal coach francese. Gioca tantissimi minuti, ma tiene alta la percentuale realizzativa e contribuisce sempre alla causa con diverse rubate. Si infortuna dopo la partita con Venezia, non disputando le ultime partite del girone d’andata, e la squadra fatica a adattarsi alla sua assenza a Sassari, riuscendo tuttavia a tamponare la mancanza della play croata nelle partite successive. 7.5

Beatrice Del Pero: forse quella che ha mostrato meno guizzi in questa parte della stagione, non riesce a tenere il ritmo delle compagne e per questo Vincent spesso preferisce cercare altre soluzioni. 6

Chiara Consolini: la esperta classe ’88, dopo un inizio complicato, riesce a ritagliarsi qualche piccolo palcoscenico soprattutto nelle partite meno complesse come quella contro Roma (15 punti) e venendo schierata in quintetto diverse volte alla fine dell’andata. 6

Beatrice Barberis: ci mette un’energia incredibile e qualche volta viene premiata nel minutaggio da Vincent, che decide di schierarla nel momento di maggior necessità di una difesa forte contro Sassari. Non si distingue dal punto di vista realizzativo, ma fa il suo. 6.5

Alessandra Orsili: forse tra le più imprevedibili del gruppo con minor minutaggio, alterna giocate che fanno infuriare coach Vincent a prestazioni molto positive, come dimostrano gli 8 punti segnati nel delicato match con Sesto San Giovanni o i 4 importantissimi punti messi a segno contro Schio. 6.5

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