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25 febbraio, il punto su Basket City. Una ripartenza dai vari volti

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foto Virtus Pallacanestro

 

 

Vedere le foto che ritraggono Pajola in palestra non può che far piacere, ritengo, a tutti gli appassionati, non solo ai tifosi virtussini. Credo che la sua assenza si sia sentita anche in Nazionale, a Perm, dove magari la sua grinta, il suo carattere avrebbero potuto tramettere alla squadra un altro spirito, rispetto a quello che si è visto soprattutto nell’ultima partita contro la Macedonia. Il suo rientro, però, dopo mesi in cui si sono riconfigurate certe posizioni nell’economia del gioco, su chi peserà maggiormente? La sua assenza ha coinciso con l’inserimento di Belinelli, che in pratica si è impossessato del suo minutaggio.  Al di là del fatto che l’ex NBA ci sia sabato contro Varese o meno, in prospettiva, i minuti che presumibilmente riguadagnerà Pajolic a chi andranno sottratti?

Fin qui le statistiche dicono che la ripartizione è stata molto più equa di quello che potrebbe essere parso a tanti, direi anche a me stesso: per Markovic sono 24,2 minuti a partita, per Teodosic 25,1, Adams 18,8, Abass 16,6, Belinelli 22,5, Pajola 18,2. Weems – per completezza, seppure occupi sostanzialmente anche altri spazi – 24,4. Il rientro del “cinno” di casa vedrà erodere tempo sul parquet ai “nuovi”, o darà maggior ossigeno alla coppia di serbi? Il dato potrebbe rivelarsi meno sterile di quanto potrebbe apparire, giacché rivelerebbe quale linea di condotta intenda abbracciare coach Djordjevic: riterrà di avere a disposizione una panchina davvero lunga, oppure considererà le attuali seconde linee un complemento da attivare solo nei momenti di necessità?

Non credo esistano una risposta esatta e una sbagliata, a questa domanda, e il solo che possiede l’autorevolezza per darla è unicamente Sale Djordjevic. Lui vede gli uomini in palestra, solo lui sa esattamente cosa chiede loro e come rispondono, per cui le mille analisi da bar sport che si incontrano su social e stampa in proposito non possono che lasciare il tempo che trovano. A posteriori sarà possibile valutare se le sue scelte saranno state quelle giuste, per quanto anche allora rimarranno controprove solo teoriche. Personalmente, mi sono anche già esposto, avendo sostenuto nel recente passato quanto importante potrebbe rivelarsi l’allungamento del roster per una squadra impegnata su più fronti: ma se possa essere veramente così lasciamolo decidere allo staff tecnico di una Virtus Segafredo che anche se non ha fatto una bellissima figura in Coppa Italia (con anche alcune attenuanti) per ora sta tenendo un ruolino di marcia assolutamente in linea con le aspettative. Sabato si riparte contro Varese, che contende a Cantù il ruolo del brutto anatroccolo del campionato, fin qui. Precedentemente, questo genere di partita si è dimostrato il più complicato da affrontare, da parte delle Vu Nere. Probabilmente sabato giungeranno risposte significative su quello che potrà essere il prosieguo della stagione della Virtus Segafredo.

Non credo possa dirsi altrettanto per la Fortitudo Lavoropiù, attesa a Milano da una A|X Armani Exchange affrontabile, dai biancoblu, solo se deciderà di concedersi ad esserlo. Non inganni la partita dell’andata: quella era un’altra Milano, in fase di evidente rodaggio, anche se pure la Fortitudo sia oggi ben altra squadra. Ma le distanze, oggi, si sono enormemente allungate, proprio, anche, per le nuove caratteristiche della Effe targata Dalmonte che è più concreta in difesa ma ha pure abbassato un po’ i punti segnati. Solo se riuscisse a mantenere l’Olimpia sotto gli 80 punti la Fortitudo potrebbe al limite sperare, riuscendo in un’impresa riuscita solo alla Virtus, finora, in campionato (perdendo comunque 68-73). Da quando è arrivato Dalmonte la Lavoropiù gli 80 li ha toccati solo in un paio di occasioni su nove.

Chiaro che ogni partita va affrontata come se fosse l’ultima, e fino alla fine. Comunque vada, però, non potrà essere un parametro su cui valutare la reale condizione della squadra. Che la Fortitudo vinca oppure perda domenica al Mediolanum Forum a mio parere è tutto nelle mani, o nelle menti, dei milanesi. Il suo campionato ripartirà forse con Brindisi, se non addirittura a Treviso il 14 marzo.

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