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Raddoppio su: Eimantas Bendzius

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All’andata, poco più di due mesi fa per effetto del calendario asimmetrico e dei rinvii natalizi, la Fortitudo ha registrato uno dei peggiori passaggi a vuoto della stagione. Una Sassari corsara al Paladozza ha incanalato fin da subito la partita su binari favorevoli lasciando poco margine di risposta ai biancoblu.

Questa domenica il pronostico è nuovamente dalla parte della Dinamo, probabilmente la sfida, almeno sulla carta, più complicata (al pari della trasferta di Venezia) che attende la squadra di Martino da qui a fine stagione. Il momento di rinnovata fiducia fortitudina è ben noto a Basket City, ma come stanno i prossimi avversari?

Occorre contestualizzare un attimo la stagione di Sassari; una stagione in tono minore rispetto alle ultime anche se risollevata dopo un avvio decisamente deludente. L’arrivo di Gerald Robinson più che il cambio in panchina ha dato linfa ad un roster che a lungo ha navigato nei bassifondi della classifica. I vari Burnell, Logan e Bendzius hanno giovato particolarmente dell’arrivo del playmaker americano risollevando la china della Dinamo fino alla zona playoff non certa ma ampiamente alla portata. 

Tra i vari pericoli della squadra, più di due occhi dovranno essere messi proprio su Eimantas Bendzius, cestista quasi unico nel suo genere in LBA. Fisico non esplosivo ma distribuito su 207 cm, braccia lunghe e mani precisissime; questo è l’identikit di una delle bocche da fuoco più pericolose della squadra di Bucchi. E’ anche servito molto bene dai compagni che ripongono in lui molta fiducia così come il coach concedendogli più di 30 minuti sul parquet a partita. Le percentuali al tiro del lituano, infatti, segnano un 47% sia da tre che da due con 15,6 punti di media.

Numeri che devono necessariamente destare l’attenzione dei biancoblu. Di chi in particolare? Come appena evidenziato, non è facile abbinarlo ad un avversario. La posizione di ala grande fa immediatamente pensare a Robin Benzing nonostante le caratteristiche fisiche differenti. Il gioco perimetrale è prerogativa di entrambi ma il tedesco biancoblu nelle ultime uscite sta ricoprendo con minutaggio sempre più elevato il ruolo di Groselle, alternandosi all’americano. A questo punto potrebbe toccare a Charalampopoulos il dover limitare il tiratore avversario, pronto a fare l’elastico tra copertura sotto canestro e dall’arco. Se non lui, Procida potrebbe essere l’alternativa; molto dipende dalle sue condizioni fisiche. Ufficialmente il classe 2002 è recuperato anche se lo scarso utilizzo a Trieste suona come spia di una forma che non raggiunge al momento il 100%. 

L’ulteriore alternativa è la difesa a zona; dipende, però, da come si evolve la gara. Contro Trieste la difesa forte sulla prima linea, messa in azione per gran parte della gara dal duo Frazier-Feldeine, ha tagliato fuori dalla sfida nei momenti topici due giocatori dalle mani calde come Banks e Davis permettendo il solo gioco sotto canestro a Delia. Contro Sassari è più difficile proprio per la duttilità dei giocatori della formazione sarda. Se Logan e Robinson hanno meno margine d’azione certamente i compagni ne risentono ma si alleggerisce la pressione su un tiratore come Bendzius che se lasciato libero diventa un’arma letale dai 6,75 metri; per questo una possibile soluzione adottata da Martino potrebbe prevedere per diversi tratti del match una difesa a zona con forte copertura del perimetro. 

Asterisco doveroso nei confronti di Miro Bilan, rientrato a Sassari da poche settimane, non potrà non rappresentare un problema per tutta la retroguardia biancoblu. Nel confronto con lui, però, Groselle, pur partendo in difetto, può dire la sua. 

La testa più leggera rispetto alle ultime settimane può essere un plus per la Fortitudo, consapevole del fatto che questa da qui alla fine è una delle più “perdibili”. Dipende poi sempre da come giochi.

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